11 marzo 2012
Alle 6.30 di questa mattina il gruppo composto da Angelo Colombi, Leonardo Moleri, Enrico Cortinovis, Mirco Ziviani, Elisabetta Facchini, Eleonora Sartoris e Cristina Piazza si è incontrato all’aeroporto di Milano Linate. L’impatto è stato fin da subito buono, e siamo entrati immediatamente in sintonia.
Dopo il lungo viaggio aereo finalmente abbiamo toccato, per la prima volta, la splendida terra malgascia. Fin da subito abbiamo percepito un’aria e un profumo “diversi” che ci hanno avvolto dandoci delle emozioni.
Qui abbiamo incontrato Haja e Julienne che ci accompagneranno durante la nostra avventura, agevolando i rapporti con la popolazione locale…finalmente siamo in albergo e ci aspetta una luuunga dormita di ben 4 ore.
12 marzo 2012
La sveglia suona alle 6.30, puntualissima…ancor di più Elisabetta alle 6.29.
Ma, a noi donne, è andata bene, dal momento che a poche camere di distanza c’era chi svegliava tutti con un’ora di anticipo.
La nostra giornata è iniziata con una bella colazione seguita da un po’ di shopping al mercato della Digue di Tana.
Attraverso il finestrino del pullmino abbiamo iniziato ad intravedere scorci di vita malgascia e del paesaggio con una vegetazione ricca di colori, di curve e di saliscendi.
I bordi della strada sono quasi sempre calpestati da qualcuno: chi tira un carretto, chi sorregge qualcosa con la testa, comunque sempre con un sorriso per noi…
Ma, in assoluto, indelebili nella nostra mente ci sono gli occhioni di tanti bambini che ci rubano il cuore!
Durante il lungo tragitto che ci ha portati da Tana ad Ambositra non potevamo non fermarci presso un “magazzino” dove viene lavorato il riso, preziosa risorsa di questo Paese.
Arrivati in albergo, siamo stati accolti da diverse ragazze che hanno improvvisato un mercatino……c’era di tutto! Dopo la cena, stanchissimi, non vedevamo l’ora di metterci a letto, ma arrivate davanti alla porta della camera, abbiamo sentito uno scroscio d’acqua. Abbiamo aperto la porta….le valigie e le borse galleggiavano!! Per un attimo è stato il panico ma, con l’aiuto di tutti, siamo riuscite finalmente a toccare il letto in una camera nuova e asciutta!
13 marzo 2012
Sveglia sempre alle 6.30. Dopo la colazione siamo partiti per visitare la prima scuola ad Ambohipia. L’emozione era tanta, oggi iniziava il nostro progetto per verificare le condizioni visive dei bambini.
“Bonjour madame, bonjour monsieur”: questa è stata l’accoglienza che abbiamo avuto nelle varie scuole…chissà per quanto tempo quel canto riecheggerà nelle nostre menti.
Dopo i saluti ci siamo recati in un’aula che abbiamo allestito con la strumentazione a nostra disposizione (poca) per procedere alla valutazione del visus.
Sia fra di noi che con i bimbi, la collaborazione è stata ottima e fondamentale.
Tante le cose che ci hanno stupito: la maestra con la giacca rossa che, in classe, allatta al seno la sua piccola, i piedini nudi e impolverati che spuntano dai banchi, il tozzo di pane imbevuto nella ciotola di latte gustato con molta calma e compostezza…
Arrivati alla scuola di Mananrinony c’erano ad aspettarci 5 classi di bambini. Ognuno di loro aveva un piatto di pasta sul banco che non è stato toccato fino a che non siamo entrati a presentarci e a salutarli tutti. Anche qui è stato allestito un piccolo studio e sono iniziati i controlli.
Inizialmente negli occhi dei bimbi si intravedeva un po’ di timore, prontamente accantonato con regalini e caramelle, e riuscendo a rassicurarli nonostante non sapessero “ a cosa andavano incontro”. Un episodio fra tanti è stato quello del bimbo che andava preso più in considerazione per via di una particolare patologia. L’attenzione che gli abbiamo prestato lo ha emozionato fino al pianto, e così l’abbiamo lasciato andare regalandogli un occhiale da sole protettivo. A fine giornata sorrideva felice con il suo nuovo accessorio.
All’ora di pranzo ci aspettava un ricco e “colorato” banchetto, sinonimo di riconoscenza e ospitalità.
E’ velocemente arrivata l’ora dei saluti…”Merci madame, Merci monsieur…”
Riunione per l’acquedotto: per ragguagli vedi Angelo, Mirco ed Enrico.
