Notizie dal Madagascar

Lo scorso mese di novembre alcuni amici e sostenitori di UnicoSole hanno trascorso 20 giorni in Madagascar. Questo è quanto ci hanno raccontato.

La casa famiglia ospita 40 ragazzi, da 12 a 19 anni, 7 dei quali ammessi da quest’anno. La nostra associazione partner, Rainay, gestisce con successo l’allevamento di Ihosy, con circa 8.000 galline e sono in arrivo altri 1.000 pulcini.

Abbiamo inviato il contributo per la mensa scolastica di Manarinony che assicurerà ai bambini un pasto al giorno per i primi 3 mesi di questo anno

Il sindaco di Tsarafidy, con il quale abbiamo collaborato negli anni scorsi ampliando il liceo e le scuole elementari, non è stato rieletto. Infatti lo scorso anno si sono tenute contemporaneamente le elezioni per rieleggere tutti i sindaci del Paese, come previsto dalla legge del Madagascar. Aspettiamo ora che la nuova amministrazione ci confermi di poter avviare la costruzione delle nuove aule che ci erano state richieste, e per la quale abbiamo già pronto il finanziamento .

I bambini della scuola di Manarinony
Allevamento di Ihosy
I ragazzi della casa famiglia mentre puliscono il riso

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Natale semplice

La capitale del Madagascar, Antananarivo

Cari amici,

ripercorrendo questo anno per raccontarvi quello che è successo e quello che UnicoSole ha realizzato ci è venuta spontanea la riflessione: non abbiamo fatto nulla di speciale.

Abbiamo continuato a sostenere le mense, i ragazzi della casa famiglia, a finanziare i progetti di avviamento al lavoro dei ragazzi, a costruire scuole.

Abbiamo insomma continuato, semplicemente, ad esserci. Anche quest’anno siamo rimasti fedeli ai nostri impegni nella quotidianità. Di quanto è importante continuare ad assicurare la nostra presenza, silenziosa e umile, ma utile, ce ne rendiamo conto quando andiamo in Madagascar e incontriamo i nostri amici, piccoli e grandi. In una situazione in cui non si “vive”, ma si “sopravvive” ogni giorno, loro sanno che ci siamo, e contano su di noi.

E’ lo straordinario che c’è nelle cose ordinarie e che spesso diamo per scontate.

Come il cielo e il sole: semplicemente, ci sono, anche se non ci facciamo caso, se non quando sono coperti dalle nuvole.

Il calendario del 2020 è dedicato appunto al cielo, che è di tutti gli uomini, anche di quelli del Madagascar.

Vi auguriamo di vivere questo Natale con tutta la ricchezza che la semplicità della nostra vita ci regala.

Il Presidente, il Presidente onorario e il Consiglio direttivo

Inaugurazione della scuola a Tsatafidy

Abbiamo fame di tenerezza,

in un mondo dove tutto abbonda
siamo poveri di questo sentimento
che è come una carezza
per il nostro cuore
abbiamo bisogno di questi piccoli gesti
che ci fanno stare bene,
la tenerezza
è un amore disinteressato e generoso,
che non chiede nient’altro
che essere compreso e apprezzato.

Alda Merini

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Convocazione del Consiglio Direttivo del 7 novembre 2019

Il giorno 7 novembre 2019, giovedì alle ore 20.30, presso la sede dell’Associazione, a Seriate, Via Roccolo 39, sono convocati i componenti del Consiglio direttivo per discutere il seguente OdG. Sarà presente il presidente onorario Padre Gianluigi Colombi. Come sempre, aspettiamo soci, amici e sostenitori che abbiano piacere di partecipare.

  1. Lettura e approvazione del verbale della seduta precedente
  2. Situazione contabile
  3. Situazione della casa famiglia (promozioni, nuovo anno scolastico, problemi  per il terreno)
  4. Situazione dei progetti di Tsarasaotra
  5. Situazione allevamento di Ihosy
  6. Finanziamenti delle nuove scuole e delle mense a Tsarafidy
  7. Finanziamento della mensa di Manarinony
  8. Contributo dalla festa del 9 giugno 2019
  9. Viaggio in Madagascar di Angelo e Enrico
  10. Calendari 2020
  11. Varie ed eventuali

Un cordiale saluto.

