Convocazione del Consiglio Direttivo del 20 ottobre 2017

Il giorno 20 settembre 2017 alle 20.30 è convocato il consiglio direttivo presso la sede dell’associazione a Seriate in via Roccolo 39, aperta a soci e simpatizzanti, con il seguente ordine del giorno:

1 – approvazione del verbale della precedente riunione
2 – accettazione eventuali nuovi soci
3 – situazione economica e finanziaria
4 – situazione delle Associazioni malgasce, comunicazione inviata a Rainay
5 – viaggio in Madagascar di Padre Colombi
7 – calendario 2018
8 – attività per raccolta fondi
9 – varie ed eventuali

Alla riunione sarà presente Padre G. Colombi

Un cordiale saluto

Elide

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I contrasti politici mentre la popolazione è allo stremo

Padre Giangi ci propone un articolo pubblicato il 13 ottobre sul quotidiano malgascio MIDI MADAGASIKARA che racconta le tensioni politiche fra l’attuale presidente del Madagascar e il suo predecessore, Ravalomanana, proprietario della più grande azienda agroalimentare del Madagascar, la TIKO di Antsirabe. Sua moglie è inoltre sindaco della capitale per cui ci sono grossi problemi fra amministrazione centrale ed il comune di Antananarivo che non riceve più le sovvenzioni per poter rimuovere quotidianamente le immondizie della capitale.
Le scuole nella capitale sono ancora chiuse, l’anno scolastico non è ancora iniziato per paura del contagio della peste.
Il degrado morale, sanitario, economico è legato alle difficoltà incontrate dal 92% dei malgasci nella sopravvivenza quotidiana.
I giochi di pochi politici si svolgono quotidianamente sulla pelle della stragrande maggioranza della popolazione. Di seguito potete trovare l’articolo tradotto per noi da Padre Giangi.

http://www.midi-madagasikara.mg/a-la-une/2017/10/13/fermeture-de-tiko-aaa-des-grenades-lacrymogenes-pour-mettre-fin-a-la-resistance/

Chiusura di Tiko-AAA. : Lacrimogeni per porre fine alla resistenza
Il regime in atto gestisce il suo colpo sigillando “manu militari” le fabbriche di Andranomanelatra (Antsirabe).
Lo Stato ha fatto ricorso ieri con l’uso della forza per l’attuazione della decisione Ministeriale No. 24392/2017 4 ottobre 2017 ordinando la chiusura di Tiko-AAA mulini Andranomanelatra Antsirabe. L’operazione è iniziata all’inizio della serata e l’esecuzione è stata affidata al prefetto di Antsirabe, accompagnato occasionalmente dal capo della regione di Vakinankaratra. L’implementazione ha affrontato la resistenza da parte dei dipendenti e le fabbriche vicine Tiko-AAA Andranomanelatra, ma l’ordine è stato dato alla polizia di sparare gas lacrimogeni per disperderli. Quando la dispersione è riuscita, gli elementi dell’Emmo-Reg salivano sui muri di cinta per penetrare nei locali delle fabbriche. Hanno immediatamente tagliato la luce e l’acqua e hanno sigillato le porte per bloccare le circostanze all’interno. Normalmente, i dipendenti di Tiko-AAA non hanno più accesso a loro, ma le nostre fonti indicano che sono pronte a svolgere la loro lotta per sostenere le loro famiglie.
Primo tentativo. Il 5 ottobre, il nuovo ministro dell’industria Tazafy Armand ha invitato la stampa per una conferenza stampa ed ha annunciato che Tiko-AAA sarebbe stata chiusa a causa della mancanza di permessi ambientali e di un certificato di consumo dei suoi prodotti. E improvvisamente, i funzionari statali hanno sostenuto che Tiko-AAA deve diversi miliardi di arretrati allo JIRAMA (Enel). Tutto questo è scoppiato quando la tensione raggiunge un certo grado tra il governo centrale e il comune urbano di Antananarivo sulla diffusione dell’epidemia di peste nella capitale. Senza attendere il completamento della procedura in contraddittorio, ha preceduto all’attuazione di un atto amministrativo a carattere sanzionatorio. Lo Stato ha proceduto il 9 ottobre nel primo tentativo di chiusura delle fabbriche di Andranomanelatra, ma l’operazione non era riuscita dopo la resistenza dei dipendenti. Il secondo tentativo ha avuto successo ieri e ha aumentato il numero di disoccupati in un paese in cui il governo continua a incoraggiare la creazione di posti di lavoro. Il provvedimento adottato dall’amministrazione centrale va nella regolarizzazione di un conto politico all’approssimarsi delle elezioni presidenziali del 2018.

