Il Presidente del Madagascar negli Stati Uniti

Il presidente del Madagascar si è recato in visita negli stati Uniti la settimana scorsa.

Vi proponiamo in proposito:

  • un breve articolo in italiano e uno in inglese sull’obiettivo della visita,
  • un video in francese sull’incontro con il segretaro di Stato americano per gli affari africani;
  • il video dell’intervento tenuto presso l’ONU il 17 marzo scorso.

http://atlasweb.it/2014/03/18/madagascar-capo-dello-stato-negli-stati-uniti-possibili-accordi-579.html

Madagascar: capo dello Stato negli Stati Uniti, possibili accordi

di .  Scritto  il  18 marzo 2014  alle  5:59.

Il nuovo presidente del Madagascar, Hery Rajaonarimampianina, incontrerà responsabili della Exxon per discutere di eventuali esplorazioni petrolifere da condurre sulla grande isola dell’Oceano Indiano. Lo ha detto lo stesso capo di Stato parlando del suo viaggio negli Stati Uniti già in corso.

Rajaonarimampianina incontrerà anche i dirigenti di altre grandi società statunitensi sottolineando che per la ricostruzione del suo paese, uscito da poco da una lunga crisi politica, occorrono gli investimenti di grandi società straniere

http://en.indian-ocean-times.com/Madagascar-President-Hery-Rajaonarimampianina-will-plead-to-the-United-States-the-reinstatement-of-his-country-to-the_a3329.html

Madagascar: President Hery Rajaonarimampianina will plead to the United States the reinstatement of his country to the AGOA

Rédigé le Friday, March 14th 2014 à 08:58

Madagascar: President Hery Rajaonarimampianina will plead to the United States the reinstatement of his country to the AGOA

While the Malagasy president, Hery Rajaonarimampianina, went to the United States early next week, the new strong man of Madagascar said you want to argue for the reinstatement of his country within AGOA and this, after the exclusion of the island in 2009 in the wake of the overthrow of the former president Marc Ravalomanana.

“I’ll go to work. When we speak of the United States, we automatically think of the AGOA because this affects hundreds of thousands of jobs,” said the Malagasy president, Hery Rajaonarimampianina.

In mid-January, representatives and Malagasy emissaries, via the Embassy of the island to Washin­gton, were already invited to presenting the case to the International Trade Commission in the United States.

According to some sources relayed by the newspaper L’Express of Madagascar, the final decision will be nevertheless unveiled in November, hence probably the need for the new Malagasy president in exercise, Hery Rajaonarimampianina, no doubt accelerate the initial timetable.

As a reminder, 37 countries in sub-Saharan Africa benefit from AGOA (exemption from customs duties) for their export products to the United States.

Le Président Hery Rajaonarimampianina a été reçu au Département d’État des États-Unis, par la Secrétaire d’État adjointe aux Affaires africaines, Linda Thomas-Greenfield, hier. Une rencontre qui marque la reprise de la normalisation des relations entre Antananarivo et Washington.

http://www.youtube.com/watch?v=m4bcT8YnEow

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“Tutti i malgasci si impegnino per trovare una soluzione alla grave crisi del Paese” scrivono i Vescovi del Madagascar