Il presidente

Elide Longa

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Madagascar, terra ricca di risorse ma povera e affamata

Vi proponiamo questo articolo pubblicato il 1° settembre sul sito vaticannews.va ( https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2019-09/madagascar-terra-ricca-risorse-povera-affamata-papa-madagascar.html ).

La giornalista, attraverso del parole degli ospiti intervistati, sottolinea i principali problemi del Madagascar: la fame e la malnutrizione, che si cerca di combattere con il sostegno alle mense scolastiche, e la carenza dell’istruzione, che deve diventare la leva per passare dalla sopravvivenza alla vita.

Il problema della malnutrizione cronica in Madagascar, dove Papa Francesco è atteso dal 6 all’8 settembre, è definito allarmante, secondo i dati dell’Indice mondiale della Fame. Varietà e disponibilità dei prodotti della terra restano condizioni potenziali su una realtà fatta di miseria. Interviste al vice direttore del Programma Alimentare Mondiale e a due religiosi

Antonella Palermo – Città del Vaticano

Il Papa sta per fare visita, nell’ambito del suo viaggio apostolico in Africa ricordato anche all’Angelus domenicale, alla grande isola malgascia, dove il 42% della popolazione soffre la fame. “A monte c’è il basso reddito della popolazione e la scarsa conoscenza delle pratiche alimentari più adatte alla salute”, afferma ai microfoni di Radio Vaticana Italia, Cédric Charpentier, vice direttore del Programma Alimentare Mondiale – Madagascar.

Shock climatici e resilienza

“Il Madagascar in realtà ha di tutto”, precisa Charpentier. “Ci sono zone dove l’agricoltura funziona bene ma ci sono anche molte aree dove le risorse naturali sono continuamente minacciate dall’alta frequenza di shock climatici e dove limitate sono le infrastrutture pubbliche. Il Madagascar è tra i dieci Paese africani più esposti alle catastrofi naturali, il primo nel continente per i danni causati dai cicloni”. Ricordiamo quanta devastazione portò con sé il fenomeno meteorologico El Niño nel 2016 e 2017. L’agricoltura, la pesca e la selvicoltura (la disciplina che studia l’impianto, la coltivazione e l’utilizzazione dei boschi) sono la spina dorsale dell’economia malgascia. Numerosissimi sono tuttavia gli incendi che si registrano negli ultimi anni e che inaridiscono e rendono inospitale vastissime aree del Paese. Il riso è la base e il raccolto principale dell’isola, ma la produzione è insufficiente per soddisfare la domanda interna. Le regioni meridionali producono grandi quantità di manioca, ma la maggior parte viene sprecata. Solo nel 2016 le famiglie hanno perso fino al 90% delle loro colture a causa delle scarse precipitazioni, privandole del cibo per mesi.Ascolta l’intervista a Cédric Charpentier

In un quadro come questo, eliminare la fame e lavorare per creare e intensificare le partnership sono gli obiettivi principali del PAM in Madagascar, i cui interventi sono realizzati a sostegno del governo, in conformità con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. “Abbiamo un piano strategico di 300 milioni di dollari per i prossimi cinque anni”, spiega il vice direttore. “Per noi è importante rafforzare il rapporto ‘aiuto umanitario-sviluppo’, costruire la resilienza, affrontare le cause profonde della vulnerabilità cronica, preparare le persone alla capacità di risposta agli shock”. La maggior parte dei progetti sono destinati al grande Sud, la regione più povera del Paese e molto si investe nella formazione delle donne, anche perché “non hanno accesso alla proprietà della terra”.

Le mense scolastiche

La fame in Madagascar fa perdere il 14,5% del PIL poiché la malnutrizione si riflette su spesa sanitaria, scolastica e perdita di produttività sul mercato del lavoro. E’ un preoccupante circuito vizioso. Qui il 47% dei bambini sotto i 5 anni soffre di arresto della crescita. L’opera del PAM per migliorare le loro condizioni di vita è cruciale: “Il tasso di iscrizione dei bambini alla scuola primaria è considerevolmente diminuito dal 2006”, spiega ancora Charpentier. “Per noi è fondamentale la continuità scolastica. Quindi sono importanti le mense, devono aumentare. Ci sono 24 mila scuole pubbliche primarie ma solo 1300 sono dotate di mense. Vuol dire che solo 350 mila studenti hanno un pasto assicurato al giorno. Gli altri quattro milioni di bambini non ricevono nulla da mangiare a scuola”.

