Letizia e Gianni Bonetti, con Rosa Testa Facchinetti, Padre Gian Luigi Colombi e altre dieci persone di varia provenienza, il giorno 12 agosto 2009 partono per il Madagascar. Lo scopo del viaggio è duplice. Si tratta infatti di fare un’esperienza di incontro e di conoscenza di una realtà tanto diversa dalla nostra. Tre anni fa anche un gruppo di ragazzi di Luzzana, Lisa, Chiara, Anna, Andrea, Sara e Damiano, si erano recati laggiù per toccare con mano povertà e ricchezza di quel Paese. Guidati dall’esperienza di Padre Gianluigi, chi accoglie ogni anno il suo invito a fare questo viaggio ha l’occasione per avvicinarsi, con rispetto e discrezione, a una cultura che ha sì tanto da ricevere nella sua povertà di mezzi, ma può anche dare molto in termine di valori quali la sobrietà, l’essenzialità, l’attaccamento alla famiglia e alle tradizioni, l’ascolto della natura.
Questo viaggio ha anche un valore aggiunto. Infatti, attraverso la ripubblicazione del libro “ Samuele. TU CHE CONOSCI IL CIELO”, è stata raccolta la cifra di 13.000 euro destinati, con il patrocinio dell’associazione Unico Sole- Onlus, a finanziare un acquedotto a Ivondrona, regione di Haute Matsiatra in Madagascar.
Questo paese ha una popolazione di 634 abitanti raggruppati in dieci piccoli villaggi. E’ una popolazione che vive di un’agricoltura tradizionale di sussistenza, coltivando il riso, alimento base di ogni malgascio. L’unico centro di aggregazione del paese è la scuola elementare, frequentata da 155 bambini, e la chiesa cattolica. L’ 80 % della popolazione in Madagascar non ha accesso all’acqua potabile; con la realizzazione di questo progetto, i 634 abitanti avranno la possibilità di attingere acqua potabile alle dieci fontane pubbliche sparse nei loro villaggi. La popolazione apporterà il suo contributo, circa il 10% del costo totale dell’acquedotto, attraverso lo scavo a mano di un metro di profondità del canale dove passerà il tubo, ed il reperimento dei materiali da costruzione che si trovano sul posto. L’acqua è un bene di tutti e in Madagascar si sta attenti a non privatizzarla. A lavori ultimati, l’acquedotto sarà gestito da un comitato scelto tra tutti coloro che ne usufruiranno e ogni fontana pubblica avrà due responsabili che raccoglieranno il contributo, un euro l’anno, da parte di tutte le persone maggiorenni che attingeranno acqua alla fontana. Un modo per non fare semplice elemosina, che offende la dignità della persona, ma esigere corresponsabilità e partecipazione. Saranno due gli acquedotti da inaugurare: insieme a quello di Samuele, anche, in un’altra zona, quello offerto da una signora, anch’essa partecipante al viaggio, in ricordo del marito.
Quando la sera del 27 dicembre scorso, presso l’oratorio di Luzzana è stato presentato il libro di Samuele e questa iniziativa di solidarietà, Padre Gian Luigi ha invitato tutti a questo viaggio dicendo con molta chiarezza e determinazione che “…non basta mandare soldi a questa gente, bisogna andare a trovarli, loro non potranno mai venire a trovare noi!”. Un invito che spiazza e interroga, e che non può non essere raccolto, soprattutto da chi vive sulla propria pelle la sofferenza e la speranza di un seme che, morendo, può portare molto frutto.
Letizia e Gianni avranno nella loro valigia un pezzo speciale, una targa che loro stessi fisseranno ad una della dieci fontane, con la scritta, in italiano e in malgascio:
“ A ricordo di Samuele Bonetti, la sua famiglia e i suoi amici
offrono con amore
l’acquedotto al paese di Ivondrona”.
Grazie alle tante persone che con sensibilità e generosità hanno offerto la loro preziosa goccia d’acqua. Ivondrona conoscerà in questo modo i tanti amici di Samuele, e lui porterà anche in questa terra lontana il loro sorriso e un amore che non ha confini.
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