Padre Giangi ci propone un articolo pubblicato il 13 ottobre sul quotidiano malgascio MIDI MADAGASIKARA che racconta le tensioni politiche fra l’attuale presidente del Madagascar e il suo predecessore, Ravalomanana, proprietario della più grande azienda agroalimentare del Madagascar, la TIKO di Antsirabe. Sua moglie è inoltre sindaco della capitale per cui ci sono grossi problemi fra amministrazione centrale ed il comune di Antananarivo che non riceve più le sovvenzioni per poter rimuovere quotidianamente le immondizie della capitale.
Le scuole nella capitale sono ancora chiuse, l’anno scolastico non è ancora iniziato per paura del contagio della peste.
Il degrado morale, sanitario, economico è legato alle difficoltà incontrate dal 92% dei malgasci nella sopravvivenza quotidiana.
I giochi di pochi politici si svolgono quotidianamente sulla pelle della stragrande maggioranza della popolazione. Di seguito potete trovare l’articolo tradotto per noi da Padre Giangi.
http://www.midi-madagasikara.mg/a-la-une/2017/10/13/fermeture-de-tiko-aaa-des-grenades-lacrymogenes-pour-mettre-fin-a-la-resistance/
Chiusura di Tiko-AAA. : Lacrimogeni per porre fine alla resistenza
Il regime in atto gestisce il suo colpo sigillando “manu militari” le fabbriche di Andranomanelatra (Antsirabe).
Lo Stato ha fatto ricorso ieri con l’uso della forza per l’attuazione della decisione Ministeriale No. 24392/2017 4 ottobre 2017 ordinando la chiusura di Tiko-AAA mulini Andranomanelatra Antsirabe. L’operazione è iniziata all’inizio della serata e l’esecuzione è stata affidata al prefetto di Antsirabe, accompagnato occasionalmente dal capo della regione di Vakinankaratra. L’implementazione ha affrontato la resistenza da parte dei dipendenti e le fabbriche vicine Tiko-AAA Andranomanelatra, ma l’ordine è stato dato alla polizia di sparare gas lacrimogeni per disperderli. Quando la dispersione è riuscita, gli elementi dell’Emmo-Reg salivano sui muri di cinta per penetrare nei locali delle fabbriche. Hanno immediatamente tagliato la luce e l’acqua e hanno sigillato le porte per bloccare le circostanze all’interno. Normalmente, i dipendenti di Tiko-AAA non hanno più accesso a loro, ma le nostre fonti indicano che sono pronte a svolgere la loro lotta per sostenere le loro famiglie.
Primo tentativo. Il 5 ottobre, il nuovo ministro dell’industria Tazafy Armand ha invitato la stampa per una conferenza stampa ed ha annunciato che Tiko-AAA sarebbe stata chiusa a causa della mancanza di permessi ambientali e di un certificato di consumo dei suoi prodotti. E improvvisamente, i funzionari statali hanno sostenuto che Tiko-AAA deve diversi miliardi di arretrati allo JIRAMA (Enel). Tutto questo è scoppiato quando la tensione raggiunge un certo grado tra il governo centrale e il comune urbano di Antananarivo sulla diffusione dell’epidemia di peste nella capitale. Senza attendere il completamento della procedura in contraddittorio, ha preceduto all’attuazione di un atto amministrativo a carattere sanzionatorio. Lo Stato ha proceduto il 9 ottobre nel primo tentativo di chiusura delle fabbriche di Andranomanelatra, ma l’operazione non era riuscita dopo la resistenza dei dipendenti. Il secondo tentativo ha avuto successo ieri e ha aumentato il numero di disoccupati in un paese in cui il governo continua a incoraggiare la creazione di posti di lavoro. Il provvedimento adottato dall’amministrazione centrale va nella regolarizzazione di un conto politico all’approssimarsi delle elezioni presidenziali del 2018.