http://www.fides.org/it/news/33862

1° giugno 2010

Antananarivo (Agenzia Fides)- È compito dei malgasci trovare una soluzione alla crisi politica che da un anno e mezzo affligge il Paese. È quanto affermano i Vescovi del Madagascar in una lettera pastorale pubblicata al termine della riunione plenaria della locale Conferenza Episcopale.
Nel documento, inviato all’Agenzia Fides, i Vescovi prendono atto della situazione difficile del Paese. “L’insicurezza- si legge- regna dappertutto, le famiglie sono divise, la disoccupazione aumenta, le divergenze politiche provocano disordini, stupefacenti di ogni genere si diffondono dappertutto”. I Vescovi deplorano inoltre che “alcuni media deviano dalla loro vocazione di informare attizzando passioni che potrebbero scatenare una guerra civile. L’esercito, ultimo baluardo della nazione, è stato messo a dura prova negli ultimi tempi”. Dal marzo 2009, a seguito delle dimissioni del Presidente Marc Ravalomanana, sull’onda delle pressioni dell’opposizione e di una parte dell’esercito, il Madagascar vive una grave crisi politica e istituzionale, perché i partiti locali non riescono ad accordarsi per indire elezioni libere e trasparenti.
La Conferenza Episcopale critica le divisioni politiche che impediscono di trovare una soluzione alla crisi: “il dialogo è bloccato perché nessuno vuole ascoltare l’altro a causa dei sospetti e dell’odio reciproci. Di conseguenza nessuno cerca il bene comune, e il patriottismo perde di vigore”
Le chiese, che in Madagascar hanno una grande importanza, “hanno perso la loro dimensione profetica, il loro ruolo di comunione e la loro missione di guida non sono più visibili”. I Vescovi affermano “di essere preoccupati del rischio di strumentalizzazione della fede cristiana, che è contraria all’insegnamento della Chiesa cattolica”.
Di fronte all’insuccesso riscontrato finora dai diversi mediatori internazionali, i Vescovi richiamano i malgasci a impegnarsi in prima persona per risolvere la crisi. “La mediazione internazionale è necessaria, ma tutti costatano che ha forti limiti, perché siamo noi malgasci all’origine del problema, e solo noi potremo trovare la vera soluzione”.
I Vescovi esortano i malgasci alla conversione, all’impegno e al ritorno  A questo proposito esiste un detto locale che si può tradurre in modo non letterale come “la relazione è più importante del denaro”. Un concetto che è richiamato nella lettera, che afferma: “Il Fihavanana è molto malato. L’amore del denaro e la ricerca smisurata della gloria ne sono le cause. Questo esige una soluzione urgente e chiara non solo a livello politico, nella ricerca di una vera comunione e di una vera solidarietà, nel rispetto dei diritti dell’uomo, nella verità e nella carità che Cristo ci insegna”.
Nel ribadire che “la Chiesa cattolica non ha progetti politici da proporre”, i Vescovi concludono chiedendo “elezioni trasparenti. Questo esige la partecipazione di tutti nell’organizzazione perché la sua realizzazione sia perfetta”.

(L.M.) (Agenzia Fides 1/6/2010)

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Raddoppiate le importazioni di riso

http://marianna06.typepad.com/il_mio_weblog/2014/03/madagascar-isola-continente-di-cui-si-parla-poco.html

Dal 2012 al 2013 sono raddoppiate le importazioni di riso, che hanno raggiunto quota 410.000 tonnellate.

Il dato e l’analisi del suo significato economico e politico sono contenuti in uno studio stilato dall’Osservatorio del riso del Madagascar e da istituti partner stranieri.

Le importazioni record vengono ricollegate a scarse piogge e alle successive invasioni di cavallette che hanno fatto diminuire del 12% la produzione nazionale dell’isola rispetto all’anno precedente.

Alle avversità climatiche e ambientali si aggiungono fattori strutturali che pesano negativamente su una produzione agricola vitale per la popolazione, tra le più grandi consumatrici di riso al mondo con 111 chili l’anno pro capite.

Un’inversione dei dati imputata a infrastrutture carenti, assenza di un settore commerciale organizzato e bassa produttività delle piantagioni.

In Madagascar si è creata una situazione paradossale per cui l’importazione di riso costa meno rispetto al consumo di riso locale.

Lo ha sottolineato il Centro di cooperazione internazionale di ricerca agronomica per lo sviluppo (Cirad), con sede in Francia.

Fino agli anni 70’ del secolo scorso la grande isola africana dell’Oceano indiano riusciva addirittura ad esportare i suoi eccedenti di riso.

A distanza di 40 anni i tre quarti dei malgasci che vivono e lavorano in zone agricole, le più estese, dichiarano di non produrre quantità sufficienti per sfamare la propria famiglia.

Ma nel 2013, anno in cui si sono svolte cruciali elezioni presidenziali e legislative, l’incremento delle importazioni è stata una scelta del governo per mantenere stabile e basso il livello dei prezzi sui mercati locali, quindi assicurare una situazione di pace sociale in vista del voto.

Inoltre la crisi del settore risicolo è da ricollegare alle successive crisi politiche ed istituzionali che hanno ridotto ai livelli minimi gli interventi pubblici a favore dei contadini, ma non solo.

Per non parlare degli aiuti allo sviluppo della comunità internazionale sospesi in più occasioni dopo colpi di Stato e cambiamenti di potere considerati nient’affatto democratici.

E una censura spietata, che ha sempre messo il bavaglio ai “media”, perché non si sapesse. 

E ,con le pance vuote e il cervello in panne, sotto qualunque cielo,  non può esserci, com’è noto, mai crescita né sociale né politica per la gente comune.

Solo i pochi ricchi, che pur ci sono, sono quelli che divengono ancora più ricchi.

E, ovviamente, dispotici a oltranza.