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Papa alla Fao per Giornata Alimentazione: sviluppo rurale per ridurre migrazioni

Vi proponiamo la versione testo del servizio andato in onda lo scorso 9 ottobre su radio vaticana sul tema dell’alimentazione, in vista della prossima giornata mondiale dell’alimentazione, fissata il 16 ottobre di ogni anno. Roberta Gisotti intervista Andrea Cattaneo, economista della Fao.

(http://it.radiovaticana.va/news/2017/10/09/papa_alla_fao_per_giornata_alimentazione_rapporto_2017/1341862)

“Cambiare il futuro dell’emigrazione. Investire nella sicurezza alimentare e nello sviluppo rurale”. Sarà questo il tema dell’intervento del Papa in apertura della Giornata mondiale dell’Alimentazione, che verrà celebrata come ogni anno il 16 ottobre nella sede della Fao, a Roma.

Al suo arrivo, previsto per le ore 9, Francesco inaugurerà una scultura – da lui donata alla Fao – dell’artista Luigi Prevedel, che raffigura il bimbo siriano, Alan Kurdi, rinvenuto annegato nel 2015 sulla spiaggia di Bodrum in Turchia e divenuto il simbolo del dramma dei rifugiati di tutto il mondo. Ad accogliere il Papa saranno il direttore generale della Fao, José Graziano da Silva, il commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan, diversi ministri dell’Agricoltura del G7, il presidente dell’Ifad Gibert F. Houngbo e il direttore esecutivo del Pam David Beasley.

Una Giornata che si svolge – sottolinea la Fao – “nel contesto di un mondo dove milioni di persone sono costrette a fuggire dalle loro case – mai come adesso dalla Seconda Guerra Mondiale – a causa di guerre e instabilità politiche”. In questo scenario – ammonisce la Fao – si aggiungono la fame “in crescita per la prima volta dopo decenni”, “la povertà” ed “eventi metereologici estremi”, in aumento, “legati al cambiamento climatico”.

L’attenzione maggiore per uscire da questa spirale negativa è puntare ai giovani, perché non siano costretti a scappare dai loro Paesi e insieme sostenere lo sviluppo delle aree rurali, come suggerisce il nuovo Rapporto 2017 sullo stato dell’alimentazione e dell’agricoltura, presentato alla stampa, nello stesso Palazzo della Fao.

Entro il 2030 i giovani, tra i 15 e i 24 anni, saranno 1,3 miliardi, crescendo di circa 100 milioni, specie nelle aree rurali dell’Africa subsahariana, le più povere del Pianeta. Il Rapporto sottolinea come i cambiamenti nelle economie rurali possono avere un grande impatto per uscire dalla povertà, come dimostratosi a partire dagli anni ’90. Da allora 750 milioni di persone nelle aree rurali hanno aggiunto redditi sopra i 3 dollari al giorno, ritenuti la soglia di una povertà moderata. Ma i progressi irregolari e la crescita demografico – avverte la Fao – complicano gli scenari futuri, per cui oggi abbiamo una popolazione nei Paesi in via di sviluppo per metà urbanizzata (3 miliardi) e per metà rurale (3,1 miliardi). Da qui l’appello del direttore generale della Fao, perché si adottino politiche strategiche territoriali che colleghino lo sviluppo di aree urbane e rurali. In gioco – ha detto da Silva – è il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Onu nell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile.