Istruzione come via di sviluppo

A fornire ulteriori dettagli su una popolazione che al 70% vive al di sotto della soglia di povertà mondiale è don Luciano Mariani, delegato dell’Opera Don Orione. Risiede nel quartiere di Anatihasu, a pochi passi dal centro della capitale. Spiega che la gente è attratta dalla capitale; arrivando, si insedia dove può e senza avere la possibilità di costruirsi una casa. “Ad esempio nella maggior parte delle famiglie dei nostri bambini il papà non sempre è presente, la mamma lava i panni. Il guadagno è pochissimo: 5000 ariary al giorno, che corrisponde a un euro, un euro e mezzo. Spesso, quando giro per il quartiere dico: ‘questa non è povertà, è miseria’. È ancora più grave”. Fa il paragone con vent’anni fa: “Posso dire che in questo quartiere non c’è stata un’evoluzione, anche perché dodici anni fa un ciclone ha distrutto alcuni canali che portavano acqua pulita. E’ diventata una zona melmosa e, anche nel periodo in cui non piove come in questi mesi, nelle case non c’è acqua potabile. Nei dintorni della casa è allagato, infatti ci sono le passerelle in legno per andare da una famiglia all’altra. La nostra parrocchia è quasi tutta in questo stato”.

Perché questa paralisi? “Diciamo che da una parte il governo non pensa a creare delle strutture per la gente, dall’altra le famiglie non hanno i mezzi necessari per migliorare le proprie condizioni di vita. Ad esempio, la maggior parte di loro lavora al mattino per poter mangiare a mezzogiorno; lavora il pomeriggio per poter mangiare la sera. Quindi, se lo scopo primario è quello di trovare da mangiare per il pranzo o per la cena, non c’è tempo e modo per pensare a lungo termine. L’unica via è dare un’istruzione ai bambini”.

La Chiesa e l’assistenza sanitaria

La fragilità del Madagascar si riflette enormemente nell’ambito sanitario: il Madagascar non si è affrancato ancora del tutto dalla lebbra, la malaria è endemica tutto l’anno e numerose sono le malattie parassitarie e provocate dall’assenza di norme igieniche. La presenza dei religiosi in quest’ambito si è rivelata in poco più di un secolo una risorsa fondamentale con il servizio negli ospedali pubblici o la gestione diretta di strutture dove i malati possono avere l’assistenza adeguata. Tra queste, le Suore ospedaliere della Misericordia, la cui delegata, suor Maria Jardiolyn, filippina, sottolinea l’attenzione per le persone che non hanno mezzi sufficienti a curarsi.Ascolta l’intervista a suor Maria Jardiolyn

“Nella capitale, le nostre suore prestano servizio in uno dei più grandi ospedali”, racconta la religiosa. “E’ un ospedale statale ma purtroppo l’assistenza sanitaria qui in Madagascar lascia un po’ a desiderare, soprattutto per i poveri. Il nostro ruolo è principalmente essere presenti per facilitare il servizio e avere la cura dei malati. Inoltre noi gestiamo l’ospedale della Congregazione e anche un altro ospedale che è della diocesi. Questo ci facilita di più nell’aiuto ai poveri. Soprattutto dall’Italia arrivano molti volontari. Sono ormai una decina d’anni che arrivano medici di tutte le specializzazioni a fare questo servizio e noi annunciamo via radio la loro disponibilità così che le persone possano essere curate”.