 

         a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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Il merletto in Madagascar

fonte: http://www.fioretombolo.net/madagascar.htm

Verso la metà del XIX secolo giunsero nel Madagascar le Suore della Congregazione di S. Giuseppe di Cluny e si potrebbe supporre che avessero avviato l’insegnamento al merletto, visto che nel 1922 venne pubblicato un libro che descriveva il “Cluny del Madagascar”§. Lo stesso libro ci descrive la foggia del merletto eseguito su un disegno rotondeggiante similare ai motivi dei raggi del sole come il Teneriffe. La particolarità del punto è sempre il punto spirito che prevale su tutti i disegni del classico Cluny.

Un libro datato 1905 ci informa però che il merletto a fuselli in Madagascar venne introdotto per certo da alcune dame europee verso il 1880. La popolazione femminile malgascia, specialmente le giovinette Hovas, era ben predisposta ad apprendere l’arte del merletto da divenirne l’occupazione preferita.

 giovani ragazze hovas.jpg - 25.83 KbInizialmente i merletti venivano realizzati solo in seta, in seguito venne introdotto il lino e il cotone. Il generale francese, Joseph Simon Gallieni governò il Madagascar dal 1896 al 1905, negli anni del suo operato si occupò nel favorire l’insegnamento e lo sviluppo del merletto in questa grande isola.

  • Claudine Randriambololona Rabenja ha fondato nel 1995 una società in Madagascar che impiega 60 persone. Osservando l’apprezzamento dei turisti verso le attività artigianali malgasce ha ben pensato di metter a buon frutto gli insegnamenti della donne al lavoro sulle spiagge.jpg - 87.02 Kbmadre, una esperta ricamatrice. Insegnò alle donne del luogo l’arte del ricamo, della sartoria e confezione . Ora i suoi prodotti vengono venduti in tutti i negozi del Madagascar ed esportati in Francia, Svizzera, Canada e Stati Uniti. 

 A Nosy Be si possono ammirare le creazioni delle donne Sakalava: tende e tovaglie ricamate a tombolo.

  • giovani durante la lezione di cucito.jpg - 31.03 Kb Nel villaggio d’Ambohinaorina di Fianarantsoa, un medico Suor Valérie « Francescana Missionaria di Maria » ha fondato l’Associazione Nirina, con lo scopo di aiutare e sostenere il popolo malgascio. All’interno del villaggio oltre ad assistere i malati c’è un centro femminile che aiuta le ragazze ad imparare il cucito e il ricamo, realizzano dei simpatici manufatti per poi venderli nella loro piccola esposizione e luogo di vendita. Il centro è anche una scuola vera e propria dove si impara a legger e scrivere. Nell’anno scolastico 2003-2004 ci sono stati 2lace.jpg - 100.71 Kb00 ragazzi tra i13 e i 28 anni.

 

Nei nostri acquari si mette anche una pianta proveniente da quell’isola:” Madagascar Lace”. E’ talmente perfetta; la merlettaia madre natura ha creato una delicata trina .

 

 

Ringraziamenti

Ringrazio vivamente Mr. Galen R  Frysinger per averci concesso le prime due foto e Suor Valérie dell’Asociazione Nirina ed  i siti

 

http://nirina.madagascar.free.fr/presentation.htm

 http://www.galenfrysinger.com

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Il valore della saggezza

Redentoristi in Madagascar
2013 –
Il segreto di una vita felice
di Lorenzo Gasparro C.Ss.R.

Il redentorista P. Lorenzo Gasparro, missionario in Madagascar, descrive sulla rivista “In cammino con S. Gerardo” l’importanza riconosciuta in Madagascar alla saggezza tramandata da genitori e nonni. Ed il vangelo aiuta i malgasci ad esercitare un giudizio critico sull’incombente cultura consumistica

Una delle cose che colpisce arrivando in Madagascar è l’importanza che si accorda ai discorsi. Non c’è incontro, festa o celebrazione che non trovi il suo culmine in un kabary, cioè per l’appunto in un discorso. Si fanno discorsi in famiglia, in chiesa, in politica e per circostanze tristi o felici, per un matrimonio come per un funerale.
Ogni malgascio degno di questo nome deve saper fare un kabary, perché dall’abilità in questa arte dipende anche la stima e il valore che la persona riveste in seno alla famiglia e alla società. Un buon kabary non può esser mai troppo breve e, in qualche occasione, può protrarsi anche per un paio d’ore.