Andrea Cattaneo, economista della Fao, tra gli autori del Rapporto:

R. – In pratica, con l’urbanizzazione si sta sviluppando una domanda per prodotti alimentari, che è sempre più diversificata, anche con cibi più elaborati ed anche a maggior valore aggiunto da un punto di vista monetario per i produttori. Si profila quindi come una grande opportunità per le zone rurali nei Paesi in via di sviluppo per cercare di migliorare le condizioni di vita in quelle aree. Occorre dunque valorizzare questo legame tra la domanda urbana per prodotti alimentari e tutto ciò che è la catena alimentare, che va dalla zona rurale al centro urbano e quindi non solo l’agricoltore ma anche chi elabora il prodotto, chi lo stocca, lo trasporta, lo vende al dettaglio: quindi creare anche nuove opportunità di lavoro.

D. – Nelle zone rurali sappiamo, perché già da tanti anni la Fao lo denuncia, vive la massima parte della popolazione più povera del mondo. Forse fino ad oggi c’è stata una sottovalutazione del problema, nel senso di dire “son talmente poveri, lasciamoli lì dove sono”?

R. – Questo è un punto molto interessante, nel senso che ci sono due aspetti: da un lato, è vero, tre quarti della popolazione povera del mondo è nelle zone rurali; allo stesso tempo, questo rapporto evidenzia il fatto che molti stanno uscendo dalla povertà restando in zone rurali: questo vuol dire che opportunità economiche esistono. Si è vista soprattutto una sinergia tra zone rurali e zone urbane nell’Est – Sud Est asiatico, per cui centinaia di migliaia di persone hanno migliorato la loro condizione di vita, sono andate oltre la soglia di povertà restando in zone rurali.

D. – Nel Rapporto della Fao si parla anche di protezione dei piccoli produttori rispetto ai grandi mega-produttori …

R. – Certamente. Diciamo che questa opportunità che viene data dalla domanda di prodotti alimentari in zone urbane non si traduce automaticamente in un miglioramento dello stile di vita per i piccoli produttori, perché – come abbiamo visto poi anche in molti Paesi sviluppati – ci può essere la tendenza ad avere grossi produttori o grossi conglomerati che forniscono i prodotti alle zone urbane. Quindi una grossa parte del Rapporto è dedicata a cercare di capire come far sì che i piccoli produttori possano accedere a questa domanda di prodotti alimentari che sta aumentando, e quindi avere anche loro la possibilità di introdursi in questa catena alimentare e così beneficiare di tale processo.

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da padre Giangi, mail del 26 settembre 2017

Da: Giovanni Colombi
Inviato: martedì 26 settembre 2017 07:32
Oggetto: Calendario scolastico in Madagascar

Carissimi,
come state? Vi spero bene come lo è pure per me.
Vi spedisco il calendario scolastico 2017 -2018 che è apparso oggi sul quotidiano Midi Madagascar.
L’anno scolastico durerà ben 11 mesi e gli ultimi mesi dell’anno scolastico gli alunni continueranno a ripassare, cioè a far nulla. E tutto questo è previsto fino all’anno 2022 spostando ogni anno di un mese l’anno scolastico per farlo partire, con l’anno 2022 dal mese di marzo e fino a dicembre.
Vi metto sotto un altro articolo i cui si dice che i deputati hanno avuto la loro macchina 4×4 che costa ben circa 150.000 euro.
Un’altra notizia che non vi metto diceva che a Tulear sono arrivate 10.000 tonnellate di riso per far fronte alla mancanza di cibo nel sud.
Buonissima giornata
Giangi

L’année scolaire 2017-2018 jouera les prolongations. A une semaine près, l’année scolaire comptera 11 mois de travail, du moins, pour les élèves qui passeront le BEPC, tandis que pour les candidats au baccalauréat 2018, les 12 mois de travail seront quasiment atteints dans la mesure où le bac se tient environ deux semaines après le BEPC.

Le calendrier scolaire 2017- 2018 publié par le ministère de l’Education nationale (MEN) en mai 2017 fixe la rentrée au 2 octobre 2017. Dans la mesure où les épreuves du BEPC se tiendront du 20 au 23 août 2018, les élèves de 3e auront à travailler pendant 11 mois. En effet, même si l’année scolaire prend fin officiellement le 3 août 2018, les élèves devront toujours continuer à réviser – au collège ou chez eux, c’est selon – jusqu’aux dates des examens. Tel sera également le cas pour les élèves des classes terminales qui passeront le baccalauréat. C’est donc à une année scolaire particulièrement longue que les élèves devront se préparer, car ils auront à maintenir leur niveau de concentration et de performance pendant presque une année calendaire. Il en est de même pour les enseignants qui ont débuté leur année, hier, 25 septembre 2017.

