Un po di ricordi: diario di Sonja, viaggio in Madagascar di gennaio 2016

Domenica, 10 gennaio DSC06582bis.jpg - 194.94 kb

Lunedi mattina 10. gennaio 2016 alle ore 06:00 parto una seconda volta, dopo due anni, per il Madagascar. Con il gruppo: Elide Longa, Angelo Colombi, Massimo Bacis, Luca Gelpi e io Sonja Pirovino CH. Padre Giovanni e Mattia Longa sono già da novembre a Ihosy.

Sono piena di gioia di tornare un‘altra volta in Madagascar. Questa volta mio figlio Massimo non ha potuto venire perchè deve andare a scuola.

Vorrei scrivere un po di quello che ho vissuto.DSC06586bis.jpg - 125.13 kb

Dopo il lungo viaggio siamo finalmente arrivati a Antananarivo e qui ci aspetta il nostro caro Haja. Che bell’incontro! E notte, e caldo, perche qui è estate. Andiamo nell‘hotel per dormire poche ore e dopo comincia la mia/nostra avventura.

Lunedi 11 e martedi 12 gennaio 

Dopo la prima notte facciamo la doccia e andiamo a la Digue e compriamo delle cose da portare a casa. Nel pomeriggio partiamo per Ambositra: qui dormiamo una notte e poi andiamo a Fianarantsoa nella casa famiglia. Poi andiamo a Ambohimahasoa e incontriamo Padre Giovanni e Mattia per inaugurare le aule. C‘è stata una grande festa e abbiamo celebrato la messa. Ritorniamo tutti alla casa famiglia, incontriamo i ragazzi e mangiamo tutti insieme. E‘ bello rivedere alcuni ragazzi che mi riconoscono dall‘altra volta. Oggi non c‘è la possibilità di fare la doccia perchè non c‘è l`acqua calda. Non fa niente: ci si può lavare anche così.

Mercoledi, 13 gennaio DSC06625bis.jpg - 199.54 kb

Qui in Madagascar i giorni sono lunghi e intensi. Vuol dire che ci si alza presto, noi alle sei, i ragazzi alle quattro. Oggi andiamo a inaugurare le nuove aule del Liceo di Tsarafidy. Vedere quello che hanno fatto negli ultimi due anni fa molto piacere. Alla fine della messa e della festa regalano un‘anatra viva a P. Giovanni. Massimo le dà il nome Alice. Poi si va in casa famiglia. Mangiamo insieme e poi P. Giovanni, Angelo, Massimo, Luca e Mattia partono con Haja a Ihosy. Elide e io DSC06723bis.jpg - 184.57 kb
rimaniamo ancora due notti nella casa famiglia.  Anche oggi non si fa la doccia con l`acqua calda  la faccio con l`acqua fredda!

Giovedi, 14 gennaio 

Qui i giorni sono molto caldi e si suda tanto. Con questo caldo mi viene sonno e ogni tanto potrei dormire in piedi. Al mattino presto facciamo colazione e poi subito laviamo i nostri vestiti. Oggi andiamo con P. Maurice a vedere cosa ha fatto con
gli studenti e con le famiglie. Durante il viaggio ci DSC06611bis.jpg - 172.71 kbfermiamo per andare a vedere un gruppo di persone che hanno raccolto il riso e lo hanno messo al sole. Non sapevano che saremmo andati a trovarli, però ci hanno preparato subito un piatto con riso e i fagioli. Con un sincero misotra bezecha, mangiamo il riso, poi li salutiamo e andiamo a vedere il terfeno che hanno terrazzato a mano. Che sorpresa! Due anni fa c‘era solo una foresta e oggi non si riconosce più. Hanno fatto un gran bel lavoro. Bravissimi! Quando partiamo hanno anche un
 nuovo slogan:“Imparare, zappare“. Torniamo allaIMG_4272.JPG - 100.89 kbcasa famiglia e
 troviamo  un
 po di ragazzi che sono malati. Per cena ci danno da mangiare l`anatra Alice. Mi ricordo che oggi è il mio compleanno. Scriviamo un SMS a Massimo per dire grazie „per il suo regalo Alice“. Ai i ragazzi malati portiamo una tazza di acqua calda con limone. Acqua calda per fare la doccia non ce n’è. Ormai ci siamo abituati.

Venerdi, 15 gennaio DSC06684bis.jpg - 205.09 kb

La mattina alle nove mezza P. Maurice viene di DSC06768bis.jpg - 219.96 kbnuovo a prenderci. Visitiamo anche la sua casa di Sonierama, e siamo invitati per il pranzo.

Nel pomeriggio ci viene prendere Michel e ci porta all‘istituto dei sordoomuti dove sta la ragazza Narda. E‘ molto bello vedere come è contenta e serena. E anche lei l’ho vista un‘altra volta. Stasera facciamo le valigie perche domani mattina presto si parte per Ihosy. Con noi vengono Hanitra e i suoi tre figli e Michel. Durante il viaggio ci fermiamo un attimo per vistitare un piccolo parco con i tre 
ragazzi. Ci fermiamo un‘altraDSC06776bis.jpg - 207.08 kb volta per comprare un sacco pieno di mango. Costano solo circa 3 Euro e sono fantastici. Tutti giorni possiamo mangiare frutta che e una meraviglia: litschi, ananas, papaia, mango. All‘una e mezza arriviamo a Ihosy nell‘allevamento delle galline e nella casa dove stanno gli altri. Per noi non c‘è posto per dormire e cosi andiamo in hotel. Elide e io restiamo qui i prossimi cinque giorni. Cena e riunione con Rene e Jean Paul. Ho un bellissimo incontro con la mamma della piccola Patrizia. Non ci vuole
 tanto per avere dei begli incontri: bastaInpausapranzoconElideeSonjadopolaraccoltadelpeperoncino.JPG - 161.74 kb un sguardo, un saluto, salama, o anche un semplice misotra bezecha che loro e anch‘io ci regaliamo un sorriso. Per me questi incontri con il popolo del Madagascar sono i piu bei ricordi che toccano il cuore e che non dimenticherò mai. Anche il canto che ti regalano fa venire la pelle d‘oca.

Sabato, 16 gennaio 

Anche nel nostro gruppo abbiamo dei momenti molto belli e tanta allegria. I prossimi giorni sono pieni di impegni e lavori. Angelo, Massimo e Luca 
hanno tanto lavoro da fare e anche P. Giovanni. Non dimentico la mia /nostra racollta di peperoncini, due ore e mezzo al caldo sole del Madagascar, in ginocchi Elide e io . Poi arriva P. Giovanni e possiamo lasciare questo lavoro faticoso. P. Giovanni ci fa vedere il grande terreno. Dopo che le donne ci hanno preparato da mangiare riso e fagioli e un po‘ di papaia, andiamo visitare un altro terreno. P. Giovanni ci fa vedere e soprattutto ci fa capire madagascar2011854.jpg - 149.89 kb
dove si costruiscono le risaie! Viene già sera e c‘è un bel tramonto. Durante il viaggio per andare a casa Giangi ci racconta un episodio che ha vissuto qui il giorno di Natale, quando è andato a casa di notte con la moto. Il suo racconto è pieno di aventura, ma tutto è andato bene. Elide e io aiutiamo mettere a posto la cucina, svuotiamo i cartoni con dentro i piatti, le tazze, i bicchieri e le posate. Angelo ci monta anche un porta asciugamano. Due li monta anche nel bagno. Vedo subito che il nostro in cucina è montato storto. Gli chiedo: perche? E la sua risposta è veramente sorprendente e meravigliosa, e mi lascia senza parole ma con un grande sorriso. “E‘ storto perchè cosi l`acqua dell‘asciugamano può fuggire“. Questa è proprio bella, e il portasciugamano rimane storto per ricordo. Oggi prepariamo noi la cena: pastasciutta con il sugo di pomodori, peperoncini e tonno.

Domenica, 17 gennaio 

Come ogni anno si va a visitare il carcere. Non è molto bello quello che ci fanno vedere e capire. Hanno bisogno urgente di pesticidi per i locali in cui dormono. Alla fine ci
cantano anche due canzoni. E in questo momento Massimo gli regala un po‘ di serenita con il suo canto di Ave Maria. Ascoltano in silenzio e sono colpiti della sua voce. Con due altre canzoni allegre e con la promessa che torneremo di nuovo ci salutiamo. Quello che dopo ha fatto Massimo per i carcerati, con i suoi amici di casa è stato un gran bel gesto.

Lunedi 18 gennaio 

Stamattina P. Giovanni va presto con il pulmino e un po di lavoratori a raccogliere ancora i peperoncini, ma oggi senza me e Elide! Lavoro ce n’è sempre e noi abbiamo tanto da lavare. Poi c‘è il lavoro di togliere i litschi dal guscio e togliere anche il nocciolo. Non è facile e ci vuole tanto tempo, ma con i lavori che si fanno si impara anche tanto. Non so se questo lavoro conviene. Lo facciamo lo stesso, e dopo sei ore smettiamo e andiamo un‘ora in città.