I malgasci hanno la capacità (noi diremmo la pazienza!) di ascoltare con interesse, pur conoscendo già in anticipo i tre quarti di quello che si dirà. La struttura del discorso, infatti, è rigidamente fissata dalla tradizione: si inizia chiedendo scusa, agli antenati e ai presenti più anziani, di prender la parola. Quindi, si salutano i presenti, si espone il vero oggetto del discorso e si termina con saluti e auguri. Il tutto è farcito da una valanga di proverbi, che hanno il compito di delucidare e rafforzare quello che si afferma. Gli mpikabary (oratori) più abili hanno la capacità di associare quasi ad ogni frase pronunciata, un proverbio che la confermi.

I proverbi (ohabolana) in Madagascar sono delle dichiarazioni unanimemente riconosciute, una specie di verità evidente. Se trovi un proverbio per appoggiarlo, puoi affermare anche che un asino vola! Questa cosa può far storcere il naso a chi come noi è nato in Occidente, dove il criterio della verità risiede nel ragionamento.
Nella mentalità africana la verità appartiene alla tradizione, agli anziani, alla famiglia. Tutto ciò che è affermato da una di queste tre istanze ha per l’individuo il valore dell’evidenza e non c’è nessun motivo per metterlo in discussione. L’individuo ha coscienza di esser parte di una tradizione che lo ha preceduto, che ha già riflettuto sulle diverse situazioni della vita e che, attraverso i proverbi, trasmette questa esperienza alle generazioni future. Non ascoltare la tradizione è stupido perché vuol dire volersi esporre a degli errori già fatti e dunque evitabili. La tradizione, infatti, è il veicolo principale della saggezza.

E veniamo così ad un altro concetto importantissimo per la cultura malgascia. La saggezza (fahendrena) è il saper vivere secondo la verità sperimentata dagli uomini prima di noi. Esser saggio è sinonimo di esser giusto, onesto, retto. La saggezza è anche l’indice di una vita rispettosa di Dio.
Rimango sempre colpito da come la cultura malgascia veicoli ancora una saggezza antichissima da noi ormai scomparsa. Fin da piccoli, i bambini ricevono dai genitori e dai nonni insegnamenti sulla gentilezza, sulle buone relazioni, sulla solidarietà, sul rispetto, sui doveri in famiglia. Si insegna ad evitare il litigio, ad obbedire ai genitori, a rispettare gli anziani, e soprattutto a venerare gli antenati che ci hanno preceduti e Dio Zanahary. I bambini crescono accogliendo queste norme come il segreto di una vita felice e ben riuscita. Agli occhi del missionario tutto ciò appare non solo meraviglioso, ma anche come una misteriosa preparazione al vangelo che egli predica.

Purtroppo, questa ricchezza della cultura malgascia è oggi messa in pericolo dalla prepotenza della cultura capitalistica e consumistica, che propone il profitto e l’individualismo come modelli di vita e di successo. Nelle grandi città si assiste già alla perdita dei valori tradizionali, e all’imporsi della cultura del guadagno e del tornaconto personale.
In questa situazione di disorientamento, la Chiesa si rivela essenziale nell’aiutare la gente semplice a non confidare ciecamente nel nuovo e a diffidare dai paradisi artificiali promessi dalla pubblicità.
Il vangelo aiuta i poveri a scoprire i tesori sepolti nella loro tradizione, esercitando un giudizio critico su ciò è importato dal di fuori e offerto come progresso, civiltà e felicità.

Per me è sempre una sorpresa scoprire quali ricchezze Dio ha seminato in culture che – apparentemente – non conoscono ancora il Cristo. È la prova più evidente di come il Verbo “illumina ogni uomo che viene nel mondo” (Gv 1,9), in ogni spazio e tempo. Guardare alle culture cosiddette povere può insegnare anche a noi, sedicenti ricchi, come povertà e ricchezza non siano innanzitutto categorie economiche, ma valori che si radicano nell’essere umano in quanto tale.
La ricchezza autentica non è nel portafoglio, ma in ciò che si è. Ed in ciò per cui si vive.

(da “In cammino con San Gerardo”, ottobre 2013, pp.36-37).

2013 – Madagascar. Pur nelle ristrettezze economiche e sanitarie agli abitanti non viene a mancare il sorriso sulle labbra: ricercare l’essenziale della vita, coltivare le relazioni familiari e la buona amicizia, riconoscere il ruolo degli anziani e dei saggi nella comunità sono il segreto di questo sorriso. Ma resisterà questa serenità dinanzi all’avanzata di un consumismo sen’anima? 2013 – Madagascar. Pur nelle ristrettezze economiche e sanitarie agli abitanti non viene a mancare il sorriso sulle labbra: ricercare l’essenziale della vita, coltivare le relazioni familiari e la buona amicizia, riconoscere il ruolo degli anziani e dei saggi nella comunità sono il segreto di questo sorriso. Ma resisterà questa serenità dinanzi all’avanzata di un consumismo sen’anima?

