Domenica, 10 gennaio
Lunedi mattina 10. gennaio 2016 alle ore 06:00 parto una seconda volta, dopo due anni, per il Madagascar. Con il gruppo: Elide Longa, Angelo Colombi, Massimo Bacis, Luca Gelpi e io Sonja Pirovino CH. Padre Giovanni e Mattia Longa sono già da novembre a Ihosy.
Sono piena di gioia di tornare un‘altra volta in Madagascar. Questa volta mio figlio Massimo non ha potuto venire perchè deve andare a scuola.
Vorrei scrivere un po di quello che ho vissuto.
Dopo il lungo viaggio siamo finalmente arrivati a Antananarivo e qui ci aspetta il nostro caro Haja. Che bell’incontro! E notte, e caldo, perche qui è estate. Andiamo nell‘hotel per dormire poche ore e dopo comincia la mia/nostra avventura.
Lunedi 11 e martedi 12 gennaio
Dopo la prima notte facciamo la doccia e andiamo a la Digue e compriamo delle cose da portare a casa. Nel pomeriggio partiamo per Ambositra: qui dormiamo una notte e poi andiamo a Fianarantsoa nella casa famiglia. Poi andiamo a Ambohimahasoa e incontriamo Padre Giovanni e Mattia per inaugurare le aule. C‘è stata una grande festa e abbiamo celebrato la messa. Ritorniamo tutti alla casa famiglia, incontriamo i ragazzi e mangiamo tutti insieme. E‘ bello rivedere alcuni ragazzi che mi riconoscono dall‘altra volta. Oggi non c‘è la possibilità di fare la doccia perchè non c‘è l`acqua calda. Non fa niente: ci si può lavare anche così.
Mercoledi, 13 gennaio
Qui in Madagascar i giorni sono lunghi e intensi. Vuol dire che ci si alza presto, noi alle sei, i ragazzi alle quattro. Oggi andiamo a inaugurare le nuove aule del Liceo di Tsarafidy. Vedere quello che hanno fatto negli ultimi due anni fa molto piacere. Alla fine della messa e della festa regalano un‘anatra viva a P. Giovanni. Massimo le dà il nome Alice. Poi si va in casa famiglia. Mangiamo insieme e poi P. Giovanni, Angelo, Massimo, Luca e Mattia partono con Haja a Ihosy. Elide e io
rimaniamo ancora due notti nella casa famiglia. Anche oggi non si fa la doccia con l`acqua calda la faccio con l`acqua fredda!
Giovedi, 14 gennaio
Qui i giorni sono molto caldi e si suda tanto. Con questo caldo mi viene sonno e ogni tanto potrei dormire in piedi. Al mattino presto facciamo colazione e poi subito laviamo i nostri vestiti. Oggi andiamo con P. Maurice a vedere cosa ha fatto con
gli studenti e con le famiglie. Durante il viaggio ci fermiamo per andare a vedere un gruppo di persone che hanno raccolto il riso e lo hanno messo al sole. Non sapevano che saremmo andati a trovarli, però ci hanno preparato subito un piatto con riso e i fagioli. Con un sincero misotra bezecha, mangiamo il riso, poi li salutiamo e andiamo a vedere il terfeno che hanno terrazzato a mano. Che sorpresa! Due anni fa c‘era solo una foresta e oggi non si riconosce più. Hanno fatto un gran bel lavoro. Bravissimi! Quando partiamo hanno anche un
nuovo slogan:“Imparare, zappare“. Torniamo allacasa famiglia e
troviamo un
po di ragazzi che sono malati. Per cena ci danno da mangiare l`anatra Alice. Mi ricordo che oggi è il mio compleanno. Scriviamo un SMS a Massimo per dire grazie „per il suo regalo Alice“. Ai i ragazzi malati portiamo una tazza di acqua calda con limone. Acqua calda per fare la doccia non ce n’è. Ormai ci siamo abituati.
Venerdi, 15 gennaio
La mattina alle nove mezza P. Maurice viene di nuovo a prenderci. Visitiamo anche la sua casa di Sonierama, e siamo invitati per il pranzo.