14 marzo 2012
Oohh…sveglia alle 7.00!!!
Siamo partiti alla volta della scuola di Tsinjony dopo la solita colazione. Il tragitto con il pullmino, questa volta, è stato breve; in compenso abbiamo fatto un bel pezzo a piedi, attraversando ponti traballanti, prati verdi e villaggi fiabeschi…
Il tutto è sempre avvolto da un cielo blu, sporcato qua e là da qualche nuvola!!
Arrivati a scuola ci aspettava un grande cortile pieno di bimbi rigorosamente ordinati, in fila, sotto il sole cocente.
Ci hanno salutato e poi abbiamo iniziato ad allestire quello che, inizialmente, è stato lo studio per i controlli, poi trasformato in una mensa.
Oggi i bambini erano tanti e molto spaventati, più degli altri giorni: Il nostro primo impegno è stato quello di tranquillizzarli: e’ stato veramente un lavoro impegnativo, anche perché non finivano mai!
Finito il lavoro siamo uscite in cortile per un attimo di relax, sotto il sole africano…e’ durato poco!! Ci guardavano e sorridevano…ridevano… e in un attimo eravamo circondate!! Abbiamo improvvisato un villaggio vacanze con giochi, balletti e canzoncine. Mai vista tanta felicità, tutta insieme.
L’entusiasmo era tale che i bambini ripetevano ESATTAMENTE ogni nostra parola e movimento! Anche quando ci siamo allontanati per il pranzo, a turno ci spiavano nell’attesa che tornassimo da loro..
L’assoluta ospitalità è una costante di questa gente che ha POCO ma dà TANTO.
Le lezioni erano finite, dovevamo andare via, ma loro non volevano tornare a casa…volevano continuare a giocare, ma non potevamo accontentarli, eppure, in fondo, ne avevamo più bisogno noi di loro!!
A malincuore li abbiamo salutati ricevendo le solite parole “Merci madame, merci madame…”
Per riunioni e questioni burocratiche riguardanti i vari progetti, vedi Angelo, Mirko ed Enrico.
15 marzo 2012
Sveglia presto…partenza da Ambositra per Fianarantsoa.
Il nostro viaggio prosegue verso sud e notiamo dei cambiamenti nel paesaggio dovuti al clima più secco.
Dovendo percorrere parecchi chilometri, ci siamo fermati per sgranchire le gambe e appena scesi, ci siamo da subito resi conto della povertà che ci circondava. Un po’ provati emotivamente, ci siamo rimessi in viaggio, alla volta di Tsarafidy per una riunione per la costruzione di un nuovo acquedotto.
Per raggiungere il Municipio, nel quale si svolgeva l’incontro, abbiamo attraversato il mercato locale: colori, profumi, odori, urla e confusione non mancavano. Tutta la merce rigorosamente esposta a terra, come d’usanza, incorniciava la strada.
La gente, incuriosita, cercava di catturare un nostro sguardo o un sorriso.
Ad accoglierci un giovane e solare sindaco che, finita la riunione, ci ha accompagnato per le vie del suo villaggio.
Si riparte..
Arrivati a Fianarantsoa siamo stati piacevolmente sorpresi nel vedere le nostre nuove sistemazioni…che belle queste camere!!
Per un attimo ci siamo sentite quasi “in vacanza”
Abbiamo conosciuto finalmente Hanitra e i bambini e lì abbiamo installato la mola.
16 marzo 2012
Partenza alle 7 per raggiungere la scuola di Talata Ampano dove abbaimo eseguito lo screening visivo ai bambini.
Anche qui li abbiamo trovati molto disciplinati, nonostante il numero molto elevato (più di 500!!).
La mattinata è trascorsa velocemente, i bimbi hanno collaborato molto, agevolandoci nel lavoro.
Dopo i saluti ai piccoli, in una delle aule è stato allestito il pranzo offerto dai responsabili della scuola.
Rischiando di ripeterci, non possiamo non sottolineare la consueta ospitalità di questa gente.
Con stupore, a fine pranzo, ognuno di noi ha ricevuto un dono come riconoscimento.
Nel frattempo alcuni bimbi erano rimasti appollaiati sul muro che circonda il cortile, in attesa di un nostro spostamento. Stavamo per andarcene quando è stata improvvisata una partita di calcio con un pallone fatto di sacchetti di plastica, assemblati tra loro!!!
Rientrate a Fianara, ci siamo addentrate fra le bancarelle del mercato della città.