 

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Madagascar, Haja Andre Resampa proposto come premier

Madagascar, Haja Andre Resampa proposto come premier

Antananarivo, 24 feb. (TMNews) – La nuova maggioranza parlamentare malgascia ha proposto oggi per la carica di premier Haja André Resampa, ex stretto collaboratore di Andry Rajoelina che ha rinunciato a candidarsi. “Siamo felici di annunciarvi che proponiamo alla carica di Primo ministro Haja André Resampa”, ha dichiarao Jean de Dieu Maharanté, coordinatore nazionale del Mapar, partito dei deputati di Rajoelina.

Resampa, 43 anni, è stat segretario regionale alla presidenza durante il regime di transizione non eletto e guidato da Rajoelina (marzo 2009 a gennaio 2014). E’ stato anche presidente del Consiglio di amministrazione della società di acqua ed elettricità del Madagascar (Jirama), presidente della federazione malgascia di danza sportiva, insegnante consulente e ricercatore.

Rajoelina, ex uomo forte del Paese, ha rinunciato a candidarsi a premier del nuovo governo espressione delle elezioni, ammettendo delle divergenze di vedute con il nuovo presidente eletto Hery Rajaonarimampianina. (con fonte Afp)

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da Padre Maurice – marzo 2014

Date: Thu, 6 Mar 2014 13:20:14 +0000
From: emilemaurice70@yahoo.fr
Subject: GRAZIE

To: elide.longa@hotmail.it

Carissima. Elide. come va. Angelo e suo gruppo sono tutti bene arivati adesso sono a Ihosy. Io con i ragazzi per festegare la giornate mondiale delle  donne, giorno 8 mars andremo a mahaditra per systemare la strada, e per  la racolta dei foglii del ravitsara. 

Giorno 12 incominceremo il corso  qui alla casa.
 
P.Randrianandrasana Emile Maurice
 


Date: Fri, 7 Mar 2014 14:30:56 +0000
From: emilemaurice70@yahoo.fr
Subject: Re: GRAZIE 
To: elide.longa@hotmail.it

ciao carissima.grazie.
vado a mahaditra domani per, la preparazione del allambicho del ravitsara.
Mercoledi prossima incomincereme il corso aperta per tutti i ragazzi quartiri. con quatri enseignanti.

Elide grazie.
ti abraccio forte.
 
P.Randrianandrasana Emile Maurice

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da Padre Giangi – mail del 2 marzo 2014

Da: Giovanni Colombi  (giangi.colombi@gmail.com)                                                                                                                                             
A: unicosolegroup
Allegati:
5 file

Carissimi,
                     queste sono le ultime foto del bacino dell’acqua a cui dovranno lavorare i nostri amici che sono partiti per il Madagascar. Sono ben arrivati in 4 ieri sera alla capitale, non hanno aperto i bagagli alla dogana ed oggi sono stati in visita da P. Pedro per l’Eucaristia e nel pomeriggio all’artigianato della diga. Domani mattina parte Angelo e raggiungerà i 4 domani sera ad Antananarivo e martedì mattina partiranno per il sud. Buona settimana a tutti
Giangi

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Cibo e diritti per tutti, un’iniziativa per sabato 15 marzo 2014

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Sabato 15 marzo 2014 nella sala Consiliare del Comune di Casazza, alle ore 17.30, abbiamo l’opportunità di confrontarci  sulle tematiche della povertà e della solidarietà.

 

Si tratta di argomenti complessi, di estrema attualità, che i giornalisti e gli esperti che interverranno ci consentiranno di comprendere e approfondire.

 

 La serata si concluderà con una cena a base di prodotti locali e equosolidali.

E’ possibile prenotare:

presso la bottega “Carcadè”

oppure chiamando i numeri

035-812092 oppure 349-0680226

 

Ringraziamo di cuore il “Guppo Volontarie del Carcadè” e le associazioni che aderiscono all’evento per l’opportunità di crescita  che ci offrono.

 

Il ricavato della giornata sarà destinato ai progetti di UnicoSole.

 

Pubblicizziamo l’iniziativa e interveniamo numerosi! 

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