Public et privé. Cette année, les examens officiels du MEN se dérouleront sur une période de trois mois : entre le 31 juillet et le 31 octobre 2018. Le CEPE (Certificat d’Etudes Primaires Elémentaires) est, comme chaque année, le premier examen officiel de l’année. Les épreuves se tiendront le 31 juillet 2018. Viendront, ensuite, les épreuves du BEPC (Brevet d’Etudes du Premier Cycle), du 20 au 23 août 2018. Le CAE/EP (Certificat d’Aptitude à l’Enseignement dans les écoles primaires) se tiendra les 2 et 3 octobre 2018 et le CAP/EP (Certificat d’Aptitude Pédagogique dans les écoles primaires), les 30 et 31 octobre 2018. Dans le calendrier scolaire du MEN ne figurent pas les dates des épreuves du baccalauréat, l’organisation de cet examen n’étant pas sous la tutelle du MEN, mais du ministère de l’Enseignement supérieur et de la Recherche scientifique.

Les établissements d’enseignement privés devront, se conformer à ce même calendrier scolaire établi par le MEN. Les élèves de l’enseignement privé et ceux du public seront alors logés à la même enseigne, car les établissements privés devront terminer l’année scolaire avec les établissements publics et les candidats issus du public et du privé passeront ensemble, comme chaque année, les examens officiels.

Vacances. Pour ce qui est des vacances scolaires, les premières dates annoncées sont les vacances de Noël, du 16 décembre 2017 au 3 janvier 2018. Entre-temps, une pause d’environ une semaine, autour de la Toussaint, est programmée du 28 octobre au 5 novembre 2017. Durant le second trimestre, du 4 janvier au 23 mars 2018, les élèves auront également une pause pendant la journée des écoles, du 21 au 23 février 2018, tandis que les vacances de Pâques, du 24 mars au 2 avril 2018 marquent la fin de ce trimestre. Le troisième trimestre qui commencera le 3 avril 2018 pour finir le 22 juin 2018, sera suivie d’une pause de la fête nationale : du 23 juin au 1er juillet 2018. A ces trois trimestres s’ajoute encore une quatrième et dernière partie de l’année scolaire, du 2 juillet au 3 août 2018 qui marque la fin de l’année, les grandes vacances étant prévues de commencer le 4 août 2018, selon le calendrier scolaire.

39 semaines. Cependant, les livres et cahiers ne seront pas pour autant abandonnés pour les élèves en classe d’examen, hormis les élèves de 7e qui auront déjà passé leur examen le 31 juillet 2018. Les élèves de 3e et de terminales auront encore à travailler quelques semaines de plus. On se le rappelle, le MEN, par la voix du directeur général de l’Education fondamentale et de l’Alphabétisation (DGEFA), a déjà apporté des explications sur ce calendrier scolaire qui « n’est que le changement progressif provenant du consensus des acteurs dans le domaine de l’éducation durant les consultations régionales et nationales ». Un changement qui repousse progressivement le début de l’année scolaire. Dans quelques années, la rentrée se fera au mois de mars. « La proposition de la date de la rentrée en mars ne sera appliquée qu’en 2022 », devait ajouter le DGEFA. Durant la phase de transition, jusqu’en 2022, chaque année scolaire durera 39 semaines. Pour revenir à 36 semaines une fois que l’année scolaire ne se chevauchera plus sur deux années civiles, mais se déroulera sur une seule année.

