La costruzione delle scuole

Da diversi anni lo Stato non costruisce più edifici scolastici nei villaggi. 

Il Madagascar è un paese giovane, con un tasso annuo di crescita del 3% (dato del gennaio 2011) e con un quoziente di fecondità di 5 bambini per donna. Le classi sono quindi molto numerose, con più di 60 bambini.

I comitati dei genitori, le autorità scolastiche, i sindaci domandano un aiuto per costruire scuole elementari e medie.
Il nostro sostegno presuppone sempre la partecipazione locale per la manodopera e per i materiali: un’aula costa in media 9.000 euro.
Interveniamo sia per rendere funzionali strutture esistenti, sia costruendone di nuove che, una volta realizzate, diventano “bene pubblico” e vengono affidate alle autorità locali, sindaco e comitato dei genitori.

Questi gli edifici già costruiti e consegnati:

Scuola elementare a Ambatoteraka (Mahaditra).


Scuola elementare a Ambalalamay (Isandra).

Consegna provvisoria della scuola media di Vohimalaza 10 marzo 2010  

Scuola media a Vohimalaza (Ambositra), inaugurata il 21 agosto 2010;

21 agosto 2010: inaugurazione della scuola media a Vohimalaza, costituita da 2 aule, che ospita parte dei 209 alunni (fondi dell’anno 2009, per ariary 58.614.446, circa 21.700 euro)  

 

Scuola media a Andrianarivo, inaugurata il 23 agosto 2010

 

23 agosto 2010: inaugurazione della scuola media di Andrianarivo, costituita da 3 aule, che ospita parte dei 330 alunni (fondi dell’anno 2010, per 65.440.035 ariary, circa 22.566 euro)

 

 

 

Scuola elementare di Mahazoarivo – Vohibola, inaugurata il 28 agosto 2010

 28 agosto 2010: inaugurazione della scuola elementare di Mahazoarivo – Vohibola, costituita da 2 aule, che ospita parte dei 346 alunni (fondi 2010 per ariary 45.344.962, circa 15.636 euro)

 

Scuola media a Andrainjato est; 

Liceo di Tsarasaotra, inaugurato il 15 luglio 2013

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15 luglio 2013: inaugurazione del Liceo di Tsarasaotra, costituito da 3 aule, che-sorgono su un terreno messo a disposzione dallo Stato (fondi 2013 –  costo complessivo di 78.421.279 ariary pari a 26.263 euro; a carico dei beneficiari 15% corrispondente a 11.763.192 ariary pari a 3.939 euro. Contributo complessivo di UnicoSole-Onlus 66.658.087ariary, pari a 22.324 euro).

Sono stati, inoltre, realizzati ulteriori interventi:

2007-2008   Lamiere per il tetto di due aule scolastiche per la scuola media comunale nel distretto di  Isandra

2010-2011  Attrezzature sportive per la scuola media statale nel comune di Andoharanomaint 

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I nostri progetti

UnicoSole promuove e sostiene progetti di solidarietà sociale ideati con partners locali (associazioni, enti, strutture pubbliche).

I progetti si snodano lungo tre filoni:

iniziative finalizzate alla scolarizzazione e articolate in

sostegno ad alcuni ragazzi dei villaggi rurali ospitati nelle case famiglia delle associazioni partner, per frequentare scuole elementari, medie o superiori;

contributo per le spese scolastiche ai ragazzi dei villaggi rurali (divise, rette, libri e cancelleria); e il supporto a studenti universitari;

costruzione o riparazione di scuole che, una volta completate, vengono consegnate alle autorità locali e diventano bene pubblico;

finanziamento delle mense scolastiche (nell’anno scolastico 2011-2012 per 4 scuole per 9 settimane per complessivi 1.125 bambini) che evita l’abbandono degli studi nei mesi da gennaio a marzo, quando le scorte alimentari delle famiglie sono esaurite e ancora non è pronto il nuovo raccolto. Il progetto favorisce ilmiglioramento delle condizioni alimentari e igieniche e garantisce ai ragazzi un pasto al giorno con un adeguato apporto di calorie e un’alimentazione variata.

inziative volte all‘approvvigionamento idrico delle popolazioni e all’irrigazione dei terreni con:

la costruzione o riparazione di acquedotti, realizzati per caduta sfruttando le sorgenti poste il alto, evitando l’utilizzo di strumentazione soggetta ad usura (generatori, pozzi) che portano l’acqua nei villaggi, con miglioramento immediato delle condizioni sanitarie (nei villaggi in cui è stata resa disponibile alla popolazione l’acqua potabile alle fontane, le malattie intestinali sono pressoché debellate);

il ripristino di due vecchie dighe e relativi canali di distribuzione, ormai inutilizzabili, per aiutare la popolazione dei villaggi nella coltivazione del il riso.