Mercoledi 20 gennaio

P. Giovanni, Angelo Massimo e Luca oggi sono tutto il giorno fuori per lavoro. Mattia è a scuola e pranza insieme a noi. Per cena facciamo un bel risotto ai funghi e stiamo tutti insieme e ci raccontiamo la giornata che abbiamo passato. Anche il buon espresso non manca mai. Tutti i giorni vedo anche la piccola Patrizia e sua mamma. Mi sono molto affezionata a loro due.

Giovedi, 21 gennaio

Oggi, giovedi, Angelo, Massimo, Luca, Elide ed io abbiamo un giorno libero e andiamo visitare il parco. Ci sono delle cascate e gli uomini fanno anche il bagno. Per me e Elide basta rinfrescare i piedi. Facciamo il „Picnic“ e dopo alcune ore rientriamo a Ihosy. Torniamo un‘altra volta al carcere e aiutiamo a distribuire il riso, i fagioli e io infine gli dò il sapone. Mi sento bene in questo impegno, e per un po‘ dimentico che siamo nel carcere. Ci salutiamo con un canto di Massimo. E‘ l‘ultima cena insieme per me, Luca e Elide.

Venerdi 22 gennaio

alle ore 04:00 facciamo colazione e ci salutiamo. Non è facile questo momento, però e ancora piu difficilie per Luca. Lo capisco bene. Si parte presto perche oggi abbiamo un lungo viaggio, più di 350 chilometri e non solo sulla strada asfaltata. Dobbiamo passare pirma alla casa famiglia per portare un armadio e portiamo anche un sacco di mango. Alla scuola elementare di Manarinony. arriviamo alle due. Tutti ci aspettano e anche un po‘ di genitori che danno aibambini una tazza di latte e pane, che UnicoSole paga per loro. Di solito mangiano alle nove del mattino. Mi piace molto essere qui perche questa scuola, gli insegnanti e il luogo mi hanno toccato giàa due anni fa. Si parte per Ambositra e un forte temporale ci sorprende, e non solo fuori ma anche dentro l’hotel: l`acqua viene giù dalle scale.

Sabato, 23 gennaio

Al  mattino andiamo al negozio di artigianato del legno per comprare un po‘ di cose da portare a casa. In serata arriviamo nella capitale. Qui si dorme l`ultima notte prima di ripartire per casa.

Domenica, 24 gennaio

Alle nove andiamo a messa da padre Pedro. Questo è un momento memorabile che tocca profondamente il cuore. Poi si va a visitare il palazzo della regina. Di qui si ha una bella vista panoramica su Antananarivo. Andiamo mangiare e poi visitiamo l`allevamento dei cocodrilli. Haja e Viktori (un amico di Massimo) vengono con noi. Dopo una buona cena alle 21:30 salutiamo Haja all`aeroporto, perche domani Haja parte presto di nuovo per Ihosy. Che sorpresa: ci passa anche la valigia con 24 bicchieri pieno di Litschi.

Lunedi, 25 gennaio

Si parte alle due di notte e arriviamo puntuali alle 16:50 a Milano. Ci salutiamo un‘ultima volta, poi si va a casa. Massimo mi aspetta curioso e vuole sapere subito com‘è andata.

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Nei giorni seguenti ho pensato sempre al Madagascar. Conserverò per sempre nel mio cuore questa esperienza bellissima. Voglio ringraziare a tutti.

Grazie al popolo del Madagascar, specialmente alla gente che ho incontrato.

Grazie a Dio che ci ha protetto e accompagnato in questo viaggio e che ci protegga ogni giorno nel nostro cammino.

Un profondo e sincero grazie a Padre Giovanni che anche questa volta ci ha fatto capire e vedere tante belle cose. In ogni suo gesto si vede l`amore per questa gente e per questo paese. Infinitamente grande la sua capacità di fare le cose bene. Vuol dire sapere bene dove si costruisce i terreni delle risaie.

Grazie al gruppo per avere passato un tempo bellissimo con tanti bei ricordi. Indimenticabile!!!!

Grazie di cuore a te, Elide, sei stata una bellissima e cara compagna del viaggio. Abbiamo visuto insieme tante belle cose, e anche tu mi hai raccontato tanto del Madagascar.

Un grandissimo grazie a tutti amici di UnicoSole Onlus, che da più di dieci anni aiutano il Madagascar e così sono state fatte tante cose belle. Con il vostro aiuto si sono create tante cose belle in Madagascar. Piu importante ancora è che con tutto quello che avete fatto e fate avete dato speranza per un futuro migliore, soprattuto per i giovani.

Grazie alla mia famiglia che mi lascia sempre partire per vivere il mio sogno.

Mi commuove profondamente vedere con quale gioia di vivere vivono. So e ho visto che la loro vita è ogni giorno un sopravvivere, e piena di lavoro pesante.

Ci sarebbe ancora tanto da raccontare.. ma è il momento dei saluti. Manadrapiona!!!

Sonja 

Immagini collegate:

Verbale dell’Assemblea del 31 gennaio 2016

Associazione “UnicoSole – Onlus”

via Roccolo, 39 – Seriate (Bg)

 

Assemblea dell’Associazione del 31 gennaio 2016

 

 

 

 

Domenica 31 gennaio 2016 alle ore 16.30 a Seriate, presso il Centro Parrocchiale di Paderno, si è tenuta l’assemblea dell’Associazione “UnicoSole – Onlus”. L’assemblea si è riunita in seconda convocazione, non essendo presente il numero legale alla prima convocazione prevista per le ore 16.30.

All’assemblea sono presenti i membri del Consiglio Direttivo, i soci dell’Associazione, parenti e amici.

L’ordine del giorno dell’Assemblea è stato inviato con mail a tutto il gruppo memorizzato come unicosole.googlegroups, è stato pubblicato sul sito internet dell’Associazione www.unicosole.it ed è riportato di seguito.

 

1 – lettura e approvazione del verbale della precedente assemblea
2 – relazione del Presidente
3 – relazione sul viaggio di gennaio 2016 in Madagascar
4 – valutazione dei progetti
5 – approvazione bilancio consuntivo 2015
6 – approvazione bilancio preventivo 2016
7 – elezione del nuovo consiglio direttivo
8 – varie ed eventuali

 

 

Punto 1 dell’odg

Si procede alla messa ai voti del verbale della precedente assemblea del 19 aprile 2015, che viene approvato all’unanimità.

 

Punti 2 e 3 dell’odg

Il presidente inizia la relazione il cui contenuto è riportato di seguito.

 

Tratto congiuntamente i due punti, lasciando poi la parola agli altri viaggiatori, perché gli argomenti trattati dalla relazione sono rafforzati da quanto abbiamo verificato di persona durante il soggiorno dal 10 al 29 gennaio scorso. Il gruppo era costituito da Padre Giangi, che si trovava in Madagascar già da metà novembre, Mattia, neolaureato ha accompagnato Padre Giangi ed era partito con lui; da Angelo, Luca e Massimo, Sonja e me.

Il viaggio si è svolto una settimana tra Ambositra e Fianarantsoa ed il tempo rimanente a Ihosy. La cronaca del viaggio è disponibile sul sito dell’Associazione, sul quale sarà pubblicato il diario di viaggio, appena pronto.

 

1 – Notizie del Paese

La situazione del Madagascar non appare migliorata, la gente ha sempre problemi per vivere, l’unica strada che attraversa longitudinalmente il Paese è in molti tratti difficilmente praticabile a causa di buche larghe e profonde, le scuole non vengono costruite, gli stranieri spadroneggiano sfruttando le ricchezze naturali con le multinazionali senza lasciare nulla al Paese.

Al sud si muore di fame perché non piove, al nord est i cicloni si portano via i villaggi.

Periodicamente sul sito dell’Associazione vengono pubblicati articoli ripresi dalla stampa internazionale che descrivono la situazione e che vi invito a leggere per contestualizzare l’attività della nostra associazione.

UnicoSole si sforza di operare in linea con quanto già nel 1967 affermava Paolo VI nella enciclica Populorum Progressio: lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere sviluppo autentico, dev’essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo.

Lo scopo che UnicoSole ha, di favorire i diritti dell’uomo soprattutto l’educazione, l’identità culturale, l’alimentazione, la salute, il lavoro e l’informazione, e sostenere la scolarizzazione, la formazione e l’avviamento al lavoro dei ragazzi e delle popolazioni rurali svantaggiate, è quanto mai attuale.

 

 2 –  Attività di UnicoSole in Madagascar

Abbiamo continuato la collaborazione con le associazioni malgasce, Rainay e Miaraka Aminy, cercando di promuovere con entrambe anche progetti di autofinanziamento.

 

Di seguito il riepilogo dei bonifici, con le rispettive causali, che abbiamo effettuato alle associazioni nostre partner in Madagascar e ai sindaci di Tsarafidy e di Ambohimahasoa per la costruzione delle scuole.