Assemblée nationale : Les députés vont obtenir leur 4×4

Fin du suspense. Les députés vont finalement obtenir leur véhicule 4×4. C’est ce qu’a fait savoir hier le député d’Ambovombe Androy Milavonjy Philobert. D’après les informations, les voitures atterriront à Tsimbazaza avant le coup d’envoi de la deuxième session ordinaire qui aura lieu au mois d’octobre. L’achat de moyens de transport pour les parlementaires ne figurant ni dans la Loi de Finances Rectificative 2017, ni dans le projet de Loi de Finances Initiale 2018, chaque député va donc devoir payer son 4×4 par ses propres moyens. Cependant, à entendre les explications du député élu à Ambovombe Androy, l’Etat s’engagera auprès des concessionnaires automobiles pour la garantie de paiement. Les membres de la Chambre basse vont donc bénéficier d’une facilité de paiement de 12 à 36 mois. A noter que le prix d’un véhicule 4×4 neuf avoisine les 500 millions de Fmg. Cette nouvelle initiative provoquera certainement de nouvelles polémiques, d’autant plus qu’elle survient juste au moment où les débats font rage autour d’un projet du régime HVM de procéder à un référendum constitutionnel.

Election. Pour ce qui est de l’élection présidentielle, Milavonjy Philobert est contre un éventuel report. « On peut maintenir la date et d’organiser une élection présidentielle avant la fin de l’année 2018 », soutient-il. Ce parlementaire proche du régime HVM dément également l’information selon laquelle les tenants du pouvoir actuel envisageraient de prolonger le mandat du président Hery Rajaonarimampianina. Toutefois, l’élu d’Ambovombe Androy est pour une révision constitutionnelle. « Toutes les dispositions qui risqueraient de provoquer des troubles postélectoraux devraient faire l’objet d’un amendement », a-t-il déclaré. Avant de lancer au passage un appel à l’endroit des politiciens de l’opposition afin de faire preuve de bonne foi et d’avancer leurs propositions pour l’élaboration d’une nouvelle loi fondamentale. Milavonjy Philobert estime que « si l’on organise une élection avec la Constitution actuelle, le pays risque de sombrer dans le chaos».

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Convocazione del Consiglio Direttivo del 19 settembre 2017

Per il giorno 19 settembre 2017 alle 20.30 è convocato il consiglio direttivo presso la sede dell’associazione a Seriate in via Roccolo 39, con il seguente ordine del giorno

1 – approvazione del verbale della precedente riunione
2 – accettazione eventuali nuovi soci
3 – situazione economica e finanziaria
4 – situazione delle Associazioni malgasce
5 – interventi per l’anno scolastico 2017/2018
6 – viaggio in Madagascar
7 – calendario 2018
8 – varie ed eventuali

Un cordiale saluto

Elide

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La Chiesa denuncia: l’insicurezza regna

Qualche giorno fa Padre Giangi ci ha segnalato un articolo pubblicato sul quotidiano Midi Madagascar che riporta gli esiti dell’incontro della Commissione nazionale giustizia e pace sui temi della situazione sociale del Madagascar. Come di consueto lo riportiamo in lingua originale in coda a queste righe, in cui lo sintetizziamo.
Il quadro descritto è allarmante: le regole della vita comune sono continuamente in maniera gravissima senza che nessuna autorità intervenga. Furti di ogni genere: i buoi le merci quando arrivano nei porti e mentre viaggiano; vengono usurpati i terreni e sottratte persino le campane delle chiese. I diritti umani vengono impunemente violati con stupri, traffico di esseri umani, rapimento di bambini.
Il villaggio di Antsakabary è stato addirittura bruciato e ad Antsirabe sono stati uccisi dei sacerdoti.
La causa di questa situazione drammatica è la corruzione generalizzata e dilagante di tutti i livelli dell’amministrazione e soprattutto di chi dovrebbe garantire l’ordine e la sicurezza. Queste violenze hanno una ricaduta negativa: a livello economico rallentano la propensione della popolazione a produrre; a livello politico, la totale perdita di fiducia nella classe che dirige il Paese; viene frantumata la struttura sociale, in prima la “fihavanana”, la rete di relazioni familiari sulla quale poggia tutta la comunità malgascia, e così pure la cultura, lo spirito e i valori malgasci.
Nelle zone rurali più povere le scuole chiudono, le misere strutture sanitarie sono prive di personale.
Ma soprattutto aumentano le malattie e la fame, che mettono a rischio la vita di un numero sempre maggiore di persone.