La fase di selezione dei progetti viene effettuata in cooperazione con le associoziani partner che raccolgono le richieste delle popolazioni e dettagliano l’attività quantificandone i costi e indicando anche l’impegno (di carttere economico o lavorativo) da parte di chi chiede il finanziamento.

Le proposte vengono eaminate dal consiglio direttivo e dall’assemblea che all’inizio di ogni anno effettuano le dovute valutazioni in termini di opportunità e di costo, e stabiliscono quali finanziare.

Una volta costruite,  le opere vengono inaugurate alla presenza delle autorità locali, dei Provveditori agli studi per le scuole o dei rappresentanti del Ministero delle acque per gli acquedotti. Scuole e acquedotti vengono consegnati alla popolazione e ai comitati che si impegnano a curarne la gestione e la manutenzione.

UnicoSole promuove anche iniziative di autoimprenditorialità con:

l’acquisto del riso dai contadini, al momento del raccolto,  lo stoccaggio e la rivende nei mesi successivi; oltre a offrire ai coltivatori unoccasione di commercio, l’attività offre un margine di guadagno che viene utilizzato per i progetti di scolarizzazione.

la coltivazione della ravitsara, le cui foglie vengono raccolte per ottenere l’estratto di canfora, molto richiesto sul mercato. Con il ricavato le famiglie sostengono la scolarizzazione dei ragazzi e acquistano nuove piantine.

l’allevamento delle galline ovaiole la cui gestione è effettuata in proprio da una delle associazioni partner. I guadagni vengono utilizzati per finanziare la casa famiglie dell’associazione

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Progetti realizzati nel 2008-2009

madagascar09 397.jpg - 158.74 KbSono state finanziate le seguenti attività dell’Associazione Miaraka Aminy:

  • sostegno per la retta scolastica per 32 ragazzi;
  • acquisto di materiali per la casa accoglienza (20 sedie, 5 materassi);
  • finanziamento del progetto di pescicoltura nel villaggio di Mahaditra;
  • messa a dimora di 1.000 piante.

 

 

2.611 €   

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Mensa scolastica per 220 alunni di una scuola elementare statale di Manarinony

1.200 €

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Acquedotto per 612 persone della lunghezza di 8.300 metri con 13 fontane pubbliche nel paese di Manarinony, nel distretto di Ambositra.

 

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Acquedotto per 634 persone della lunghezza di 4.320 metri con 10 fontane pubbliche nel paese di Ivondrona, nel distretto di Fianarantsoa.

 

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Lavori di ampliamento della cucina e di sistemazione della recinzione della casa famiglia dell’associazione Rainay

 
Rimboschimento e piscicoltura attuato dall’associazione Miaraka Aminy  

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Progetti realizzati nel 2007-2008

PROGETTO Costo in euro
Costruzione della seconda porzione della casa d’accoglienza dell’associazione Miaraka Aminy 20.367 euro
Costruzione di un magazzino viveri e di una stanza per i lavori di ricamo e artigianato per l’autofinanziamento dell’associazione Rainay che partecipa con l’apporto del 40% del costo, pari a 5.000 euro 12.050 euro

 

Sistemazione degli ambienti all’ultimo piano della casa famiglia Rainay per ampliare la recettività della struttura e accogliere un maggior numero di ragazzi 1.075 euro
Sostegno a distanza per 40 alunni delle scuole elemntari, medie e superiori 1.400 euro
Mensa scolastina per 200 alunnii della scuoale elementare statale di manarinony 1.210 euro
Lamiere per il tetto di due aule scolastiche per una scuola media comunale nel distretto di Isandra 880 euro
Riabilitazione di un canale per irrigare 30 ettari di risaie ed ampliarne la superficie coltivabile a manarinony 2.450 euro

 

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Progetto Carceri

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 Il PROGETTO CARCERI è finalizzato al miglioramento delle condizioni di vita nella colonia penale di Ihosy, perché la detenzione possa essere davvero un’opportunità di recupero della persona.