 

 Bonifico del 27 luglio 2015 a Rainay

Anno scolastico 2014-2015 Integrazione spese casa famiglia per studenti di Fianarantsoa € 1.150, 00

 

Bonifico del 3 dicembre 2015 a Rainay

Anno scolastico 2015-2016

Contributo mensa scuola Manarinony  700 euro

Retta scolastica ragazza sordomuta   350 euro

€ 1.050, 00

 

Bonifico del 31 luglio 2015 al Sindaco di Tsarafidy

Primo acconto per costruzione della scuola Liceo di Tsarafidy € 2.000,00

 

Bonifico del 18 settembre 2015 al Sindaco di Tsarafidy

Secondo acconto costruzione scuola Tsarafidy € 2.600,00

 

Bonifico del 13 ottobre 2015 a Miaraka Aminy

Acconto sostegno per studenti di Fianarantsoa e Mahaditra per anno scolastico 2014-2015 € 1.500,00

 

Bonifico del 3 dicembre 2015 a Miaraka Aminy

Saldo sostegno per studenti di Fianarantsoa e Mahaditra per anno scolastico 2014-2015 € 1.500,00

 

Bonifico del 12 maggio 2015 al Sindaco di Ambohimahasoa

Acconto costruzione scuola media € 5.400,00

 

Bonifico del 27 luglio 2015  al Sindaco di Ambohimahasoa

Saldo costruzione scuola media € 8.425,00

 

Totale bonifici 23.625,00

Di cui    2.200,00  a Rainay

  4.600,00   al Sindaco di Tsarafidy

  3.000,00   a Miaraka Aminy

13.825,00   al sindaco di Ambohimahasoa

 

2.1 –  Progetti di autofinanziamento

I progetti di autofinanziamento, oltre al valore dell’attività svolta, sono finalizzati a rendere le associazioni malgasce più indipendenti nella gestione dei progetti

Segnalo anche, per chi volesse approfondire, che tutti i progetti sono ampiamente illustrati nel sito www.unicosole.it, nella sezione dedicata.

 

Allevamento delle galline ovaiole Tsara Atody, Ihosy

Per l’anno scolastico 2014/2015 l’allevamento ha coperto le spese della casa famiglia quasi per intero, a nostro carico è rimasta la differenza per un incremento di costi, di 1.150,00 euro (bonifico del 27 luglio 2015) e un versamento in contanti di 700 euro fatto da Padre Colombi, durante uno dei suoi accessi.

Purtroppo però negli ultimi mesi dell’anno l’attività dell’allevamento ha avuto importanti difficoltà sia a causa dei parassiti che dell’alimentazione delle galline e la produzione di uova è scesa intorno al 65%, comportando così una significativa riduzione del margine di guadagno.

I conti del 2015 evidenziano una differenza tra costi (486.015.329) e ricavi (518.749.239) di 32.733.910 ariary ma, considerando il contributo corrisposto alla casa famiglia, i conti sono complessivamente in negativo per circa 30.000.000 di ariary (oltre 9.000 euro).

In occasione delle feste natalizie si sono vendute galline che in teoria erano ancora produttive, ma il loro rendimento era tanto scarso da non giustificarne il mantenimento.

Abbiamo avuto modo di constatare, in occasione del nostro viaggio, che anche nel mese di gennaio 2016, il rendimento delle galline non ha ancora raggiunto una situazione di normalità.

E’ quasi ultimata al costruzione delle nuove latrine che ci siamo impegnati a finanziare. Non abbiamo ancora l’importo del costo complessivo; alla data attuale abbiamo provveduto al versamento a Rainay (in sostituzione dell’allevamento) di 2.500,00 euro con bonifico e di 1.300.000 (380,00 euro) ariary in contanti alla fine del viaggio di gennaio 2016, che vengono utilizzati appunto per la costruzione.

Considerato l’importante investimento che è stato fatto nell’impianto dell’allevamento, siamo molto preoccupati per la situazione della quale al momento non si vede una soluzione redditizia.

 

Progetto agricolo Miaraka Aminy

Durante il viaggio abbiamo visitato il progetto agricolo di Mahaditra, al quale UnicoSole ha contribuito con 2.000 euro. L’utilizzo che ne è stato fatto è davvero importante: hanno terrazzato a mano il terreno, piantato manioca, arachidi, ortaggi, mais, ravitzara, eucalipto.

Sono state costruite anche due case, in mattoni con tetto di lamiera. I locali vengono utilizzati per la formazione e come punto di incontro: infatti, alcuni ragazzi che hanno studiato agraria insegneranno agli uomini e alle donne come lavorare al meglio. Lo slogan che viene cantato nei campi è: imparare, zappare!

Le case servono anche da alloggio per chi lavora per il progetto, e per il ricovero degli attrezzi..

 

Aziende agricole

L’Associazione UnicoSole non è coinvolta nella gestione delle aziende agricole dei tre terreni, per un totale di oltre 900 ettari, acquistati dalla società italo malgascia.

Su questi terreni sono stati piantati eucalipto, arachidi e manioca, risaie. Anche se l’attività è ancora in fase di impianto, qui nelle case appositamente costruite per gli operai, lavorano e vivono molte famiglie: uomini, donne e bambini.

Durante il viaggio Massimo ha installato un pannello fotovoltaico su uno degli edifici, quindi fra poco ci sarà anche l’elettricità

UnicoSole è sempre interessata alla possibilità di inserire nelle aziende degli studenti o dei lavoratori per la loro formazione

 

2.2 – Scolarizzazione

Casa famiglia Rainay di Fianarantsoa

Nell’anno scolastico 2014/2015 la casa famiglia ha ospitato 53 ragazzi.

Il finanziamento della casa famiglia è stato sostenuto dall’allevamento, a nostro carico sono rimaste soltanto le differenze per maggiori costi, per circa 1.850,00 euro.

I risultati scolastici sono sempre mediocri.

Per l’ultimo anno del ciclo:

1 studente ammesso agli esami per la fine delle scuole elementari

2 studenti su 3 ammessi agli esami di terza media

5 studenti su 7 ammessi al BACC.

Per gli anni intermedi, su 42 ragazzi

5 studenti bocciati

7 promossi ma 3 di questi con voti bassi, che sono pertanto stati rinviati alle rispettive famiglie e non sono quindi rientrati nella casa

 

Per l’anno scolastico 2015/2016, sono rimasti 31 studenti “vecchi” e ne sono entrati 20 nuovi, per un totale di 51 studenti.

Da due anni ci sono i due nuovi istitutori, Desirè e la moglie, dei quali Michel e gli altri membri di Rainay non sono soddisfatti. Anche la cuoca è nuova, ma molto meno attiva della precedente.

Abbiamo fatto acquistare le nuove tovaglie per il refettorio (avevamo fatto la stessa richiesta anche nel 2014).

 

Progetto di Ambositra

Come previsto, il progetto si è concluso con l’anno scolastico 2014/2015  e solo 13 su 25 studenti sono stati ammessi al BACC.

 

Sostegno agli studenti universitari

Abbiamo molto insistito perché si faccia ordine anche in questo ambito e si documentino le scelte e i risultati. Al momento ci sono due studenti del terzo anno e uno del secondo anno dai quali attendiamo le relazioni sullo stato di avanzamento degli studi.

Abbiamo ribadito che il contributo è di 600 euro per ognuno dei tre anni accademici (totale massimo 1.800,00 euro) e deve essere ripartito per ogni anno tra due studenti.

Per gli studenti del primo anno abbiamo chiesto copia delle domande di iscrizione all’università che ci siamo riservati di esaminare.

Michel ha scelto di mandare due studenti ad Antananarivo a frequentare la facoltà di agraria pensando che possano poi essere inseriti nell’attività dell’allevamento. Il costo di uno di loro era stato messo a carico dell’allevamento. La situazione è da rivedere.

 

Casa famiglia Mairaka Aminy e Sonierama di Fianarantsoa e ragazzi di Mahaditra

Sia per l’anno scolastico 2014/2015 che per l’anno scolastico 2015/2016 a Padre Maurice è stato dato un contributo di 3000,00 euro per la gestione della casa famiglia di Fianarantsoa e per il sostegno ai ragazzi di Mahaditra.

 

2.3 – Mense Scolastiche

L’unica mensa attiva per l’anno scolastico 2014/2015 (e anche per l’anno scolastico 2015/2016) è quella di Manarinony.

Per l’anno scolastico 2014/2015 abbiamo inviato un contributo di 500,00 euro che ha consentito di gestire la mensa per 8 settimane.

Per l’anno scolastico 2015/2016 abbiamo inviato un contributo di 700,00 euro.

 

2.4 – Costruzione del secondo lotto del Liceo di Tsarafidy

A febbraio del 2015 è prevenuta la richiesta di altre due aule, sempre per il Liceo di Tsarafidy dove a gennaio scorso avevamo inaugurato 4 nuove aule, la sala professori e la casa del guardiano.