La giornata si è conclusa piacevolmente con cena e karaoke. Che voce Haja!! Qui abbiamo conosciuto Padre Maurice che domani ci accompagnerà al suo villaggio per una grande festa.
PS Domani sveglia alle 5.30 e alle 23.00 siamo qui a scrivere..
Buona notte..e, speriamo di dormire, visto i canti mussulmani delle 4.30 del mattino, tanto forti da oltrepassare le finestre.
17 marzo 2012
Sveglia prima del solito..5.30 perché il viaggio che ci aspetta è particolarmente difficile.
Ad attenderci, con il taxi brousse, c’erano Padre Maurice e i suoi ragazzi. I chilometri da percorrere erano 45 ma, viste le condizioni della strada, è stato un viaggio infinito (circa 3 ore!). Traballante, sheckerato, affollato, variopinto e tradizionale: ecco come abbiamo vissuto un vero e proprio viaggio malgascio.
Dopo parecchie soste per dissetare il motore siamo giunti ad una delle piantagioni di ravitzara, pianta molto importante per questo paese e soprattutto per il futuro dei ragazzi.
A simboleggiare l’AMICIZIA e la COLLABORAZIONE dei 2 paesi, ognuno di noi, insieme ai ragazzi, ha piantato una piantina. Ci siamo poi rimessi in viaggio per raggiungere la scuola di Mahaditra che al passaggio dell’uragano Giovanna ha subito parecchi danni alla struttura. La nostra visita era appunto finalizzata alla visione del progetto per la costruzione di una nuova scuola. Il villaggio era piccolo ma pieno di bambini che, quando siamo ripartiti alla volta del villaggio di Padre Maurice, MPATUFORY (Pietra rotonda) ci hanno rincorso a piedi per tutto il tragitto.
Padre Maurice ha organizzato per noi e per la sua gente una grande giornata di festa: su una stuoia è stato allestito il pranzo, ogni famiglia ha prestato stoviglie e posate, contrassegnate da un simbolo di riconoscimento.
Fuori ad aspettarci tutti i bambini con le solite facce incuriosite.
Ci siamo poi spostati nell’area dove i giovani del villaggio hanno dato prova della loro abilità in una corrida dove, al posto dei tori, c’erano gli zebù.
Fra scommesse e canti propiziatori, noi ci ritroviamo sul prato a fare il tifo, sommerse dai bambini.
Di lì a poco è iniziato il gioco della trottola dove i protagonisti sono i più piccoli. Padre Maurice ha inventato questo gioco per intrattenerli nel villaggio, visti i pochi diversivi.
La giornata è trascorsa velocemente fino al momento dei saluti e dei dono di riconoscimento per loro preziosi: riso, arachidi, pannocchie e tappeti intrecciati.
Preceduta da balli e canti della tradizione malgascia, è arrivata l’originale benedizione di Padre Maurice! La giornata è stata intensa ed emozionante, i bambini non ci hanno mai lasciato, e al momento della nostra partenza hanno continuato a seguirci per diversi metri.
Il viaggio di ritorno è stato allietato dai canti dei ragazzi di Padre Maurice, portandoci in una dimensione surreale…questa è l’Africa!!
Per concludere in bellezza questa giornata di tradizione, abbiamo assaporato i piatti tipici offerti da Hanitra e Haja!!
Indimenticabile giornata!!!
18 marzo 2012
Domenica…festa grande.
In mattinata abbiamo raggiunto la casa famiglia dove ragazzi di diverse età, giunti dalla campagna, studiano e convivono, cercando di assicurarsi un futuro migliore.
Verso le 10.00 Padre Maurice ha celebrato una messa gioiosa e coinvolgente, arricchita dai canti dei giovani.
Dopo la benedizione, nella mensa, i ragazzi con alcune educatrici hanno preparato il cibo e allestito grandi tavolate per il pranzo.
La musica è stata parte integrante di questa giornata che è proseguita fra i canti e i balli popolari offerti da tutti i ragazzi.
Un bellissimo finale di una settimana intensa di emozioni!
Ps Buonanotte
Ore 23.30, siamo stremate! Domani si riparte per un altro lungo viaggio!
19 marzo 2012
La sveglia suona alle 6.00, velocemente lasciamo l’albergo per rimetterci in viaggio verso il sud: destinazione Ihosy.