Nel pomeriggio ci viene prendere Michel e ci porta all‘istituto dei sordoomuti dove sta la ragazza Narda. E‘ molto bello vedere come è contenta e serena. E anche lei l’ho vista un‘altra volta. Stasera facciamo le valigie perche domani mattina presto si parte per Ihosy. Con noi vengono Hanitra e i suoi tre figli e Michel. Durante il viaggio ci fermiamo un attimo per vistitare un piccolo parco con i tre
ragazzi. Ci fermiamo un‘altra volta per comprare un sacco pieno di mango. Costano solo circa 3 Euro e sono fantastici. Tutti giorni possiamo mangiare frutta che e una meraviglia: litschi, ananas, papaia, mango. All‘una e mezza arriviamo a Ihosy nell‘allevamento delle galline e nella casa dove stanno gli altri. Per noi non c‘è posto per dormire e cosi andiamo in hotel. Elide e io restiamo qui i prossimi cinque giorni. Cena e riunione con Rene e Jean Paul. Ho un bellissimo incontro con la mamma della piccola Patrizia. Non ci vuole
tanto per avere dei begli incontri: basta un sguardo, un saluto, salama, o anche un semplice misotra bezecha che loro e anch‘io ci regaliamo un sorriso. Per me questi incontri con il popolo del Madagascar sono i piu bei ricordi che toccano il cuore e che non dimenticherò mai. Anche il canto che ti regalano fa venire la pelle d‘oca.
Sabato, 16 gennaio
Anche nel nostro gruppo abbiamo dei momenti molto belli e tanta allegria. I prossimi giorni sono pieni di impegni e lavori. Angelo, Massimo e Luca
hanno tanto lavoro da fare e anche P. Giovanni. Non dimentico la mia /nostra racollta di peperoncini, due ore e mezzo al caldo sole del Madagascar, in ginocchi Elide e io . Poi arriva P. Giovanni e possiamo lasciare questo lavoro faticoso. P. Giovanni ci fa vedere il grande terreno. Dopo che le donne ci hanno preparato da mangiare riso e fagioli e un po‘ di papaia, andiamo visitare un altro terreno. P. Giovanni ci fa vedere e soprattutto ci fa capire
dove si costruiscono le risaie! Viene già sera e c‘è un bel tramonto. Durante il viaggio per andare a casa Giangi ci racconta un episodio che ha vissuto qui il giorno di Natale, quando è andato a casa di notte con la moto. Il suo racconto è pieno di aventura, ma tutto è andato bene. Elide e io aiutiamo mettere a posto la cucina, svuotiamo i cartoni con dentro i piatti, le tazze, i bicchieri e le posate. Angelo ci monta anche un porta asciugamano. Due li monta anche nel bagno. Vedo subito che il nostro in cucina è montato storto. Gli chiedo: perche? E la sua risposta è veramente sorprendente e meravigliosa, e mi lascia senza parole ma con un grande sorriso. “E‘ storto perchè cosi l`acqua dell‘asciugamano può fuggire“. Questa è proprio bella, e il portasciugamano rimane storto per ricordo. Oggi prepariamo noi la cena: pastasciutta con il sugo di pomodori, peperoncini e tonno.
Domenica, 17 gennaio
Come ogni anno si va a visitare il carcere. Non è molto bello quello che ci fanno vedere e capire. Hanno bisogno urgente di pesticidi per i locali in cui dormono. Alla fine ci
cantano anche due canzoni. E in questo momento Massimo gli regala un po‘ di serenita con il suo canto di Ave Maria. Ascoltano in silenzio e sono colpiti della sua voce. Con due altre canzoni allegre e con la promessa che torneremo di nuovo ci salutiamo. Quello che dopo ha fatto Massimo per i carcerati, con i suoi amici di casa è stato un gran bel gesto.
Lunedi 18 gennaio
Stamattina P. Giovanni va presto con il pulmino e un po di lavoratori a raccogliere ancora i peperoncini, ma oggi senza me e Elide! Lavoro ce n’è sempre e noi abbiamo tanto da lavare. Poi c‘è il lavoro di togliere i litschi dal guscio e togliere anche il nocciolo. Non è facile e ci vuole tanto tempo, ma con i lavori che si fanno si impara anche tanto. Non so se questo lavoro conviene. Lo facciamo lo stesso, e dopo sei ore smettiamo e andiamo un‘ora in città.
Mercoledi 20 gennaio
P. Giovanni, Angelo Massimo e Luca oggi sono tutto il giorno fuori per lavoro. Mattia è a scuola e pranza insieme a noi. Per cena facciamo un bel risotto ai funghi e stiamo tutti insieme e ci raccontiamo la giornata che abbiamo passato. Anche il buon espresso non manca mai. Tutti i giorni vedo anche la piccola Patrizia e sua mamma. Mi sono molto affezionata a loro due.