L’edificio è cadente e sporco. Nei cameroni di 25 metri quadrati alloggiano fino a 100 detenuti. Dormono per terra su stuoie che si usurano nel giro di un anno: fino a che non ne portiamo di nuove, dormono sul pavimento nudo.

Con i finanziamenti della Comunità europea sono stati costruiti i gabinetti e le docce, la cucina e una sala comune, nella quale ci sono 4 chitarre e un organo elettronico, che viene utilizzata anche come cappella. 

madagascar2010_iiparte_166.jpg - 151.88 KbIl carcere potrebbe ospitare 120 detenuti ma quest’estate ne abbiamo trovati 234 di cui 9 donne e 7 minori. Altri 70 (quelli condannati all’ergastolo) sono alla colonia penale. 

Il direttore racconta che la maggior parte dei detenuti ha commesso furti di zebù e imbrogli nel commercio; alcuni sono colpevoli di assassini. Il tempo di permanenza in carcere è molto lungo, a cominciare dal periodo di attesa prima del processo.

Il sostegno ai carcerati, attivato in collaborazione con il Presidente del Tribunale, si concretizza ogni anno in occasione dei viaggi. 

Portiamo ai detenuti stuoie e indumenti nuovi: prima della visita al carcere acquistiamo madagascar2011 1004.jpg - 129.86 Kbballe di vestiti che poi suddividiamo fra pantaloni maglie  e camice. Le guardie li distribuiscono scegliendo i più bisognosi di ciascuna camerata.

L’alimentazione è poverissima: inoltre, a causa della crisi economica e della riduzione delle risorse, lo Stato fornisce solo manioca.  La manioca contiene cianuro e se diventa l’alimento di sussistenza fondamentale, come in questo caso, crea una forma cronica di avvelenamento da cianuro, conosciuta come “konzo”. Cerchiamo quindi di diversificare la dieta portando loro riso e carne essiccata.

Il cibo viene cucinato in grosse pentole che per l’usura si bucano sul fondo: le facciamo riparare o ne acquistiamo di nuove.

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 Due anni fa abbiamo acquistato un aratro per consentire ai detenuti di coltivare i campi della colonia penale.

L’estate scorsa ci hanno chiesto del sapone per potersi lavare e fare il bucato perché all’interno del carcere non ce n’è affatto. 

La visita al carcere di Ihosy, luglio 2014

 

 

 

 

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La gioia

LA GIOIA

Un cuore gioioso è il normale risultato
di un cuore che arde d’amore.
La  gioia non è semplicemente una questione di temperamento,
è sempre difficile mantenersi gioiosi:
una ragione di più per dover cercare di attingere
alla gioia e farla crescere nei nostri cuori.

La gioia è preghiera; la gioia è forza; la gioia è amore.
E più dona chi dona con gioia.

Ai bimbi e ai poveri, a tutti coloro che soffrono e sono soli,
donate loro sempre un gaio sorriso;
donate loro non solo le vostre premure, ma anche il vostro cuore.
Può darsi che non si sia in grado di donare molto,
però possiamo sempre donare la gioia
che scaturisce da un cuore colmo d’amore.
Se nel vostro lavoro incontrate difficoltà e le accettate con gioia,
con un largo sorriso, in ciò, al pari di molte altre cose,
vedrete le vostre opere buone.
E il modo migliore per dimostrare la vostra gratitudine
consiste nell’accettare ogni cosa con gioia.

Se sarete colmi di gioia, la gioia risplenderà nei vostri occhi
e nel vostro aspetto, nella vostra conversazione e nel vostro appagamento.
Non sarete in grado di nasconderla poiché la gioia trabocca.

La gioia è assai contagiosa.
Cercate, perciò, di essere sempre
traboccanti di gioia dovunque andiate.

La gioia dev’essere uno dei cardini della nostra vita.
È il pegno di una personalità generosa.
A volte è altresì un manto che avvolge
una vita di sacrificio e di donazione di sé.
Una persona che possiede questa dote spesso raggiunge alti vertici.
Splende come un sole in seno a una comunità.

Che Dio vi renda in amore tutto l’amore che avete donato
o tutta la gioia e la pace che avete seminato attorno a voi,
da un capo all’altro del mondo.