Suor Maria affronta anche le conseguenze di una superstizione diffusa. “In alcune zone del Madagascar purtroppo è necessario ancora insegnare alla popolazione che quando le persone stanno male devono venire in ospedale. Tantissimi, quando vengono, sono già in una condizione molto, molto grave perché ancora non credono che l’ospedale potrà aiutarli. Quindi, oltre a curare cerchiamo anche di fare questa pastorale per evitare che i bambini, o anche le donne incinte, giungano quando ormai non c’è più nulla da fare. Tanti vanno ancora sotto l’albero perché credono che l’albero abbia il potere di guarirli”. Argomenti

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Madagascar, conciliare natura e turismo. L’attesa del Papa

Dal 6 all’8 settembre prossimo il Papa visiterà il Madagascar. Vi proponiamo questo articolo pubblicato il 31 agosto scorso sul sito vaticannews.va https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2019-08/papa-francesco-madagascar-attesa-natura-turismo.html .

Potete leggere l’ intervista a Marco Sassi, Presidente di VIM – Volontari italiani del Madagascar, associazione di associazioni della quale fa parte anche UnicoSole.

Baobab in Madagascar

La Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, che si celebra domani 1° settembre, apre la strada, quest’anno, al Viaggio apostolico di Papa Francesco in Africa che avrà, tra le sue cifre distintive, anche il tema della tutela ambientale. Come evitare i rischi derivanti da uno sfruttamento della natura che non tiene conto, in alcuni casi, dei principi di salvaguardia e promozione della ‘ecologia’ integrale? Intervista al presidente del Vim, Marco Sassi

Antonella Palermo – Città del Vaticano

Uno dei punti di forza del Madagascar, dove il Papa si reca dal 6 all’8 settembre, è la eccezionale biodiversità, tra le più prodigiose al mondo, tanto che molti dei suoi siti naturali sono Patrimonio Unesco. Il Paese viene da più parti definito un ‘Santuario della Natura’: più di 12mila le specie di piante, 700 d’orchidee, più di 110 tipi di palme, moltissime spezie, piante da frutto. Notissimi ai visitatori, tra le specie animali, i caratteristici lemuri. L’80% di flora e fauna è endemico. Sullo stesso logo del viaggio lo sfondo è rappresentato dai due alberi simbolo del Madagascar, la palma del viaggiatore, ‘ravinala’, e l’albero di baobab. E’ una ricchezza che attrae turisti da ogni parte del mondo, ad alimentare un settore economico che, tuttavia, non è privo di contraddizioni.
L’impegno in progetti per la tutela ambientale distingue in particolare la rete Vim – Onlus (Volontari Italiani per il Madagascar): 87 associazioni che operano in terra malgascia anche con attività legate all’istruzione, nel campo sanitario, di assistenza agli emarginati. La Chiesa locale fornisce un valido sostegno alla valorizzazione del territorio, in linea con gli inviti contenuti nell’Enciclica Laudato Sì, come spiega il presidente di Vim, Marco Sassi.Ascolta l’intervista a Marco Sassi

R. – Soprattutto sull’ambiente c’è molto interesse anche da parte della Chiesa con la quale, devo dire, abbiamo collaborato benissimo, trovando nei religiosi degli interlocutori sensibilissimi. Veramente la Chiesa è il porta bandiera della protezione ambientale in questo Paese che ha bisogno di avere una miglior tutela della sua grandissima biodiversità, minacciata dalla deforestazione, dagli incendi, dalla speculazione. La Chiesa si è messa al centro di questo tema; con essa collaboriamo in tante situazioni, in tanti progetti, perché molte di queste associazioni sono nate proprio grazie ai missionari, ai religiosi che erano qui e che quindi riuscivano a stabilire dei contatti soprattutto con le zone di origine, dove si sono create reti con cui continuano a lavorare per l’isola.

Ci può segnalare un paio di progetti della vostra rete?

R. – Ad esempio, i piccoli ospedali; me ne viene in mente uno che si trova nel Sud del Paese che nonostante si trovi a sei ore dalla città più vicina, è un gioiellino di assistenza sanitaria e vanta macchinari anche avanzati. E’ portato avanti da un’associazione di Bologna che fa arrivare qui oltre cento medici all’anno per curare persone che altrimenti non avrebbero alcuna opportunità di assistenza sanitaria. È un progetto abbastanza costoso, moderno. Poi c’è la piccola associazione della provincia di Vicenza che si occupa di diritto alle cure sanitarie. Esperienze del genere sono importanti soprattutto in questo momento storico segnato da atteggiamenti di xenofobia: può essere un modo per dare la possibilità all’Italia di partecipare allo sviluppo di questo grande continente che è l’Africa, di cui il Madagascar è uno dei Paesi più arretrati, con quello spirito oblativo che secondo me è il vero antidoto al razzismo.