Giovedi, 21 gennaio
Oggi, giovedi, Angelo, Massimo, Luca, Elide ed io abbiamo un giorno libero e andiamo visitare il parco. Ci sono delle cascate e gli uomini fanno anche il bagno. Per me e Elide basta rinfrescare i piedi. Facciamo il „Picnic“ e dopo alcune ore rientriamo a Ihosy. Torniamo un‘altra volta al carcere e aiutiamo a distribuire il riso, i fagioli e io infine gli dò il sapone. Mi sento bene in questo impegno, e per un po‘ dimentico che siamo nel carcere. Ci salutiamo con un canto di Massimo. E‘ l‘ultima cena insieme per me, Luca e Elide.
Venerdi 22 gennaio
alle ore 04:00 facciamo colazione e ci salutiamo. Non è facile questo momento, però e ancora piu difficilie per Luca. Lo capisco bene. Si parte presto perche oggi abbiamo un lungo viaggio, più di 350 chilometri e non solo sulla strada asfaltata. Dobbiamo passare pirma alla casa famiglia per portare un armadio e portiamo anche un sacco di mango. Alla scuola elementare di Manarinony. arriviamo alle due. Tutti ci aspettano e anche un po‘ di genitori che danno aibambini una tazza di latte e pane, che UnicoSole paga per loro. Di solito mangiano alle nove del mattino. Mi piace molto essere qui perche questa scuola, gli insegnanti e il luogo mi hanno toccato giàa due anni fa. Si parte per Ambositra e un forte temporale ci sorprende, e non solo fuori ma anche dentro l’hotel: l`acqua viene giù dalle scale.
Sabato, 23 gennaio
Al mattino andiamo al negozio di artigianato del legno per comprare un po‘ di cose da portare a casa. In serata arriviamo nella capitale. Qui si dorme l`ultima notte prima di ripartire per casa.
Domenica, 24 gennaio
Alle nove andiamo a messa da padre Pedro. Questo è un momento memorabile che tocca profondamente il cuore. Poi si va a visitare il palazzo della regina. Di qui si ha una bella vista panoramica su Antananarivo. Andiamo mangiare e poi visitiamo l`allevamento dei cocodrilli. Haja e Viktori (un amico di Massimo) vengono con noi. Dopo una buona cena alle 21:30 salutiamo Haja all`aeroporto, perche domani Haja parte presto di nuovo per Ihosy. Che sorpresa: ci passa anche la valigia con 24 bicchieri pieno di Litschi.
Lunedi, 25 gennaio
Si parte alle due di notte e arriviamo puntuali alle 16:50 a Milano. Ci salutiamo un‘ultima volta, poi si va a casa. Massimo mi aspetta curioso e vuole sapere subito com‘è andata.
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Nei giorni seguenti ho pensato sempre al Madagascar. Conserverò per sempre nel mio cuore questa esperienza bellissima. Voglio ringraziare a tutti.
Grazie al popolo del Madagascar, specialmente alla gente che ho incontrato.
Grazie a Dio che ci ha protetto e accompagnato in questo viaggio e che ci protegga ogni giorno nel nostro cammino.
Un profondo e sincero grazie a Padre Giovanni che anche questa volta ci ha fatto capire e vedere tante belle cose. In ogni suo gesto si vede l`amore per questa gente e per questo paese. Infinitamente grande la sua capacità di fare le cose bene. Vuol dire sapere bene dove si costruisce i terreni delle risaie.
Grazie al gruppo per avere passato un tempo bellissimo con tanti bei ricordi. Indimenticabile!!!!
Grazie di cuore a te, Elide, sei stata una bellissima e cara compagna del viaggio. Abbiamo visuto insieme tante belle cose, e anche tu mi hai raccontato tanto del Madagascar.
Un grandissimo grazie a tutti amici di UnicoSole Onlus, che da più di dieci anni aiutano il Madagascar e così sono state fatte tante cose belle. Con il vostro aiuto si sono create tante cose belle in Madagascar. Piu importante ancora è che con tutto quello che avete fatto e fate avete dato speranza per un futuro migliore, soprattuto per i giovani.
Grazie alla mia famiglia che mi lascia sempre partire per vivere il mio sogno.
Mi commuove profondamente vedere con quale gioia di vivere vivono. So e ho visto che la loro vita è ogni giorno un sopravvivere, e piena di lavoro pesante.
Ci sarebbe ancora tanto da raccontare.. ma è il momento dei saluti. Manadrapiona!!!
Sonja