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Programma di viaggio dal 17 agosto all’ 8 settembre 2011

Durante il soggiorno in Magadascar le situazioni che ci si presentano sono diverse, come diversi sono i sentimenti, le sensazioni, le emozioni che si provano.

 Ognuno di noi, attraverso il viaggio, può assistere alla trasfigurazione, di se stesso e degli altri.

Scopri con noi cosa potrebbe generare in te il viaggio in Madagascar

Quest’anno l’Associazione propone un viaggio

dal 17 agosto al 8 settembre 2011

Clicca qui per il Programma di Viaggio

Partire è anzitutto uscire da sé.
Rompere quella crosta di egoismo che tenta di imprigionarci nel nostro “io”.
Partire è smetterla di girare in tondo intorno a noi, come se fossimo al centro del mondo e della vita.

Partire è non lasciarsi chiudere negli angusti problemi del piccolo mondo cui apparteniamo: qualunque sia l’importanza di questo nostro mondo l’umanità è più grande ed è essa che dobbiamo servire.

Partire non è divorare chilometri, attraversare i mari, volare a velocità supersoniche.

Partire è anzitutto aprirci agli altri, scoprirli, farci loro incontro. Aprirci alle idee, comprese quelle contrarie alle nostre, significa avere il fiato di un buon camminatore.

E’ possibile viaggiare da soli. Ma un buon camminatore sa che il grande viaggio è quello della vita ed esso esige dei compagni.

Beato chi si sente eternamente in viaggio e in ogni prossimo vede un compagno desiderato. Un buon camminatore si preoccupa dei compagni scoraggiati e stanchi. Intuisce il momento in cui cominciano a disperare. Li prende dove li trova. Li ascolta, con intelligenza e delicatezza,soprattutto con amore, ridà coraggio e gusto per il cammino.

Camminare è andare verso qualche cosa; è prevedere l’arrivo, lo sbarco. Ma c’è cammino e cammino: partire è mettersi in marcia e aiutare gli altri a cominciare la stessa marcia per costruire un mondo più giusto e umano.”
(Helder Camara, Camminiamo la speranza) 

 

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pasqua 2013

PASQUA: iniziamo una nuova vita

Grude e Re 26 marzo 2013

Carissimi,

                           come state? Che gioia questa sera essere insieme con voi nella speranza e nell’amore che non ha confini di spazio e tempo, per ringraziare lo Spirito Santo che sta rinnovando la sua chiesa attraverso il dono del nuovo Papa Francesco: umanità, semplicità, preghiera, affabilità, sobrietà, vangelo vivo. Con il dono della sua vita Gesù ci invita a cambiare il nostro modo di vivere, a rivedere le nostre relazioni con gli altri, un cambiamento che trasforma radicalmente il nostro modo d’essere. La famiglia di Gesù è molto più grande dei legami di sangue. Ai discepoli angosciati sulla barca durante la tempesta, Gesù li invita ad avere fiducia: “Dov’è la vostra fede? Io sono qui con voi?” Sulla strada di Emmaus, il Risorto aprirà gli occhi dei due discepoli che erano nello smarrimento dopo la morte in croce e troveranno la pace e la gioia quando riconosceranno la sua presenza e si sentiranno i cuori ardere. Lottiamo con la forza dello Spirito contro le tentazioni dei giorni nostri, la perdita di fiducia, la paura, la voglia di lasciar perdere. Nei momenti in cui Gesù sembra essere assente, Lui ci tiene per mano.

Passando di villaggio in villaggio, Gesù entrava nelle case, annunciava la Buona Novella, guariva i cuori ed i corpi, scacciava gli spiriti cattivi. Gesù ci salva entrando nella nostra umanità, grandezza e miseria di tutti i giorni.

Questa settimana nella visita ho incontrato per la prima volta alcune famiglie.

Quella di Marrash che non sà più come tirare avanti. Rientrato dalla Grecia a causa della crisi economica, con la moglie operata due mesi fa alla testa, con le cicatrici che sanguinano e lei non riesce neppure ad andare dal medico condotto a farsi medicare. Hanno una bimba di 6 anni e un bimbo di tre anni, il papà è alcolista. La bimba con molta semplicità e fierezza mi dice che il papà beve perché è triste per la situazione della mamma. Sulla stufetta a legna c’è un pentolino dove sta cocendo un po’ di minestra. La loro magra cena. La sera del giorno dopo, porto un po’ di aiuti. Incontro il direttore della scuola e mi conferma di fare il possibile per venire incontro a questa famiglia.