Come guardate al viaggio del Papa in questa terra?

R. – È un Paese conosciuto solo per certi lati turistici, limitati a pochissime zone. Il viaggio del Papa contribuirà a farlo conoscere in tutte le sue sfaccettature, anche di grande povertà, ma anche di grande dignità.

Come incide il turismo sulla crescita economica e sociale della popolazione locale?

R. – Non porta beneficio a tutte le classi sociali, nel senso che il gettito del grande circuito turistico non ricade sulle categorie più povere, quelle che comunque rimangono ai bordi della società, che stanno a guardare. Proprio questa mattina mi trovavo di fianco ad un grande resort con persone che spaccavano le pietre sotto il sole per fare ghiaia per la costruzione di ville o grandi alberghi. Bene, questo persone sono lì, con i figli che non vanno a scuola, non hanno assistenza sanitaria se si fanno male, vivono alla giornata perché non sanno se qualcuno gli comprerà il proprio pietrisco. Quindi, è vero, il turismo porta benessere, porta sviluppo in un Paese, però non è sempre equamente distribuito.

Resta la peculiarità di un Paese che è una frontiera tra Africa e Asia …

R. – Sì, è un Paese a sé stante. È difficile dire che siamo in Africa, ancor meno che siamo in Asia; è un Paese fuori dai cliché. Merita veramente di essere scoperto, perché è un continente a parte.

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Il Presidente di VIM visita la casa famiglia di UnicoSole

Dalla metà di luglio al 20 agosto Marco Sassi, presidente di VIM – Volontari Italiani per il Madagascar – Associazione di associazioni , è in Madagascar per visitare i progetti e incontrare le associazioni, socie e non socie, che operano nell’Isola .

Il 29 luglio ha visitato la nostra casa famiglia di Fianarantsoa: ecco il suo racconto, che potete trovare su anche su facebook

“Ad Ankofafa, uno dei quartieri più poveri di Fianarantsoa, UnicoSole-Onlus di Seriate (Bg) sostiene da una quindicina di anni l’Associazione Rainay, rappresentata da Hanitra Ratsimbazafy. Per Rainay, su idea e progetto di Padre Gianluigi Colombi, presidente onorario e fondatore, UnicoSole ha realizzato una bella e confortevole casa-famiglia per 46 ragazzini, maschi e femmine tra gli 11 e i 18 anni, che vengono dalla brousse e studiano nelle scuole, pubbliche o cattoliche, tecniche o agrarie. Sono ragazzi di brousse di famiglie povere, diversi sono gli orfani, da Alakamisy Ambohimaha, Mahaditra, Itenina e altre zone lontane dalla città, i quali, grazie al sostegno di Unico Sole, hanno la possibilità di andare a scuola e formarsi, seguiti da tre educatori. La struttura è ben tenuta, con camere con 4 ragazzi ciascuna, sale per lo studio, aula computer, biblioteca; i ragazzi collaborano molto alla gestione della casa, dalla cucina all’orto alla mensa e si respira una bella atmosfera di collaborazione. Per i ragazzi Unico Sole copre le spese di ecolage, libri e quaderni, cure, viaggi, loaka, mentre i genitori concorrono solo per il riso. Ma già da quest’anno Rainay sta avendo una maggior autonomia finanziaria grazie all’allevamento di galline, da uova e da carne, realizzato a Ihosy da Giangi Colombi (visitato l’anno scorso), i cui benefici hanno cominciato a ripagare i costi della casa-famiglia. Per il futuro Rainay mira a una ulteriore autonomia e autosufficienza e aiutare il numero massimo di ragazzini di brousse a studiare, raggiungendo la capienza massima che è di 55 ospiti, oltre a sostenere anche direttamente ragazzi, con sostegni a distanza, che non abitino nella casa-famiglia ma in abitazioni private in città, pagando loro ecolage e forniture scolastiche. Oltre alla casa-famiglia, negli anni UnicoSole ha contribuito alla costruzione e manutenzione di diverse strutture scolastiche – tra le quali il Liceo di Tsarafidy e quello di Tsarasaotra (Ambositra) – e di aggregazione; realizzato opere idriche, pozzi e fontane; sostenuto la formazione culturale e sportiva e l’impianto di attività lavorative; assicurato almeno un pasto al giorno a oltre 1000 bambini. Complimenti alla presidente Elide Longa e a tutti gli amici bergamaschi per il grande lavoro! “

