Cari amici,
voi che ci seguite sempre con affetto sapete che l’anno è iniziato con un viaggio in Madagascar. La prima bella notizia di questo anno ce l’ha regalata il cielo: dopo 5 anni di siccità e poi di cicloni che hanno portato la devastazione, è caduta una pioggia tranquilla, che ha dato ristoro alla terra arida, ha riempito le dighe e soprattutto i cuori di speranza: ci sarà qualcosa da mangiare! Le belle risaie a terrazza degli altipiani sono state lavorate a mano sotto la pioggia per poter trapiantare le piantine di riso.
l nostro viaggio è stato impegnativo ma pieno di gioia degli incontri con le comunità di villaggi coi quali collaboriamo da tanti anni e che conosciamo bene nelle loro peculiarità. Tanti ci sono venuti incontro con le mani tese per chiedere un aiuto. La povertà infatti è grande e mancano i mezzi per poter vivere una vita dignitosa, perché i diritti più elementari di ogni essere umano possano essere riconosciuti nella quotidianità della vita. Nonostante questo la gioia non manca, anzi è evidente, traspare sui volti nei sorrisi e negli occhi che splendono, e questo dovrebbe farci riflettere.
Il primo incontro del nostro viaggio è stata la messa al villaggio di Akamasoa, fondato nel 1989 dal missionario Padre Pedro per dare ai poveri una vita dignitosa. Qui abitano più di 20.000 persone che hanno la possibilità di guadagnarsi da vivere attraverso l’agricoltura, la cava di pietra o altre semplici attività.
La messa domenicale è un’esplosione di vita, gioia e festa, piena di canti, colori, partecipazione! La domenica in cui abbiamo partecipato sono stati battezzati 230 bambini. Era la terza domenica in cui si celebravano battesimi, per oltre 500 bambini.
Nel nostro cammino verso sud abbiamo fatto tappa a Tsarasaotra, dove abbiamo incontrato il responsabile dei microprogetti che avevamo finanziato qualche anno fa perché i giovani, finito il Liceo, potessero avviare una piccola attività di allevamento: parecchi progetti sono andati a buon fine e i ragazzi e le loro famiglie sono capaci di gestire e di ricavare quanto è sufficiente per vivere. Abbiamo quindi spronato gli attuali studenti a farsi promotori di iniziative analoghe, con l’intento di continuare a sostenerle.
Ci siamo fermati poi a Manarinony, dove la mensa scolastica, fatta di pane e latte, e “autogestita” dai genitori, è cominciata a gennaio per 170 piccoli alunni. Per il prossimo anno ci è stato chiesto di non limitarla alla seconda parte dell’anno scolastico, ma di assicurarla ogni giorno da novembre in poi.
Abbiamo fatto sosta a Tsarafidy dove 10 anni fa avevamo finanziato la costruzione delle aule del Liceo e delle elementari dei piccoli villaggi rurali circostanti.
Abbiamo constatato con soddisfazione che il campo di basket, donato da un giovane appassionato di questo sport, è pronto e utilizzato! Ai ragazzi abbiamo donato anche le maglie per due squadre. Ci aspettavano con altre richieste per le scuole.
Man mano che scendevamo verso sud vedevamo diminuire l’acqua e aumentare la povertà. E’ piovuto un po’ e il riso è cresciuto, ma non c‘è paragone con la parte settentrionale…
A Fianarantsoa abbiamo incontrato l’associazione Rainay e gli studenti ospitati nella casa famiglia. Abbiamo festeggiato insieme i 20 anni della nascita dell’associazione Rainay con la messa nella cappella della casa, la cena e una meravigliosa torta donata da uno dei viaggiatori.
A Ivandrika, dove abbiamo finanziato la scuola che è stata inaugurata ad agosto 2021, siamo stati accolti con tanto vero entusiasmo. Tanti bambini provengono dai villaggi sparsi in tutto il circondario, alcuni arrivano da più di due ore di distanza a piedi (due ore a andare a due ore a tornare … i nostri figli li portiamo fino davanti al cancello della scuola in macchina…).
Questi piccoli non hanno alcuna possibilità di avere una merenda da mangiare a metà mattinata, e sono particolarmente affamati! Per questo abbiamo accolto subito la richiesta di attivare la mensa anche in questa scuola. Sono 94 bambini, 5 insegnanti e una mamma che cucina.