Poche case dopo trovo Lule, vedova di 32 anni che sta piantando alcune cipolline nei pochi metri quadrati di orticello, di fronte alle due piccole stanzette dove vive con due bimbe: una frequenta al mattino la seconda elementare e l’altra frequenta al pomeriggio la quarta elementare. Il resto del tempo sono in casa da sole perché la mamma parte in città per lavorare in fabbrica alle 6,00 del mattino e ritorna alle ore 15,30 per guadagnare 110 euro al mese. La figlia più piccola ha seri problemi di salute. Quella più grande viene al mattino da noi, dove abbiamo organizzato uno spazio compiti.

Sempre nella stessa via c’è Lulizim con la moglie alcolizzata e 4 figli, il più grande ha sei anni. Sono scesi dalle montagne tre mesi fa per poter mandare i bimbi a scuola ma qui non hanno nulla e vivono in una catapecchia in affitto: alle otto di sera sono già tutti a letto. Carissimi, Dio è venuto a salvare tutta questa umanità, a donare nuova speranza. Gesù ci vuole collaboratori appassionati del suo Regno e desidera che amiamo con la forza delle nostre braccia e il sudore della nostra fronte, perché ogni cosa che abbiamo fatto a uno dei nostri fratelli più piccoli l’abbiamo fatto a Lui. Pasqua di speranza, Pasqua di condivisione, Pasqua di Pace, Pasqua di una nuova vita nelle nostre famiglie, gruppi e comunità.

Con tanto affetto vi abbraccio e auguro a voi e alle vostre famiglie una Santa Pasqua nel Cristo risorto che vince ogni nostra paura e divisione

                                                                                                     Giangi 

 

P. Giovanni Colombi – K.P. 207 – SHKODER  (Albania)

cell.: 00355-692025877  –  mail: giangi.colombi@gmail.com     

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Sabato santo

La discesa agli inferi del Signore

Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi.

Certo egli va a cercare il primo padre, come la pecorella smarrita. Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell’ombra di morte. Dio e il Figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si trovano in prigione.

Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce. Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tutti e disse: « Sia con tutti il mio Signore ». E Cristo rispondendo disse ad Adamo: « E con il tuo spirito ». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: “Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà.

Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati! A coloro che erano morti: Risorgete! A te comando: Svegliati, tu che dormi! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell’inferno. Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo di qui! Tu in me e io in te siamo infatti un’unica e indivisa natura.

Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi son diventato libero tra i morti. Per te, che sei uscito dal giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in mano ai Giudei, e in un giardino sono stato messo in croce. Guarda sulla mia faccia gli sputi che io ricevetti per te, per poterti restituire a quel primo soffio vitale. Guarda sulle mie guance gli schiaffi, sopportati per rifare a mia immagine la tua bellezza perduta.

Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per liberare le tue spalle dal peso dei tuoi peccati. Guarda le mie mani inchiodate al legno per te, che un tempo avevi malamente allungato la tua mano all’albero. Morii sulla croce e la lancia penetrò nel mio costato, per te che ti addormentasti nel paradiso e facesti uscire Eva dal tuo fianco. Il mio costato sanò il dolore del tuo fianco. Il mio sonno ti libererà dal sonno dell’inferno. La mia lancia trattenne la lancia che si era rivolta contro di te.

Sorgi, allontaniamoci di qui. Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso. Io invece non ti rimetto più in quel giardino, ma ti colloco sul trono celeste. Ti fu proibito di toccare la pianta simbolica della vita, ma io, che sono la vita, ti comunico quello che sono. Ho posto dei cherubini che come servi ti custodissero. Ora faccio sì che i cherubini ti adorino quasi come Dio, anche se non sei Dio.

Il trono celeste è pronto, pronti e agli ordini sono i portatori, la sala è allestita, la mensa apparecchiata, l’eterna dimora è addobbata, i forzieri aperti. In altre parole, è preparato per te dai secoli eterni il regno dei cieli».”  Da un’antica  Omelia sul Sabato santo .                                   

I carcerati diIhosy                               

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