Vi proponiamo un estratto dell’articolo “Cambiare vita in Marocco, Egitto, Tunisia e Madagascar”, pubblicato su ilsole24ore il 28 gennaio 2014.
Marocco, Tunisia, Egitto sono stati per alcuni anni meta di cittadini europei, italiani e francesi soprattutto, che hanno scelto di cambiare vita e dedicarsi a un’attività nel settore del turismo. Dalla classica pizzeria all’apertura di un bed & breakfast in un riad a Marrakech fino all’attività di gestore di un diving sul mar Rosso, molte sono state le formule scelte per lasciare il Paese d’origine e trovare un’attività al sole del Nord Africa.
Con le turbolenze politiche degli ultimi anni però la situazione è cambiata. Non tutti i Paesi soffrono dell’instabilità politica e dei problemi economici, ma certo l’intera area oggi richiede maggiori cautela e allerta. Anche il Madagascar, anch’esso eletto da molti italiani come meta prediletta non gode di una sicurezza politica vera e propria oggi. Ma questi Paesi vantano bassi costi della vita.
Al sole del Madagascar con 500 euro al mese
Molto più a sud c’è un’altra meta che ha attirato molti italiani negli anni passati: il Madagascar, al largo del Mozambico. Chi già ci vive dice che in alcune aree come Tulear (Toliara) – sulla costa sudoccidentale dell’isola – sulla linea del Tropico del Capricorno, godono del clima ideale, temperato dal mare e mai freddo, a stagioni invertite rispetto all’Italia. In generale quando in Italia è freddo in Madagascar è piena estate. “Grazie al basso costo della vita, in Madagascar si può vivere bene già con soli 500 euro – dice Vittorio Conte (www.azmadagascar.info) che si occupa di agevolare gli investimenti in Madagascar da parte di cittadini europei – e viste le basse retribuzioni locali con 35 euro al mese si può avere personale di servizio”.
Il mattone se in affitto viaggia su canoni da 83 a 200 euro al mese. La pasta costa un po’ più che in Italia, poco cari sono pesce e carne. Per un pasto in un ristorante locale di tipo medio difficilmente si spende più di 7-8 euro. La situazione politica non è stata stabile per cinque lunghi anni ma venerdì scorso è stato eletto il nuovo presidente che dovrebbe portare stabilità.
Il Paese vive una fase di espansione delle costruzioni, a macchia di leopardo però. A Nord, a Nosy Be, zona interessata da traffici e prostituzione. Qui 100 mq costano 100mila euro. A Sud invece la vita è più tranquilla e i costi del mattone contenuti: 100 mq costano 30mila euro. Per una villa sul mare con piscina e materiali europei (marmo, etc) i prezzi salgono a 300/400mila euro.
E la sanità? “La formazione dei medici è di livello molto elevato (l’università di medicina dura 8 anni), ma il limite è di non disporre di mezzi e attrezzature – dice Conte -. Una buona assicurazione sanitaria privata costa 400-500 euro all’anno, ma la visita di un primario costa 3-4 euro. Con un’ora di volo poi si arriva a La Réunion dove si può avere l’assistenza sanitaria europea gratuita”.
Il mattone se in affitto viaggia su canoni da 83 a 200 euro al mese. La pasta costa un po’ più che in Italia, poco cari sono pesce e carne. Per un pasto in un ristorante locale di tipo medio difficilmente si spende più di 7-8 euro. La situazione politica non è stata stabile per cinque lunghi anni ma venerdì scorso è stato eletto il nuovo presidente che dovrebbe portare stabilità.
Il Paese vive una fase di espansione delle costruzioni, a macchia di leopardo però. A Nord, a Nosy Be, zona interessata da traffici e prostituzione. Qui 100 mq costano 100mila euro. A Sud invece la vita è più tranquilla e i costi del mattone contenuti: 100 mq costano 30mila euro. Per una villa sul mare con piscina e materiali europei (marmo, etc) i prezzi salgono a 300/400mila euro.
E la sanità? “La formazione dei medici è di livello molto elevato (l’università di medicina dura 8 anni), ma il limite è di non disporre di mezzi e attrezzature – dice Conte -. Una buona assicurazione sanitaria privata costa 400-500 euro all’anno, ma la visita di un primario costa 3-4 euro. Con un’ora di volo poi si arriva a La Réunion dove si può avere l’assistenza sanitaria europea gratuita”.
Il testo integrale dell’articolo è disponibile sulla pagina web