Dal finestrino osserviamo il paesaggio che ci circonda. Il verde è una costante di questo paese e tutta questa vegetazione ci ha fatto tornare indietro nel tempo, catapultandoci ne “Il re Leone”. Le distese immense interrotte da alti promontori, gli alberi ad ombrello, l’azzurro del cielo con le nuvole disegnate riproducevano ai nostri occhi quella savana “HAKUNA MATATA…senza pensiero la tua vita sarà, chi vorrà vivrà in libertà… HAKUNA MATATA”
Una tappa interessante del nostro viaggio è stata quella al laboratorio del Papier Antemoro; abbiamo assistito a tutto il procedimento per la produzione di questa carta particolare, dal pestaggio della fibra di corteccia alla composizione con fiori freschi.
Arrivati a Ihosy abbiamo conosciuto René, il responsabile dell’allevamento delle galline ovaiole, e i ragazzi hanno realizzato l’impianto elettrico del magazzino del granoturco, rendendo possibile il funzionamento della macina del mais e del mulino per la spremitura delle arachidi.
Fra tutti questo è il progetto più importante dal momento che la sua buona riuscita assicura sostentamento anche per altre iniziative.
Domani si torna a Fianara per concludere il lavoro in laboratorio ottico.
Pochi giorni e si torna a casa.
20 marzo 2012
La domanda sorge spontanea “E’ nato prima l’uovo o la gallina?”
Oggi la sveglia non ha proprio suonato, non c’è n’è stato bisogno, un po’ perché ci sentivamo molto accampati, un po’ perché ci ha pensato il gallo!
La permanenza a Ihosy è stata breve visto che i lavori in programma sono finiti prima del previsto; siamo partiti infatti nel primissimo pomeriggio anche un po’ allertati, visti gli assalti ai taxi brousse della settimana precedente.
La pioggia ci ha accompagnato per tutto il viaggio, fino a Fianara, dove abbiamo preso nuovamente alloggio nelle nostre belle camere… wow!!!
21 marzo 2012
Primo giorno di primavera…e piove..
Oggi è l’ultimo giorno produttivo prima del lungo viaggio di ritorno!
C’è chi sistema gli ultimi dettagli nel laboratorio ottico, fra mola e auto refrattometro, chi allestisce un tavolo da ping pong e un calcio balilla per i ragazzi della casa famiglia..
C’è chi finisce i bagagli e chi mette nero su bianco le impressioni di un viaggio così intenso e ricco di emozioni…
22 marzo 2012
Nessuna notte è così lunga da impedire al sole di nascere…
Carissimi compagni di viaggio, Angelo, Leonardo, Mirco, Elisabetta, Cristina, Eleonora.
Tra poche ore nel buio della notte lasceremo la rossa terra del Madagascar e il suo meraviglioso popolo che in questi giorni abbiamo avuto la fortuna di conoscere e di condividere con loro emozioni, gioie, progetti, speranze.
Mi assale un senso di malinconia se ripenso a tutte le emozioni vissute ogni giorno nei villaggi in cui ci ospitavano, dove con grande discrezione ci venivano presentati i vari progetti già finanziati: mense scolastiche, acquedotti, scuole, adozioni, case famiglia, associazione Rainay e Miaraka Aminy, o i progetti da approvare dalla nostra associazione UnicoSole al nostro rientro in Italia. Non mi era mai capitato di vivere il tempo forte della Quaresima in terra africana: abbiamo toccato con mano le virtù della preghiera, del digiuno, della carità…che manna dal cielo. Quest’anno arriveremo al triduo pasquale tutti santi. Vedi Leo a Padre Maurice: “Pregherò per te!” “Non farlo, non ne ho bisogno!”.
Penso continuamente alla casa famiglia dove alloggiano i ragazzi dell’associazione Rainay: insieme a loro abbiamo trascorso una giornata indimenticabile che nemmeno il violento acquazzone è riuscito a rovinare. Devo chiedervi scusa per non aver condiviso con voi il momento più significativo della festa, la S. Messa. Emozioni intense in cui la mia personalità veniva messa alla prova tanto che subito al canto d’inizio sono dovuto uscire per non creare una situazione imbarazzante. Sentivo molto vicino la presenza di mio padre che nella sua vita terrena mi ha insegnato a fare della mia vita un dono d’amore.
Penso a Padre Maurice, il giorno prima, al suo villaggio natale, ai piccoli suggerimenti di vita, di fratellanza tra due culture così diverse tra loro: quella europea e quella malgascia.
Penso a René a Ihosy: qui la virtù della povertà e digiuno non ci viene imposta ma dobbiamo subirla – che penitenza; solo Angelo è euforico: Ciao mon amour, Rosa.