Commission épiscopale Justice et Paix : L’Eglise catholique dénonce le règne de l’insécurité
A la demande du Conseil Permanent de la Conférence des Evêques de Madagascar, 52 Prêtres et Laïcs, représentants de Justice et Paix, ont tenu du 6 au 8 septembre 2017 à Ampatsakana By Pass, une réunion extraordinaire sur les problèmes liés à l’insécurité sur toute l’étendue du pays. Juste avant le lancement hier au CCI Ivato de la mise en œuvre de la Réforme du Secteur de la Sécurité (RSS) à Madagascar.
La réunion était l’occasion pour les participants de s’échanger des informations et d’analyser le vécu quotidien des Malgaches. Et de dresser aussi un état des lieux alarmant caractérisé par « les vols de bœufs, les coups et blessures volontaires, la justice populaire, les vols avec effraction, les vols de cloche d’église, les coupeurs de route, les vols de culture sur pied, les larcins, les violations de sépulture et vols d’ossements humains, les viols, la traite de personnes, les rapts d’enfants, la prolifération des substances psychotropes, les attaques à main armée, la corruption de haut vol, la destruction de biens et l’accaparement de terrains appartenant à autrui, les vols à la tire, les incendies de villages comme à Antsakabary, les attaques assorties d’actes odieux contre des religieuses tel que c’était le cas à Antsirabe, le meurtre de prêtres etc. ». Rappelons que le secrétaire général de la Commission épiscopale Justice et Paix à Madagascar, le père Germain Rajoelison avait déjà fait part de l’inquiétude de l’Eglise catholique après les actes de violence contre des prêtres et des religieuses.
« Le peuple n’a plus confiance aux dirigeants ». D’après les résolutions de la Commission Episcopale pour la Justice et Paix, « ces atteintes à la sécurité des biens et des personnes ont des impacts négatifs dans tous les domaines. Sur le plan économique, ils diminuent la propension de la population à produire. Sur le plan politique, le peuple n’a plus confiance aux dirigeants. Sur le plan social, c’est la rupture du « fihavanana ». Bon nombre d’écoles sont fermés en milieu rural ; les CSB manquent de personnel soignant ; les gens meurent de faim et sont vulnérables aux maladies. Enfin, sur le plan culturel, l’esprit et les valeurs malgaches sont bafoués ».
« Des malfrats à la solde de dahalo ambony latabatra ». Tout en reconnaissant qu’« il y a des mesures prises par les dirigeants comme la collaboration entre les forces de l’ordre et le fokonolona pour suivre les traces des zébus volés ; ou encore la protection des passagers sur les routes nationales ; et l’aide aux villageois qui ont vu leurs cases incendiées, Justice et Paix de souligner que « malgré tout cela, la situation ne cesse d’empirer. La population ne dort plus sur ses deux oreilles de jour comme de nuit. Des armes très puissantes circulent. Les drogues et les jeux de hasard se multiplient ». D’après les résolutions d’Ampantsakana, « les responsables ne maîtrisent pas du tout la sécurité des biens et des personnes. Il y a des réseaux de malfrats professionnels à la solde de « dahalo ambony latabatra » c’est-à-dire en col blanc et/ou de certaines grosses fortunes sur place ou venues de l’extérieur. La vie humaine n’est plus respectée face à la culture de la violence. Les vindictes populaires ont droit de cité. La confiance n’est plus de mise. La méfiance règne et c’est le chacun pour soi ». Aux yeux de la Commission Episcopale Justice et Paix, le peuple ne sait plus à quel saint se vouer.

par R. O

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da padre Giangi, mail del 13 settembre 2017

a: Giovanni Colombi <giangi.colombi@gmail.com>
data: 13 settembre 2017 20:48
oggetto: Articolo sulla situazione sociale in Madagascar

Carissimi,
vi spero tutti bene come lo è per me.

Domenica scorsa a Tirana ho potuto rivedere Domenico, Cinzia con Sofia e Giulia che hanno trascorso qualche giorno di vacanza in Albania.