Si prevedeva infatti che nell’anno scolastico 2015-2016, il numero dei ragazzi interessati a frequentare la scuola sarebbe di molto cresciuto. La domanda è pervenuta completa di progetto, relazione e di proposta di capitolato.

Il finanziamento è stato autorizzato dall’Assemblea del 19 aprile 2015.

Le aule sono state realizzate sulla base dello stesso progetto utilizzato per la costruzione delle precedenti 4. Sono state realizzate anche le latrine.

Il costo complessivamente preventivato era di 21.825.306 ariary.

La somma richiesta all’associazione UnicoSole 15.714.106 ariary pari a 4.600 euro

Le nuove aule sono state inaugurate il 13 gennaio scorso, durante il viaggio, sempre con una grande e affollata festa, la messa, la benedizione dei locali e l’apposizione della targa a memoria dell’impegno della nostra associazione

 

2.5 – Costruzione di quattro nuove aule per la scuola media di Ambohimahasoa

Sempre a febbraio 2015, è pervenuta anche la richiesta da parte dei genitori, del preside e del sindaco di Ambohimahasoa, un grosso centro a circa 50 Km. a nord di Fianarantsoa, di ampliamento della scuola media con 4 nuove aule e la dotazione di tre gabinetti

La domanda era corredata con domanda, disegni e proposta di capitolato di spesa.

Il costo totale delle 4 aule e dei tre gabinetti è pari a 50.565.864 ariary, corrisponenti a 13.825 euro

Il contributo richiesto ad UnicoSole è di 37.085.124 ariary.

Il finanziamento è stato autorizzato dall’Assemblea del 19 aprile 2015.

Le nuove aule sono state inaugurate il 12 gennaio scorso, durante il viaggio, alla presenza delle autorità e della comunità locale, sindaco, comitato dei genitori, ai quali l’opera è stata consegnata, come di consueto.

 

2.6 – Acquedotti e Dighe

Pur con difficoltà, sembra tutto funzioni

A Ttsarafidy con i soldi incassati stanno progettando di costruire una fontana vicino al Liceo, posto su una collina distante dal centro abitato.

 

2.7 – Carceri

Come ogni anno, durante il viaggio abbiamo visitato il carcere di Ihosy. Nel carcere sono rinchiusi in questo momento oltre 250 carcerati, fra cui anche donne e ragazzi, di cui solo pochi condannati e gli altri in attesa di giudizio.

Padre Giangi aveva celebrato la messa coi carcerati il giorno di Natale e aveva portato loro, riso e carne, invece della manioca che rappresenta il pasto quotidiano, e le stuoie nuove che vengono posate sul pavimento per dormire.

In quella occasione ci avevano chiesto pentole nuove e ne abbiamo portate 2. Massimo, sconvolto dalla realtà che vedeva per la prima volta, ha lanciato un appello su Facebook e ha raccolto l’impegno al versamento di oltre 300,00 euro che sono stati utilizzati per acquistare riso, fagioli, sapone, disinfettante e rubinetti da sostituire.

Prima di ripartire è poi ritornato in carcere ad aiutare i carcerati a bonificare le camerate con la calce.

 

3 –  MODALITA’ OPERATIVE

Il sistema delle convenzioni stipulate direttamente con i comuni per la realizzazione delle scuole si è rivelato proficuo. Senza l’intermediazione delle associazioni nostre partner, i nostri interlocutori si sentono direttamente responsabilizzati e dimostrano buone capacità di gestire tutta l’attività, dalla richiesta che va corredata della documentazione necessaria, alle relazioni sullo stato di avanzamento dei lavori che servono affinchè l’associazione versi le tranche di finanziamento secondo le scadenze stabilite.

Riteniamo questa modalità anche uno strumento di crescita per le comunità stesse.

 

4 – VERSAMENTO DELLE QUOTE ASSOCIATIVE E NUOVE ADESIONI ALL’ASSOCIAZIONE

L’adesione a UnicoSole è illimitata, e non deve quindi essere richiesta ogni anno. Deve però essere versato annualmente il contributo sociale, che anche per l’anno 22016 è pari a 15 euro.

E’ possibile chiedere di diventare soci di UnicoSole compilando il modulo che prevede l’accettazione dello Statuto. La documentazione è disponibile sul sito oppure può essere richiesta tramite mail a unicosole@gmail.com

 

5 –  MANIFESTAZIONI

Per aumentare la nostra visibilità, fare conoscere i progetti e per raccogliere fondi l’Associazione nel corso del 2015 ha organizzato e/o partecipato a diverse manifestazioni, per ognuna delle quali uno o più soci si sono impegnati in prima persona, dedicando tempo e energie: rinnovo loro il sincero grazie di tutta l’Associazione, del consiglio direttivo e mio.

Ne ricordo alcune:

Sottoscrizione a premi

Mercatini nel periodo natalizio a Seriate

Pranzo sociale in collaborazione con l’associazione Il Melograno a Casazza con mercatino.

 

6 – CALENDARIO

Anche per il 2016 è stato realizzato il calendario che rappresenta uno dei principali strumenti di comunicazione della nostra Associazione.

Il tema di quest’anno è la presentazione del sistema scolastico malgascio e le attività che la nostra Associazione svolge per la scolarizzazione.

 

7 – FINANZIAMENTO DELL’ASSOCIAZIONE

Perché ci sostengano bisogna che ci conoscano. Per questa ragione abbiamo predisposto alcuni documenti che potrebbero essere utilizzati per iniziative volte alla conoscenza dell’associazione e delle sue attività pensate per contesti diversi.

Abbiamo anche una serie di slides pensate per i bambini che sono state già utilizzate in alcune classi elementari e medie.

Il materiale è disponibile e scaricabile dal sito, oppure può essere richiesto all’indirizzo di posta elettronica

A circa 300 fra soci, sostenitori e amici di UnicoSole è stata inviata anche quest’anno in occasione del Natale la lettera di auguri per informare delle nostre attività, ringraziare dell’apporto, sensibilizzare e coinvolgere chi si interessa a noi.

Dobbiamo tutti fare una riflessione in merito alla nostra disponibilità e al nostro coinvolgimento e trovare modalità nuove di raccolta fondi. Questo vale anche per il 2016.

Potremmo anche valutare i costi e la possibilità di utilizzare gli sms per avere finanziamenti, proponendo progetti concreti, o altre nuove forme. Siamo aperti a qualunque idea o proposta utile a sostenere le nostre attività e ampliare il ventaglio nei nostri progetti, e vi invitiamo a farvi avanti coraggiosamente e generosamente. C’è tanto spazio!

E’ sempre più importante ricorrere oltre che alle consuete coinvolgenti modalità di finanziamento, ai fondi messi a disposizione da enti e Organismi, partecipando ai bandi, anche se la preparazione della documentazione necessaria da produrre a corredo delle domande richiede un grosso impegno.

 

8 –  5 PER MILLE

Nel mese di novembre 2015 l’Agenzia delle Entrate ci ha riversato 11.817,41 euro della dichiarazione dei redditi dell’anno 2014, relativa ai redditi del 2013.

Siamo passati dalle 246 persone che avevano scelto di firmare il 5×1000 per UnicoSole, alle 513 di quest’anno; dai circa 8.000 euro del 2007 ai circa 12.000 di quest’anno.

Questi numeri dimostrano chiaramente quanto sia importante invitare i nostri parenti, amici, conoscenti, colleghi donare a UnicoSole il loro 5 per mille. Spesso le persone non firmano per il 5×1000; da qualche anno ci sono importanti campagne anche a livello nazionale di grosse associazioni per orientare la scelta di destinare loro questa risorsa.

Ricordiamo a tutti che il nostro punto vincente è proprio nell’essere piccoli: questo ci solleva dall’utilizzare una parte dei fondi a noi destinati alle spese di gestione, che sosteniamo invece a livello personale. Quindi tutto ciò che viene donato va direttamente al Madagascar. Questa garanzia che possiamo offrire personalmente si rivela spesso vincente e decisiva. Quindi questa è una attività che ognuno può fare, coinvolgendo quanti conosce e motivandoli a firmare per UnicoSole

Nel calendario 2016 abbiamo indicato su tutte le pagine il codice fiscale dell’associazione con l’invito a donarci il 5 per mille.

Inoltre è possibile scaricare dal sito il volantino con l’indicazione del codice fiscale dell’associazione e una sintesi delle nostre attività.

Chiederemo quindi anche quest’anno in modo convinto all’Agenzia delle Entrate di essere inclusi fra le Onlus beneficiarie del 5×1000 anche per il 2016.

 

9 – COLLABORAZIONE CON ALTRE ASSOCIAZIONI ITALIANE

UnicoSole aderisce a V.I.M, l’associazione di associazioni, che operano in Madagascar.

Scopo dell’associazione è quello di creare una rete fra le associazioni di volontariato che operano nell’Isola rossa.