Ora il tempo è tiranno, corre veloce, assale anche un senso di stanchezza ma riesco ancora a connettere idee, emozioni, non voglio che il buio della notte prenda dimora in me così da cancellare tutto ciò che di positivo abbiamo sperimentato in questi viaggio. Rimango sveglio: tutto il gruppo si è arreso, il sonno la fa da padrone. Cerco di rubare le ultime emozioni guardando il panorama, le coltivazioni, i villaggi che nel lungo viaggio di rientro a Tana mi passano continuamente sotto gli occhi.
Mentre maciniamo chilometri continuo a ripetere una delle poche parole imparate in malgascio MISAOTRA BETSAKA – GRAZIE MILLE e voglio condividerla con voi, miei compagni di viaggio, incominciando a ringraziare:
MISAOTRA BETSAKA a te, Padre Nostro, in malgascio Rainay, che ci hai accompagnato in questo meraviglioso viaggio, scoprendo la tua presenza in ogni malgascio che incontravamo, ricco o povero, felice o triste.
MISAOTRA BETSAKA, monpera Angelo: la tua esperienza malgascia ci ha dato sicurezza, equilibrio in questo stupendo il gruppo, anche se spesso ci assalivi e ci terrorizzavi con il tuo fare da capo.
MISAOTRA BETSAKA, Leo: sei partito con la smania di tacconare e invece sei rimasto tacconato da una marea immensa di bambini di cui ti sei innamorato.
MISAOTRA BETSAKA, Mirco, detto Rombo, mano preziosa e indispensabile in ogni momento del viaggio, anche se grezzo muratore bergamasco.
MISAOTRA BETSAKA, Betty, nostra cara mamma malgascia: ti abbiamo vista molte volte emozionata, circondata, abbracciata da una moltitudine di bambini ai quali donavi amore a piene mani.
MISAOTRA BETSAKA, Cris, la tua sensibilità ha portato allegria al gruppo ma nello stesso tempo hai vissuto emozioni forti che non dimenticherai e trasmetterai ad altri.
MISAOTRA BETSAKA, piccola Ele: con la tua presenza l’animazione nei villaggi era assicurata, ti circondavi di miriadi di bambini che ti imitavano, ti sorridevano, ti abbracciavano.
MISAOTRA BETSAKA, mio popolo malgascio. Ci avete regalato lezioni di vita. Affidatevi a piene mani a Dio, non lasciate che la notte abiti la vostra vita così da impedire al sole di nascere e di riscaldare i vostri cuori.
Non vi dimenticheremo perché ci unisce l’amore.
SEMPRE GRAZIE!!
VELUMA Enrico
IMPRESSIONI DI VIAGGIO…IN UN PAESE MOLTO LONTANO
A scrivere siamo noi ragazze che per la prima volta abbiamo affrontato un viaggio così IMPEGNATO, non tanto a livello fisico quanto a livello emotivo.
Per quanto potessimo immaginare, mai avremmo pensato a tanta fame e povertà.
Solo qui ci si può rendere conto di cosa questa gente abbia davvero bisogno…cioè di TUTTO: da una maglietta a un cappellino, a una bottiglia d’acqua vuota piuttosto che una caramella.
Trovare un modo per aiutarli è davvero difficile quando manca tutto_
Proprio per questo non possiamo far altro che appoggiare il lavoro, i progetti e l’impegno di questa piccola onlus che è UnicoSole:
ACQUEDOTTI: portano l’unico elemento essenziale della vita da cui proviene tutto il resto.
SCUOLE: mezzo fondamentale per assicurare un futuro migliore ai ragazzi.
CASE FAMIGLIA: possibilità di studiare anche per chi arriva dai villaggi più lontani e sperduti.
ALLEVAMENTI POLLI: oltre ad assicurare un lavoro, dà la possibilità di diventare piccoli imprenditori, coinvolgendo altri settori, quali la produzione di uova, di olio di arachidi, la coltivazione delle papaye, l’acquisto dai coltivatori del mangime per i polli, ecc.
Tutto questo è possibile solo grazie a una costante supervisione da parte dei soci che due volte all’anno scendono in Madagascar e valutano il buon andamento dei vari progetti e le nuove proposte.
Dal canto nostro, quindi, non possiamo che confermare che l’impegno è TANTO e COSTANTE, e che le giornate sono strapiene.
I nostri cuori da “novizie”, però, sono stati rapiti dagli occhi e dagli sguardi dei BIMBI..è stato davvero qualcosa di GRANDE e BELLISSIMO!!
Sperando di aver dato, nel nostro piccolo, un contributo, ringraziamo dell’opportunità e della pazienza.
GRAZIE
Enrico