Vi metto in allegato un articolo che è apparso oggi sul quotidiano Midi Madagascar della Commissione nazionale giustizia e pace sull’attuale situazione sociale del Madagascar. Alla fine l’articolista conclude dicendo che ormai la popolazione non sa più a che Santo rivolgersi.

Vi metto anche la testimonianza di una volontaria che ha trascorso 2 anni nella Ferme école della diocesi di Fianarantsoa non molto distante dal monastero di Maromby.

Buona serata e tutti e buona riunione per venerdì

Giangi

Commission épiscopale Justice et Paixd
Testimonianza, volontaria per due anni a Fianarantsoa

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Notizie dal Madagascar, 18 agosto 2017

Il presidente dell’associazione Rainay, che gestisce una delle due case famiglia di Fianarantsoa, ci ha scritto per comunicarci i risultati dell’anno scolastico.  Gli ospiti della casa a fine anno erano 49 perchè 6 ragazzi si sono ritirati nel corso dell’anno scolastico.
Dei rimanenti 49, 7 non sono stati promossi e secondo la regola stabilita e condivisa, non saranno  riammessi il prossimo anno.
Questo dato è comunque abbastanza confortante rispetto alla media dei risultati scolastici in Madagascar che vedono ammessi alla classe successiva solo la metà degli alunni.

In particolare i risultati  dell’esame di terza media, il  BEPS, a livello nazionale, quest’anno vedono promosso alla scuola superiore  il 33,8% dei ragazzi. Questo numero dimostra la regressione del livello scolastico di tutti gli alunni del Madagascar, anche se gli esiti sono  molto diversificati sul territorio. Il  miglior risultato, con l’85,4% di promossi, si è rilevato a è Tsihombe, che è l’ultima cittadina nel profondo sud del Madagascar dove sono presenti parecchie scuole gestite da missionari e suore . Il risultato peggiore si è avuto nel distretto di Benenitra (Tulear) dove la percentuale è del 4,7%: su 106 candidati solo 5 sono stati promossi.

Dei 7 ragazzi della nostra casa che hanno frequentato la terza media, 5 hanno superato la prova: un risultato  positivo, anche se il nostro obiettivo è di raggiungere il 100% dei promossi.

Ci è stata anche rappresentata la situazione generale della casa. La siccità prolungata ha comportato mancanza di acqua e corrente elettrica. Il prezzo del riso, che ricordiamo è l’alimento base di ogni pasto, è salito in modo esorbitante.

Tutto questo conferma la necessità di proseguire a sostenere, con maggiore impegno, i ragazzi delle nostre case famiglia. 

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da Padre Giangi, mail del 29 luglio 2017

Da: Giovanni Colombi
Inviato: sabato 29 luglio 2017 11:57

Oggetto: notizie dal Madagascar

Carissimi,

                      come state? Vi spero tutti bene come lo è pure per me, grazie a Dio.

Oggi sono stati resi ufficiali i risultati nazionali (generali) dell’esame di terza media, chiamato BEPS in Madagascar.

Solo un terzo dei ragazzi che hanno dato l’esame di terza media sono stati promossi nella prima superiore cioè il 33,8% e ciò dimostra la regressione del livello scolastico di tutti gli alunni del Madagascar. Questa percentuale è molto varia in tutto il Madagascar. Il distretto che ha ottenuto il miglior risultato è Tsihombe con l’85,4% di promossi. Tsihombe è l’ultima cittadina nel profondo sud del Madagascar dove sono presenti i nostri missionari spagnoli e le nostre suore con parecchie scuole. Il risultato peggiore si è avuto nel distretto di Benenitra (Tulear) dove la percentuale è del 4,7%, cioè su 106 candidati solo 5 sono stati promossi.

Al contrario in Albania nelle scuole elementari e medie non è permesso bocciare un alunno ma tutti devono essere promossi.

Non conosciamo ancora i risultati dei ragazzi della nostra casa famiglia di Fianarantsoa. Il 2 agosto Mattia Longa parte per una visita di 2 settimane in Madagascar: due anni fa aveva insegnato inglese tre mesi alle scuole cattoliche superiori di Ihosy. Il 23 agosto una coppia di suoi amici partirà in viaggio di nozze.

Buonissima domenica a tutti e a risentirci

Giangi

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