Dallo scorso anno VIM ha rinnovato il sito internet e ha attivato un social network su Facebook che riporta notizie interessanti sul Madagascar. Pubblica inoltre una newletter. Chi è interessato a riceverla può trovare tutte le notizie sul nostro sito, dove VIM è rappresentata con una sua evidenza nella homepage

 

10 – VIAGGI

Le date dei viaggi del 2016 saranno comunicate attraverso il sito internet, non appena saranno stabilite. E’ importante che chi è interessato a viaggiare con noi sia messo al corrente dello scopo che ci prefiggiamo proponendo di partire con noi: un itinerario di conoscenza del Paese e della sua gente, e di condivisione di quanto la nostra associazione realizza in Madagascar.

 

11 – MODALITA’ DI COMUNICAZIONE

Il sito internet rappresenta la vetrina nella nostra associazione.

La homepage viene costantemente aggiornata con le notizie sulle attività dell’associazione e provenienti direttamente di nostri partner malgasci, e con notizie sul Paese pubblicate in Italia e sui principali giornali malgasci e internazionali.

Anche i contenuti interni vengono organizzati e arricchiti di informazioni e notizie. Nella homepage è disponibile la mappa che illustra tutti i contenuti e la loro collocazione.

Le pagine visitate ad oggi sono circa 770.000, quasi il doppio di quelle rilevate ad aprile scorso, in occasione dell’ultima assemblea, quando erano a quota 400.000. la media giornaliera è passata da 100 a 500 pagine visitate.

La sezione preferita è quella della piccola biblioteca, che conta quasi 10.000 presenze, dove vengono pubblicati i titoli dei libri che parlano di Madagascar e alcuni opuscoli informativi su diverse tematiche di carattere sociale e tecnico, disponibili anche in formato scaricabile.

Segue con 7.000 presenze la sezione PARTI CON NOI, nella quale sono presenti i diari redatti dai diversi partecipanti ai viaggi

E’ stato riattivato anche facebook di Unicosole che rappresenta una opportunità di scambio interattivo e aperto con chi è interessato alla nostra associazione.

E’ infine attiva la mailinglist Unicosolegooglegrous, alla quale è possibile iscriversi per ricevere le mail che riguardano le attività e gli incontri. Per iscriversi basta indirizzare la richiesta alla casella di posta elettronica della nostra associazione: unicosole@gmail.com.

 

Punto 4 dell’odg

IMPEGNI PER IL 2016

Questi gli impegni che intendiamo proseguire e assumere per quest’anno:

  • Mensa scolastica per i bambini della scuola elementare di Manarinony (Ambositra).
  • Sostegno per i ragazzi ospitati nella casa famiglia dell’Associazione Rainay a Fianarantsoa, che frequentano scuole elementari, medie o superiori, con 350 euro annui per ogni ragazzo
  • Sostegno per i ragazzi ospitati nella casa famiglia dell’associazione Miaraka Aminy a Fianarantsoa, che frequentano scuole elementari, medie o superiori, con 100 euro annui per ogni ragazzo, e sostegno dei ragazzi del villaggio di Mahaditra.
  • Piccolo progetto agricolo intrapreso a Mahaditra dal mese di settembre da Padre Maurice con l’associazione Miaraka Aminy.
  • Richiesta da parte dei genitori, del preside e del sindaco di Tsarafidy di una scuola media
  • Richiesta da parte dei genitori, del preside e del sindaco di Ambalakandresy di un liceo.
  • Richiesta da parte dei genitori, del preside e del sindaco di Morafeno di un liceo
  • Richiesta da parte dei genitori e degli insegnanti di una scuola elementare cattolica, nel comune di Ambohimahasoa.

 

Punto 5 dell’odg

Viene presentato il conto consuntivo 2015, che viene approvato all’unanimità

 

Punto 6 dell’odg

Viene presentato il bilancio preventivo per l’anno 2016 che viene approvato all’unanimità

 

Punto 7 dell’odg

Il consiglio direttivo propone, nel rispetto di quanto previsto al comma 1 dell’articolo 9 dello statuto

Il Consiglio Direttivo è delegato dall’Assemblea degli aderenti ed è composto da un minimo di cinque ad un massimo di undici componenti. Resta in carica tre anni e i suoi componenti possono essere rieletti. Essi decadono qualora sono assenti ingiustificati per tre volte consecutive.

Propone che il nuovo consiglio sia composto al massimo da nove membri, compreso il Presidente.

Vengono presentate le seguenti candidature     

  • Ghidelli Flavio
  • Bonetti Gianni
  • Colombi Angelo
  • Forcella Fabio
  • Cortinovis Cinzia
  • Albanese Domenico
  • Longa Elide
  • Roviezzo Antonio
  • Carminati Andrea

Il voto è concesso ai soli membri dell’associazione che hanno versato la quota associativa per il 2016.

Tutti i candidati risultano eletti con voto palese all’unanimità.

 Seguono alcuni interessanti interventi dei partecipanti, la relazione viene messa ai voti e approvata all’unanimità.

 

Alle 18.00 ha termine l’Assemblea.

 

Il segretario                                                           Il presidente

Fabio Forcella                                                         Elide Longa

Immagini collegate:

Convocazione del Consiglio Direttivo del 25 febbraio 2016

In occasione dell’assemblea di gennaio si era deciso che la riunione del consiglio direttivo si sarebbe tenuta il 25 febbraio 2016.
Di seguito riporto la convocazione. Il consiglio è, come d’ abitudine, aperto a soci, amici e simpatizzanti.
 
La riunione è prevista per il 25 febbraio 2016, alle ore 20.30, presso la sede dell’Associazione, a Seriate, in via Roccolo 39, con il seguente ordine del giorno
 
1 – nomina nuovi organi del consiglio direttivo
2 – lettura e approvazione verbale
3 – accettazione eventuali nuovi soci
4 – situazione economica e contabile
5 – situazione delle associazioni Rainay e Miaraka Aminy
6 – progetti per i quali ci è stato richiesto aiuto durante l’ultimo viaggio
7 – valutazioni sui bilanci
8 – varie ed eventuali.
 
Un caro saluto a tutti
Elide

Immagini collegate:

Relazione di viaggio di Mattia, dicembre 2015- gennaio 2016

Come sapete. Padre Giangi è in Madagascar con Mattia, giovane neolaureato in diritto internazionale, che ci ha riportato le impressioni del suo primo viaggio. CIMG0970.JPG - 123.36 kb

Fianarantsoa, 18/11/2015 08:25 (orario locale) 

Cari amici,

vi scrivo da un luogo speciale, un luogo che voi tutti conoscete e che un po’ ci appartiene: la casa famiglia qui a Fianarantsoa. 

Io e Giangi siamo approdati sull’ “isola rossa” da ormai cinque giorni e pare conveniente “tirare le fila” di quelle che sono le prime impressioni, visto che son già numerose. I ragazzi della casa son tutti a scuola e in un attimo di vera quiete mi concentro ripercorrendo i momenti più salienti. CIMG09941.JPG - 106.62 kb

Cominciamo col dire che lo sconveniente da viaggio non è mancato; arrivati ad Antananarivo dopo una lunga – ma direi comoda – attraversata del Mediterraneo e dell’Africa tutta, i nostri bagagli a stiva non erano giunti a destinazione. A tutt’ora uno (il mio) manca e non si sa se è stato bloccato a Parigi, a Nairobi o altrove. Ciò, se non altro, ha prolungato di un giorno o due il nostro alloggio nella capitale. 

La capitale è immensa e caotica, per chi la conosce e ci viene da un po’ credo sia sostanzialmente la solita Antananarivo, coperta di una nebbiolina di polvere e fatta di contraddizioni. E’ però anche il luogo del turismo, la zona dove i malgasci sanno un po’ di francese e inglese e soprattutto la porta di quella collina che Padre Pedro ha abbellito con la sua comunità. CIMG09945.JPG - 119.07 kb

Siamo stati ospiti da loro domenica 15, in particolare per condividere il momento della S. Messa domenicale… Padre Pedro non c’era, al suo posto un sostituto confratello francese.

Giangi ha concelebrato predicando in malgascio. Un’emozione forte vedere tutti quanti pregare, danzare, cantare a cori alterni, ma sempre e anzitutto nel nome di Dio. Loro, Dio, lo sentono vicino e te lo dicono. Moltissimi sono bambini o giovani della mia età, tutti rigorosamente vestiti con colori sgargianti quasi a preannunciare la gioia di quegli attimi. “Qui non si guarda l’orologio durante la liturgia, qui si concentra tutto il vivere quotidiano della settimana, ci si prepara in funzione della domenica… E la domenica pomeriggio? Si riposa sotto una pianta”, dice Père Giangi, come lo chiamano qui. CIMG0997.JPG - 126.08 kb

Già da questi piccoli cenni si può capire quanto sia distante la vita qui dalla nostra, non tanto per i kilometri che le separano ma per il modo, l’approccio, i valori, le idee, di una e dell’altra. Mi piace parlare di differenza, non di “migliore” o “peggiore”, “giusto” o “sbagliato”. Per approfondire questa cosa bisognerebbe fare quattro chiacchiere con Bruno, ex segretario del Comitato Nazionale per l’Osservazione delle elezioni, amico di vecchia data di Giangi. Noi abbiamo avuto la possibilità di farlo domenica a pranzo. 

