Cari amici,
vogliamo raccontarvi cosa è successo dall’ultima volta che vi abbiamo scritto, anche se non è facile riassumere in poche righe lo scorrere della vita che continuamente ci incalza con fatti sempre nuovi e di sapore diverso, alcuni piacevoli, altri meno.
Ricorderete che l’anno scorso vi abbiamo scritto diverse volte raccontando dell’emergenza della carestia nel sud del Madagascar e chiedendo il vostro aiuto, che non è mancato, anzi, proprio grazie alla vostra apertura e disponibilità abbiamo effettuato, fra settembre e dicembre, ben 4 carichi di cibo destinato alle regioni del Sud Madagascar, distribuendo manioca nei villaggi più difficili perché non raggiunti da nessun’altra associazione, ma solo dal Programma alimentare mondiale, una volta al mese.
La situazione del sud quest’anno è leggermente migliorata: i cicloni che hanno devastato il Madagascar al nord e al centro hanno portato un poco di pioggia anche nelle zone che abbiamo sostenuto l’altr’anno. La poca acqua che è arrivata quaggiù non è però arrivata in tempo utile per coltivare prodotti duraturi come mais o manioca. La pioggia leggera di febbraio e marzo ha consentito solo di piantare gli ortaggi che crescono velocemente, e così il problema alimentare, che pure rimane drammatico, è leggermente alleggerito.
Ma in Madagascar si passa da un’emergenza all’altra: ricorderete infatti i cicloni di cui vi abbiamo scritto a marzo scorso.
I cicloni, che hanno scorrazzato sul Paese a velocità inaudite, hanno allagato il terreno senza penetrarvi. Magari fosse stato possibile riempire di quell’acqua le risaie. Quegli stessi cicloni hanno ridotto a cumuli di macerie le povere case e le scuole.
Abbiamo deciso di continuare di appoggiarci allo staff che già ha proficuamente collaborato con UnicoSole nella distribuzione degli aiuti alimentari. Infatti, grazie alla nostra preziosa collaboratrice, la giovane Aina Mariah, ex studentessa ospitata nella casa famiglia di Fianarantsoa, riusciamo ad avere sempre un quadro puntuale della situazione e delle necessità principali. Proprio le scuole hanno avuto più bisogno del nostro aiuto. Tetti divelti, muri crollati: passata la furia del vento e dell’acqua, solo i ragazzi delle classi terminali sono riusciti a proseguire le lezioni in vista degli esami. Bisognava riparare quanto prima gli edifici per consentire la ripresa a regime dell’attività scolastica per tutti. Aina ci ha trasmesso le richieste del Provveditorato agli studi del distretto di Ivohibe, che abbiamo preso in considerazione in base alla disponibilità economica, focalizzando il finanziamento in particolare alla sistemazione delle coperture in lamiera divelte.
Il Provveditore sapeva bene quali erano le priorità e gli abbiamo consentito di decidere in autonomia a quali comuni destinare gli aiuti. Per suggellare gli impegni reciproci, abbiamo predisposto come al solito le convenzioni che ci sono tornate regolarmente sottoscritte dai responsabili delle comunità.
Grazie ai fondi che abbiamo inviato sono state riparate le scuole di Ivaky, Andreabe, Maropaika, Ambohimahasoa, Marandrano, Androkombato, Ivohibe ville, Sandranavy II, Maromainty, Antambohbe II, 10 in tutto. Le associazioni dei genitori dei ragazzi, le autorità scolastiche del distretto, il Provveditore ci ringraziano con tutto il cuore per aver reso possibile questi piccoli miracoli in un tempo così rapido, e ci chiedono di non abbandonarli.
Rimangono tre scuole nei villaggi di Anadabo, Sakaroa e Soatanana, totalmente distrutte, che non è possibile riparare e vanno quindi interamente ricostruite. La nostra risposta dipenderà da quanto avremo a disposizione: facciamo quindi appello ancora alla vostra disponibilità.
Ci rendiamo conto assai bene del momento difficile che stiamo vivendo sia per l’aspetto della sicurezza, fisica e anche emotiva, oltre che sotto il profilo, delle prospettive che sono incerte anche per il nostro Paese e per l’Europa. Guardiamo come voi la televisione che specialmente in questo periodo di dichiarazione dei redditi manda in onda spot di associazioni che chiedono il sostegno per mille necessità e altrettanto valide motivazioni.
Siamo convinti però che, se non possiamo salvare il mondo, possiamo però scegliere, fra le mille, una cosa, una associazione, un’attività: speriamo che voi abbiate scelto UnicoSole, e che nemmeno in questo momento lascerete soli i poveri di questa isola dimenticata, che abbiamo deciso di aiutare fra mille altri luoghi del mondo.
Vi chiediamo di dire ai vostri amici, parenti e conoscenti, di non mandare sprecato nemmeno il loro 5 x 1000. Ricordiamo per tuti il codice fiscale dell’Associazione 95160790168: noi ci siamo, e voi potete testimoniare loro quello che facciamo, restituendo al Madagascar fino all’ultimo centesimo della vostra generosità.
Dirvi grazie è troppo poco: speriamo di poter andare presto in Madagascar, e portarvi i sorrisi e gli occhi scintillanti di chi conta sempre e quasi solo su di noi per continuare a credere in un futuro degno di essere vissuto.
Il 26 giugno prossimo a Casazza si terrà il pranzo sociale dell’Associazione. Un grande grazie fin d’ora va agli amici dell’Associazione il Melograno per l’ospitalità e l’organizzazione della giornata e per la dimostrazione di vicinanza, simpatia e aiuto concreto che da anni continua a manifestare nei confronti di UnicoSole.
Sarà un momento conviviale durante il quale oltre a consumare insieme il pranzo, condivideremo notizie, esperienze e informazioni sulle attività in Madagascar. Vi alleghiamo il volantino con le informazioni di dettaglio per la giornata del 26 giugno. Incontrarci dopo tanto tempo di isolamento forzato sarà un dono e un piacere reciproco: vi aspettiamo!!.
Il presidente, il presidente onorario e il consiglio direttivo di UnicoSole