Abbiamo potuto inaugurare solo due delle tre scuole che abbiamo ampliato lo scorso anno, quelle che si trovano alla periferia Ihosy: la scuola di Tanambao finanziata grazie alla generosità di un donatore, e quella di Morarano. Secondola tradizione, la cerimoniadi inaugurazionesi apre con le preghiere del patriarca, a protezione degli alunni e dei maestri che per lunghi anni studieranno in queste aule. Viene poi sacrificato uno zebù, il cui spirito ritorna a Dio, il sangue alla terra e la carne sarà condivisa fra tutti e cucinata per il pranzo. Poi si benedicono le nuove aule, si taglia il nastro e si appongono le targhe in ricordo della costruzione. Avevamo fatto preparare le targhe prima di partire, scritte in italiano e malgascio. Seguono i discorsi delle autorità convenute e di noi, che veniamo da così lontano. Poi i bambini cantano e danzano, e consegniamo a ciascuno di loro, circa un migliaio fra le due scuole, un pacchetto di biscotti e una bibita.
A Morarano ci è stata chiesta la riparazione dei due sostegni in metallo della pallacanestro del Liceo: il campo in cemento è già pronto da alcuni mesi. Grazie alla immediata generosità dello stesso ragazzo che aveva donato il campo di basket al Liceo di Tsarafidy, gli operai sono già al lavoro.
La terza scuola che abbiamo riparato perché era stata distrutta nel 2022 dal ciclone, si trova nel villaggio di Mangaikarea, a 40 km di distanza da Sakalalina, l’ultimo centro abitato raggiungibile con un mezzo motorizzato. Qui la scorsa estate i nostri collaboratori hanno consegnato ai genitori il materiale per la riparazione. Da Sakalalina in poi esiste solo un sentiero percorribile a piedi, lungo il quale i genitori hanno portato il materiale per la scuola tutto a spalla o con i carretti. La nuova scuola è aperta e funzionante, anche se non l’abbiamo vista!
Sempre alla periferia di Ihosy abbiamo visitato la scuola media di Soatanao, dove a settembre scorso abbiamo distribuito il materiale scolastico: intere classi di ragazzi fanno lezione seduti a terra! Ci hanno chiesto di finanziare la costruzione di 100 banchi. Situazione analoga nel Liceo di Ankily, dove la richiesta è stata di 30 banchi.
Moltissime altre sono le richieste di tutte le comunità: l’inaugurazione delle 2 scuole amplificata dall’eco dei media da visibilità a quello che riusciamo a realizzare, che rimane sempre una goccia nel mare delle necessità. Sempre nuove comunità gridano aiuto e presentano nuove richieste, sperando nel buon esito dei loro progetti.
Tornati in Italia carichi di entusiasmo e pieni delle speranze che gli amici malgasci ripongono in noi, vagliamo tutto ciò che è fattibile.
Con le risorse a nostra disposizione abbiamo deciso di finanziare immediatamente la costruzione di 130 banchi, 100 per la scuola media di Soatanao e 30 per la scuola di Ankily, di finanziare le mense dii Manarinony e Ivandrika, di riparare i gabinetti della scuola di Ivandrika: il pavimento era stato costruito con legno di pino e i locali sono divenuti impraticabili. Occorreva quindi una base in cemento per riabilitarli.
La scuola Centre II di Ihosy ci ha chiesto la costruzione di due aule scolastiche. Durante il nostro soggiorno abbiamo constatato che i costi di realizzazione sono aumentati fino a raddoppiare rispetto a qualche anno fa. Questo perché si vuole costruire in maniera più solida, di modo che i cicloni ricorrenti non portino con sé la costruzione intera. Inoltre nei costi sono ora compresi gli arredi: banchi, cattedra, lavagna, armadi
Ringraziamo di cuore la persona amica dell’associazione che ha deciso di finanziare una intera aula.
Per poterci impegnare per la costruzione degli altri locali di questa scuola, abbiamo però bisogno della collaborazione di voi tutti. Contiamo sulla vostra generosità: la regola del dono è sempre la moltiplicazione, e mai la sottrazione!
Da parte di UnicoSole, sapete che tutto quanto deciderete di donare prende la via diretta per la destinazione, e che vi forniamo i report fotografici di quanto realizziamo. Vi ricordiamo che sul nostro sito www.unicosole.it è disponibile la descrizione dettagliata di ogni progetto e iniziativa.
Auguriamo a voi tutti, alle persone che vi sono care, famiglie e amici, di trascorrere in serenità ogni giorno, di affrontare quello che ci viene incontro, magari anche momenti difficili, con tanta fiducia e speranza.
Buona Pasqua!
Il presidente, il Presidente onorario, il Consiglio direttivo di UnicoSole