Poi via… Marcia verso sud destinazione Ambositra su un furgoncino multiposto che guida Haja.CIMG1005.JPG - 170.17 kb

La strada nazionale, oltre a rimanere l’unica, mi pare di capire che non sia stata migliorata negli anni. Tra un paesaggio incantevole e l’altro, troviamo alcuni lavoratori pubblici che sistemano le zolle, ma sono varie le zone dissestate ed Haja deve andare cauto. Con noi tre sul furgone è venuto anche René. 

Su questa strada vale davvero la pena fare qualche tappa: chi ti vende l’ananas, chi il miele, chi le “bons bons” (che poi son frittelline fatte di farina), chi ti mostra la produzione di oli essenziali a 1600 metri di altezza… Noi, naturalmente, non ce ne facciamo scappare una.CIMG1019.JPG - 136.95 kb

E’ l’occasione anche per riposare un po’. Il clima è davvero caldo, da quando siamo qua ha piovuto solo una volta, bruscamente, la sera. Se non fosse che siamo nella stagione delle piogge non avremo visto nemmeno quell’acqua. 

Dopo la sosta notturna ad Ambositra (alberghetto di tutto rispetto dove eravamo possibilmente gli unici clienti), si va alla volta di Fianà… Ed eccoci qua. E’ in questo tratto che abbiamo avuto alcuni degli incontri più rilevanti. Siamo infatti passati dalle scuole medie e dai licei dei paesi di … , scuole parzialmente sostenute con le risorse di UnicoSole. 

CIMG1021a.JPG - 106.56 kbIl direttore della scuola media ci ha accolti e mostrato le classi, che variano dai 45 ai 64 alunni l’una. Il problema è rappresentato dalle lavagne: si puliscono difficilmente perché sono state utilizzate a lungo. In alcuni casi (le classi che non ricevono finanziamenti), anche i tetti sono fatiscenti e presentano fori più o meno grandi. I soldi per sostenere gli stipendi dei professori non abbondano, ma chi riesce ad accedere a questa scuola è felice di studiare. Giangi mi chiede di parlare un po’ in inglese, allora mi destreggio in qualche parola che possano capire. Non capiscono comunque, ma si fanno due risate. Sia io che Giangi salutiamo ogni classe dispensando il consiglio di studiare con costanza, di ambire ai propri sogni senza però perdere di vista il bene del Paese, di cimentarsi nelle lingue perché sono fonte di comunicazione con il mondo. Ringraziano e salutano con occhi stupiti. 

CIMG1021a9.JPG - 112.28 kbAl liceo la situazione è simile; oltre al preside ci ha accompagnato di classe in classe il sindaco della città. Per giungere al liceo abbiamo percorso un sentiero sterrato che attraversa qualche villaggio. La prima classe che abbiamo trovato sta facendo educazione motoria e la loro “palestra” è un campo di erba, sabbia e terra. Ci mostrano orgogliosi qualche corsetta e qualche esercizio. Nelle altre classi si impara malgascio, matematica, fisica, inglese. Le formule sembrano ben fatte. Anche qui, alcuni tetti son poco stabili. I banchi che dovrebbero “ospitare” due studenti vengono occupati da tre. I numeri simili ai precedenti: 50/60 alunni per classe. 

CIMG1031.JPG - 186.52 kbNel congedarci il sindaco ci ha portati nel suo ufficio; parliamo di acqua col presidente del comitato delle 11 fontane dei villaggi circostanti. Perché non ne sono state costruite altre nel corso di tre anni? Il comitato si deve trovare e deliberare di costruire altre fontane perché la struttura del bacino lo permette. 

Infine, le possibili migliorìe non mancano anche qui nella casa: l’acqua non viene attinta dal pozzo perché la gestione è ritenuta troppo complessa, in cucina vi sono alcune perdite e le finestre necessitano piccole riparazioni. Gli abitanti della casa sorridono dicendo che si impegneranno. Noi speriamo che sia così, ma a volte si tratta di disporre di risorse che essi stessi non hanno. 

Il presidente di Rainay sembra propositivo, i ragazzi anche. Sanno che quella è la loro dimora ora. Incoraggiamenti ne stiamo dando (io più che altro seguo quello che Giangi con la sua esperienza ha da consigliare), certo è che serve pazienza e collaborazione. 

Oggi si va a Ioshy, ci attenderà un altro bel carico di lavoro laggiù… Bello in tutti i sensi, credo.

Ihosy, 25/11/2015 06:38 (orario locale)CIMG1204.JPG - 150.21 kb

Cari amici,

ci troviamo in un internet point della città e, non avendo  alcuna connessione nella casa dove abitiamo, è ora l’occasione per farvi pervenire qualche news.

Siamo giunti mercoledì 19 novembre qui a Ihosy e tutti i nostri dubbi su come fare a preparare da mangiare, conservare il cibo e simili si sono dissolti nel momento in cui René, Jean-Paul e le loro famiglie ci attendevano sul porfido della casa societaria, da cui si intravedeva una tavola imbandita di ogni bene. I giorni vanno avanti, le cose non cambiano… Siamo serviti e riveriti. Inoltre, è vero manca internet, ma acqua e corrente fanno il loro mestiere. Devo anche ammettere che staccarsi per un po’ da ogni contatto con il resto del mondo è una buona disintossicazione, soprattutto di questi tempi.CIMG1209.JPG - 141.08 kb

Ho iniziato a insegnare inglese in un liceo cattolico comprensivo di più di 1300 studenti. La sensazione iniziale è che il livello di inglese generale è parecchio basso (più basso di quello in Italia, tanto per intenderci). Tuttavia, gli studenti sono molto rispettosi e accettano volentieri la sfida di avere un “vazaha” (uomo bianco) nelle loro classi, il quale non solo parla una lingua che non è malgascio, né francese, ma lo fa proponendo questioni di politica, costumi, diritti del Paese in cui sia loro che lui si trovano. Finora ho insegnato solo un giorno, ufficialmente, seppur in ben quattro classi diverse e per varie ore di seguito. Avrò modo di farmi un’idea più approfondita pian piano e vi terrò aggiornati.CIMG1221.JPG - 137.56 kb

Ultimo punto, e mi permetto di dare particolare enfasi… Sabato sera sono stato ospite speciale in una discoteca, la discoteca del Madagascar, una discoteca fatta di una tettoia e tante persone sottostanti che cantano pregando. E’ qui nella nostra casa, questa discoteca. E’ il nostro svago, ma anche il modo più bello per riunirci. Una torcia e un tavolino che diventa un altare son tutto l’arredo che si trova. Sono andato lì, senza nemmeno sapere cosa mi aspettasse. Tutti gli operai e i nostri conviventi della casa erano riuniti per accogliermi. Ho pregato, parlato e in parte danzato con loro.CIMG1227.JPG - 193.83 kb

La mattina dopo, in parrocchia prima della S. Messa, stessa scena con centinaia di bambini che non smettevano di circondarmi e osservarmi mentre attendevano che dicessi o facessi qualcosa. Non mi ricordo nemmeno cosa ho detto o fatto, ma son quasi certo che quel pomeriggio, a casa dalle loro mamme, dai loro papà e dai loro fratelli, hanno riferito l’evento straordinario di trovarsi con quel ragazzo europeo che “non è nemmeno un prete”. Quel ragazzo vorrebbe solo ringraziarli tanto, anzi infinitamente, loro insieme con tutte le persone che non smettono di farlo sentire accolto come parte di una famiglia-comunità.

Per ora, che in malgascio non mi so ancora esprimere e cerco di cavarmela con gli sguardi, queste cose a parole le dico a voi.

Ihosy, 07/12/2015 08:20 (orario locale)

Cari amici, 

Come va lì? Vi parlo sempre di qui, di noi, ma mi piacerebbe che condivideste anche voi qualcosa su come prosegue la vita a Bergamo e dintorni. Non mi si dica che non c’è niente di nuovo. Siamo a dicembre, il Natale si avvicina e credo che più o meno tutti voi abbiate eretto un albero o decorato la casa con presepe e lucine. Mio zio Gianni l’avrà sicuramente fatto in maniera strepitosa, come al solito.

Qui quell’atmosfera sembra così lontana… (ed è la prima volta per me non sentirla)

Eppure è dicembre anche in Madagascar e anche se quasi tutti sono cattolici ma nessuno sapeva del Giubileo straordinario fino a ieri sera quando Giangi l’ha detto, anche in Madagascar inizia questo Anno Santo della Misericordia. Non aggiungo altro, altrimenti mio padre mi manda i messaggi che sto iniziando a parlare come i missionari. Vero, non spetta a me farlo, ma sono convinto che, per credenti e non, questo evento sia un’occasione importante soprattutto pensando a situazioni come quella malgascia, di povertà.