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Il Madagascar di UnicoSole

A inizio giugno il sottosegretario delle nazioni Unite Ursula Muller , dopo la visita in Madagascar, ha lanciato l’allarme: il Paese è bloccato in una situazione di arretratezza e sottosviluppo che non permette agli abitanti di condizioni di vita accettabili. Le persone alla fame sono 1.300.000, per la maggioranza bambini e anche l’accesso all’acqua pulita è tra i più bassi del continente africano. Le cause: il cambiamento climatico, con periodi prolungati di siccità; la indisponibilità delle ricchezze naturali, che vengono concesse a titolo praticamente gratuito alle potenze straniere; l’immaturità politica che non consente di porre in essere azioni concrete per lo sviluppo.

Quello che le Nazioni Unite non dicono è che il Madagascar è stato tagliato fuori dai circuiti degli aiuti internazionali. Un popolo abbandonato a se stesso.

Durante la giornata dedicata al Madagascar il 9 giugno scorso abbiamo quindi fatto il punto sul modo quello che UnicoSole sta realizzando quest’anno gli amici malgasci .

Padre Gianluigi ha brevemente illustrato i progetti in corso: il sostegno alla casa famiglia di Fianarantsoa dove vivono e studiano 50 ragazzi, le mense che assicurano almeno un pasto al giorno a oltre 1000 bambini, la costruzione di nuove aule scolastiche e della fontana accanto al Liceo di Tsarafidy. Insomma nonostante la situazione che persino le Nazioni Unite definiscono drammatica non ci scoraggiamo, anzi rafforziamo l’impegno di piccola goccia che vuole dissetare tante arsure!

Al nostro invito al pranzo solidale hanno risposto 140 persone; l’associazione Il Melograno ha accolto UnicoSole per il terzo anno consecutivo mettendo a disposizione gratuitamente il proprio lavoro per preparare la sala, cucinare e servire.

Abbiamo messo a disposizione alcuni oggetti di artigianato che sono stati moto graditi e hanno consentito di ricavare un piccolo gruzzolo. Dopo il pranzo sono stati estratti i biglietti vincenti della sottoscrizione a premi

Grazie di cuore all’Associazione Il Melograno che ci accoglie sempre in maniera superba, grazie a chi ha partecipato, a chi ha contribuito anche senza partecipare, e grazie a  tutti quelli che continueranno a sostenere il Madagascar attraverso UnicoSole.

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Convocazione del Consiglio Direttivo del 30 maggio 2019

Il giorno 29 maggio 2019, giovedì alle ore 20.30, presso la sede dell’Associazione, a Seriate, Via Roccolo 39, sono convocati i componenti del Consiglio direttivo per discutere il seguente OdG.

  1. Lettura e approvazione del verbale della seduta precedente
  2. Situazione contabile
  3. Situazione allevamento di Ihosy, subentro di Rainay nella gestione
  4. Situazione della casa famiglia
  5. Pranzo e festa del 9 giugno 2019, situazione aggiornata
  6. Finanziamento da parte di un’azienda della fontana per il liceo di Tsarafidy. Definizione delle modalità
  7. Filmato preparato da Andrea Carminati
  8. Viaggio di Padre Colombi in Madagascar
  9. Conto consuntivo 2018
  10. Bilancio preventivo 2019
  11. Varie ed eventuali

Come di consueto aspettiamo soci, sostenitori e amici di UnicoSole che abbiano piacere di essere presenti.

Un cordiale saluto.

Il presidente

Elide Longa

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