A volte mi verrebbe persino da parlare di “miseria”, più che altro per l’arretratezza che si vive in certe circostanze. Vi accenno questa: giovedì è arrivato un furgone da Fianarantsoa che ha scaricato il frigor ed altri pacchi dell’ultimo container giunto a Tamatave. Finalmente possiamo mettere i salami dell’Angelo al fresco! Peccato che si risolva una cosa e si debba già pensare ai problemi di un’altra: il furgone, che era pure nuovo, si è rotto e si è dovuto fermare fuori Ihosy quasi tre notti e qualche ora mattutina in attesa che venisse portato il pezzo di ricambio all’autista-meccanico. Di pezzi, pian piano, ne sono arrivati più di uno, ma ce n’è voluto prima di azzeccare quello giusto! Se non altro, Hantra (moglie di Haja) e una sua cugina, che erano sul furgone perché avevano gestito loro il transito, ci han fatto compagnia qui alla casa da quella sera alla mattina dopo.

Altro esempio: ieri sarebbe dovuta essere la volta di Sakalalina, paese di Padre Rogér e sede di un ospedale coordinato da italiani. Niente da fare; la sera prima ha tempestato e i torrenti che attraversano la pista (non esiste strada asfaltata per andare a Sakalalina) hanno reso impercorribile quel tratto. Cambio programma: io sono rimasto a Ihosy e Giangi è andato a celebrare a Ivandrika

Ora, presi di per sé questi eventi personalmente non ci mettono molto a repentaglio, ma si pensi a chi lavora, a chi si può sentire male e sia vie che mezzi di trasporto sono, appunto, al livello della “miseria”.

Tuttavia, il popolo del Madagascar è sereno e continua farti sentire uno di loro. Si aspettano più ore, si farà più fatica per qualcosa, ma la si farà insieme.

Tornando alla tempesta, il vero danno è stato fatto soprattutto all’agricoltura (un po’ come quando da noi viene la grandine d’estate e distrugge i tralci di vite). Sui terreni della società sono state ammaccate tutte le radici di manioca piantate un anno fa (le più grosse). Anche carcadè, mais e sfortunatamente molte papaye ne hanno risentito. Le papaie, con istinto quasi umano, han cercato di difendersi “buttando fuori” una schiuma bianca dal frutto, ma il frutto, ora, non è più buono. Due tra le foto che allego mostrano questa reazione.

Stamattina, alla casa, un bel numero di donne è arrivato per pelare le manioche sradicate. Sarà difficile venderle poiché la stagione delle piogge è stata decisamente favorevole al riso e in pochi necessitano di alimenti “supplementari”.

Manioca a parte, l’acqua ha “risvegliato” un sacco di insetti, tutti innocui. Mangiamo, e faccio lezione ai ragazzi della casa, invasi da cavallette, mosche, e altri minuscoli volatili, ma in un certo senso è una fortuna… Da noi, con l’uso di tutti i pesticidi, animaletti simili non si possono più trovare nemmeno tra i campi.

Anche questa settimana è super-piena. Ai terreni arriveranno una trentina di nuovi operai, i quali sommati a tutti quelli che in varia natura ruotano attorno a campi, cascine e pollai dei progetti avviati, vanno a costituire un numero che supera i 230. A René e Giangi il compito di “farli rigare”. Si sta inoltre valutando l’assunzione di un nuovo trattorista, perché i due che sono impiegati al momento non sono sufficienti a coprire il lavoro di 3.000 Km da arare (si inizia alla mattina alle 6 e si spegne il motore alle 9 di sera, tutto con gran dedizione!)

A scuola io avrò il doppio delle ore di insegnamento perché quella attuale è la settimana di ripasso complessivo e devo dare una mano agli studenti a far fronte alle (parecchie) lacune “tirate dietro” in questi primi mesi. L’argomento che sto affrontando, dopo quello delle presentazioni e del tempo atmosferico, riguarda i viaggi; ma non è altro che parlare di sogni, essendo praticamente nessuno stato mai oltre i confini malgasci (se non addirittura di Ihosy). A loro, comunque, credo piacerà.

Un pensiero speciale va alla mia nipotina Sofia e a tutti quei bambini che tra pochissimo aspetteranno sulle loro porte l’arrivo di Santa Lucia. Spero che l’asinello porti in giro pochi sacchi di carbone quest’anno, così i bambini mangeranno i dolci e qui si potrà ancora accendere il fuoco per bollire l’acqua e il riso.  

UN NATALE PARTICOLARE DENTRO LE MURA DEL CARCERE DI IHOSY

Ihosy, 26/12/2015 09:30 (orario locale)

Cari amici, 

Anzitutto, buon S. Stefano a tutti! 

Ho voluto dare un titolo a questa nuova relazione sì da rendere già l’idea di cosa andrò a descrivervi. 

Avendo sentito anni fa i racconti toccanti di alcune persone che erano state nel carcere di Ihosy, da un po’ punzecchiavo Giangi chiedendogli di portarmici. Ebbene, non poteva scegliere cosa migliore: far visita in quel posto il giorno di Natale. 

E’ stato un Natale intenso, il nostro, uno di quelli con la N maiuscola, ma anche “aspro” per via di ciò che il contatto con quella realtà lascia. 

Siamo arrivati ai cancelli a metà mattinata, dopo aver già celebrato una Messa al terreno nei pressi dell’incrocio di Sakalalina. Jean-Paul aveva provveduto verso le 8 di mattina a far pervenire i sacchi di riso, l’insalata, i 70 kili di carne e le 25 stuoie che Giangi acquistò il giorno prima per un totale di 350 euro. Erano una sorta di dono per quei “disperati”.

Gran festa ci è stata fatta non appena varcata la porta di ferro: direttore e vice-direttore ci hanno accolti e portati all’altare dove avremmo celebrato la seconda Messa del giorno (terza compresa quella di mezzanotte a Marofivango). Ho posto su quel tavolo le statuine del presepe che mia cugina mi aveva raccomandato di usare a Natale per sentirci vicini. Tutti i prigionieri ci salutavano, chiedevano di noi, di quello che eravamo lì a fare ed erano entusiasti. Un piccolo gruppo di loro formava la corale che ben ha animato la Liturgia natalizia. Ma la percezione del degrado è giunta presto. Prima della comunione, un uomo è piombato a terra, probabilmente svenuto di stenti. Faceva caldo ed erano tutti ammassati sotto un telo la cui ombra fingeva di dare sollievo. Qualcuno “giocava” a togliersi le cimici dai vestiti.IMG_7901.JPG - 113.58 kb

Doveva essere il momento del pranzo quello dopo la celebrazione… finalmente un pranzo diverso dalla solita ed unica manioca che i “colleghi” del campo penale forniscono. Ma non è stato così; riso, insalata e carne erano stati disposti dalle 8 nei pentoloni, tuttavia la fiammella che li riscaldava era talmente fioca che neanche in tutto quel tempo riusciva a far bollire l’acqua. Motivo: mancava la legna! Manca sempre la legna in carcere; manca alle famiglie “libere” e che lavorano, figuriamoci nel “dimenticatoio umano”. L’unica cosa che si dispone tra le sbarre è un po’ di segatura regalata da una falegnameria che sorge lì accanto, ma di fuoco ne produce davvero poco. Giangi ha allora dato dei soldi per andare a comprarla: è arrivata in tronchi da spaccare. Un addetto ha preso la falcetta e via, colpo dopo colpo cercava di ricavarne dei pezzi: doveva far veloce perché eran già le 14 e regola vuole che alle 17 tutti i detenuti vengano chiusi nelle loro stanze senza possibilità di uscire fino alle 8 del giorno seguente. Ad ora, non sappiamo ancora se ce l’hanno fatta a cibarsi prima del “coprifuoco”. Miseria su miseria. Ma non è tutto.

Le stanze: 20 persone nella prima, 34 nella seconda, 94 nella terza, 64 nella quarta, 34 nella quinta, 7 minori nella sesta e 5 donne in un’ottava che rimane isolata dal resto del complesso. La condizione internamente a quelle pareti è sconvolgente: si dorme ammassati e rannicchiati perché non c’è spazio per distendere le gambe. I muri sono “pieni stinchi” di macchie di sangue. Ci chiediamo come mai. Risposta: nidi di parassiti sono ovunque e per tentare – invano – di liberarsene, vegono schiacciati con le dita provocando quello spettacolo terribile che pare essere la copia e l’antonomia di un allegro quadro puntillista. Su ogni porta si leggono delle scritte: tot sono i detenuti in quanto imputati, tot i condannati e tot (pochissimi) in attesa di un giudizio dalla Cassazione. Impressionante la sproporzione: la stragrande maggioranza è rappresentata dagli imputati, ovvero coloro in attesa di un giudizio definitivo! Son lì perché sospettati ed indagati ma non confermati nella loro colpa. 

Veniamo a storie concrete: parliamo di questo con i 7 minori…

< Perché sei qui? >IMG_7925.JPG - 129.41 kb

< Perché ho rubato un bue! >  

< E perché lo hai fatto? >

< Perché sono stato preso dal demonio! > Nemmeno il coraggio di dire che si ruba per fame. 

< E tu? > …

< Mio fratello ha ucciso e non avendolo trovato hanno messo qua me! > 

Spero di non aver capito bene ma la mia speranza è un’illusione.  

Arrivano le stuoie; per sicurezza le facciamo ricontare: son 27, dicono. Allora via con la ripartizione per stanza… Ma c’è stato un errore di calcolo, erano seriamente 25. Si litiga per un pezzo o in meno di paglia. 

Cos’altro manca qui, oltre a cibo, legna per cuocere il cibo, stuoie, spazio per dormire? Uno dei più “senior” ci porta un foglio, si tratta di una richiesta scritta. Gessi per scrivere. Servono perché si è improvvisato maestro ma non può insegnare nulla senza gessi. E poi, sapone… le donne chiedono soprattutto sapone. 

Non parliamo delle pentole: per quasi 260 persone devono essere grandi e funzionanti. Quelle che ci sono – nessuno le ha più sostituite dall’ultima volta che le ha portate Giangi – sono erose sul fondo. Intorno AI 400 euro è il prezzo di ognuna: un anno di stipendio medio malgascio. Ma i carcerati non lavorano e pochissime famiglie li sostengono. Dove si troveranno i soldi per comprarne sei che ne servirebbero?

Nel carcere non manca la piaga delle malattie. Ci imbattiamo in due tubercolotici che paiono usciti da Auschwitz – non cedo di esagerare. Si vedono solo pelle e ossa. I due hanno in mano pacchi di medicine. Ci riferiscono: < Lo Stato ci passa le medicine, ma senza cibo come mai potranno guarirci? > … Già, quelle bombe a stomaco vuoto finiscono per fare più male che bene. E intanto le malattie dilagano.

Qualche gallina ruspante vaga per la zona dei rifiuti. Non se la possono mangiare perché è del direttore. Tradotto: il carcere è anche il pollaio del direttore. Bestie più grandi e più piccole condividono gli stessi spazi e lo stesso abbandono.

Mi approcciano uno ad uno quei ragazzi; mi chiedono soldi e mi trovo nel limbo tra il mettere una mano nel marsupio e il trattenerla. Se li do a qualcuno, non posso non darli a tutti gli altri. Se li do alle autorità carcerarie, verranno davvero usati per i prigionieri? E mi torna lo stesso pensiero in merito a quelle due o tre banconote che ho ficcato nel cesto dell’offertorio.

Ce ne andiamo e promettiamo di ritornare. Sull’angolo dove svoltiamo in fondo alla strada ci sono due bellissimi edifici a destra, i più moderni della città, Bank of Africa e BFV-SociétéGénérale, mentre a sinistra il Tribunale. E’ il paradosso, o forse l’ingegno, della crudeltà.

A tavola, avanti a un po’ di riso e carote, faccio fatica a dire una che sia una preghiera. Mi mancano le parole ed è la prima volta che è successo qua. Anche il pomeriggio avventuroso in moto per la visita alla centale idroelettrica non è bastato a ridare normalità a quello che è e credo rimarrà il Natale più particolare della mia vita.  

 

CIMG1791.JPG - 87.53 kbDurante i viaggi in Madagascar è possibile approfittare di un paio di giorni per godere delle bellezze di questo magnifico Paese. Mattia ce lo racconta con parole e immagini

 

Ihosy, 04/01/2016 07:25 (orario locale)

 

Cari amici,

 

Buongiorno a tutti da parte mia e di Giangi,

 

Riesco finalmente ad allegarvi la mia ultima relazione con qualche foto significativa. Purtroppo la connessione presso la nostra casa di Ihosy non funziona da quasi una settimana. Vi sto dunque scrivendo dal Liceo dove insegno. 

 

E’ giunto il momento di “rendicontare” alcune cose, e ce ne sarebbero davvero molte, ma provo a riassumere le principali in una specie di “flashback” a partire da oggi risalendo fino al dopo Natale.

“Tratry ny taona!” è la frase simbolo di questi giorni di inizio 2016. Tutti se lo dicono e te lo dicono ad ogni incontro. Significa “buon anno!”

E allora, come un corriere  d’oltreoceano, trasmettiamo a voi queste parole… “Tratry ny taona, amici!”CIMG1856.JPG - 96.17 kb

Alcuni ancora non lo sanno, ma dal 30 dicembre al 2 gennaio, Giangi ed io siamo stati nei pressi di Tulear…..  

Il viaggio su un taxi-brousse pubblico ci ha visti attraversare alcune meraviglie quali la catena dell’Isalo da cui si scorge l’imponenza di grandi canyon, l’omonimo parco nazionale – lasciato quasi deserto dai turisti ma sempre affascinante per le sue rocce multicolori e il “saluto della Regina” –, la foresta spinosa nei pressi della città di destinazione.

Arrivati, via altri 25 km su un taxi privato per giungere a Sarodrano, villaggio marittimo dove il genovese Andrea da anni gestisce un piccolo gioiellino di hotel fatto a palafitte sulla sabbia e sprovviste di acqua corrente, elettricità, internet e quant’altro di simile si possa immaginare. Andrea non era presente poiché al momento si trova in Italia, ma una famigliola di guardiani ci ha accolti con festa e cibo, e per tre giorni non ci ha lasciato mancare nulla.  CIMG1908.JPG - 75.07 kb

Il 31/12, giorno seguente all’arrivo e ultimo giorno dell’anno, è quello che amo ricordare di più. Alle 4.30 eravamo già in piedi per la famosa tratta in piroga verso Nosy Ve, vero e proprio piccolo paradiso terrestre. Il fratello del guardiano e un amico ci avrebbero guidati: sono esperti pescatori loro o, come li chiama Giangi, “artisti”. Il vento era favorevole e il mare vellutato, ecco allora che la piroga partiva a colpi di remi. Stavamo seduti in fila indiana, ma i due artisti del mare non temevano di alzarsi e spostarsi sui bracci del mezzo nautico per gestirlo. La svolta cruciale è stata la messa in azione della vela…

< Prendi questo laccio! Annodalo > < Preso! Ora tu tira di là! > < Va bene, ci sono, lascia andare un po’ in basso che ‘mettiamo la quinta’! > < Così, così! Gira il timone a destra! > < Guardate, ci sono i delfini! >

C’erano per davvero i delfini, e in quella posizione li avvistavamo benissimo. Stupendo anche lo scontro tra acque dolci provenienti dal fiume Onilay e le acque salate del Canale del Mozambico: una lotta naturale che dà luogo nello stesso fazzoletto di spazio al contrasto tra verde smeraldo e blu oceano, sotto lo stesso celeste del cielo limpido; è il tripudio del terzo colore primario.CIMG1931.JPG - 102.85 kb

Dopo circa un’ora e mezza sopra il regno dei pesci si intravede la riva ambita. Occorre un’altra mezz’ora per toccarla con la prua e, una volta lì, a stento ti capaciti di tanta bellezza e varietà di flora e fauna. Lascio alle foto che allego il compito di descrivere visivamente gli stormi di peroqué, gli aironi bianchi e le relative uova, perché ogni commento sarebbe superfluo.

Pic-nic a base di pesce e rientro a Sarodrano… Guarda un po’ chi si vede? Zidane!…. Ci ha mostrato la nuova casa in fase di costruzione: la vecchia è stata sommersa pochi metri più avanti dalla sabbia. Quel tratto di spiaggia pare un vero e proprio deserto del Sahara: numerose sono le dune che come nomadi si trasferiscono in base alla direzione del vento da un’area all’altra.CIMG2005.JPG - 182.18 kb

A parte la visita un po’ fuggitiva alla città di Tulear – perché i punti di attrazione non sono moltissimi –, l’ultimo giorno trascorso a “pieno” sulla costa è stato significativo soprattutto per la serata in compagnia della sorella di René e della sua famiglia allargata. Mi ha colpito il fatto che quattro ragazzi universitari abbiano perso di proposito i mezzi di trasporto che li avrebbero riportati agli alloggi studenteschi per rimanere un po’ con noi e a quel punto si siano dovuti fare 6 km a piedi. Speriamo almeno che ricomincino il semestre brillantemente! Non è mancata una bella benedizione da parte di Padre Giangi.

Ultima questione: il giorno 27 dicembre sono stato presso le acque termali e la foresta di Ranomafana con Haja e i suoi figli. Anche lì, il paesaggio è spettacolare e unico di quella zona umida. Se dunque vi capiterà di venire in Madagascar e non siete ancora stati, ve lo consiglio! Si vedono lemuri e piante di tutti tipi!

Con questo vi saluto e vi auguro buona ripresa del lavoro o della scuola!

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